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venerdì 22 gennaio 2010

One Man Show

Si fa un gran parlare dell'uso di Internet sul posto di lavoro, dei fancazzisti, fannulloni, fesbuccari e via discorrendo. A questo proposito voglio quindi portare un messaggio di quei lavoratori ai quali è limitato se non addirittura vietato l'uso del pc a scopi personali: vi hanno fatto credere che FB è il male, che siete dei rammoliti schiavi delle chat e dei social network, non avete più lo smalto di una volta, siete improduttivi e un peso per le aziende. Ma ora c'è una soluzione! Potete sempre diventare ministri e utilizzare il sito del vostro ministero per inserire le foto delle vacanze, proprio come in un vero social network AD PERSONAM.
Fatevi un giro nel sito del Ministero degli Affari Esteri e prendete spunto dal personalissimo feisbuc del Ministro Frattini.
Impara l'arte e mettila da parte!!

mercoledì 20 gennaio 2010

Piovono rane e cadono le braccia




di Trippi



Non so come definire altrimenti lo sconcerto e lo sconforto a leggere i dati pubblicati sull'ultimo numero dell'Espresso n 3 anno 2010 e ripresi da Dagospia.

"Secondo quanto risulta a 'L'espresso', dal suo insediamento (maggio 2008) alla fine di ottobre, cioè in 17 mesi, la gestione berlusconiana di questi eventi mediatici è costata quasi 5 milioni di euro: un'enormità a confronto dei 150 mila spesi da Romano Prodi per fronteggiare le stesse esigenze nei 25 mesi del suo ultimo governo. Ma così vanno le cose alla presidenza nella cui gestione finanziaria nessuno riesce a mettere becco."

Si rimane così basiti che anche la rabbia stenta a concretizzarsi. Ora si che capisco il significato della frase Roma ladrona.

"Qualche perla tra le tante. Il 29 settembre, l'Aquila, consegna di qualche centinaio di appartamenti ai terremotati in contrada Bazzano. Per Berlusconi è previsto un rigido programma: arrivo alle 15.30, saluti e discorso, poi consegna delle chiavi a tre famiglie. Il tutto, naturalmente, sotto l'occhio delle telecamere che lo seguono passo passo grazie a un set attrezzatissimo. Attrezzatissimo ma anche molto costoso. Stando ai preventivi della 'D and di lighting & truck', di cui 'L'espresso' è entrato in possesso, la fornitura comprende tra l'altro telecamere, maxischermi, impianti elettrici e di illuminazione, e persino "tre personal computer completi di pacchetto office" al costo di 1.500 euro, cioè 500 euro a computer. Uno pensa: computer acquistati. Macché: i 1.500 euro sono il costo del noleggio, ben 500 euro a pc per sole 48 ore. Una follia che contribuisce allo scandaloso costo finale dell''operazione case': oltre 300 mila euro, cifra con la quale si potevano costruire altri sei di quegli appartamenti da 50 metri consegnati quel giorno ai terremotati."

Non riesco neanche ad adirarmi con il Presidente dei miei connazionali, che ne sa un multimilionario del valore dei soldi, di come vengano sperperati e accumulati dai suoi lacchè per renderlo felice in modo da rendersi molto felici?


"Prendete Marinella Brambilla, storica segretaria del Cavaliere che da oltre vent'anni custodisce la sua agenda. E confrontate il suo curriculum con Manlio Strano, autore di saggi su riviste giuridiche e persino del regolamento interno del Consiglio dei ministri, appena nominato dal governo consigliere della Corte dei Conti. Manlio Strano, dopo una lunga trafila al servizio dello Stato, è diventato segretario generale di Palazzo Chigi lo scorso aprile. La sua qualifica? Dirigente generale di prima fascia, il top della carriera pubblica. E indovinate qual è la qualifica della fedelissima Brambilla? Anche lei direttore generale. E la Brambilla non è la sola miracolata. Come lei sono state graziosamente elevate al rango di superdirigenti generali anche Lina Coletta, segretaria di Gianni Letta; Maria Serena Ziliotto, che assiste il sottosegretario alle Politiche per la famiglia Carlo Giovanardi e Patrizia Rossi, che tiene invece l'agenda del sottosegretario allo Sport Rocco Crimi".
Buona lettura a tutti.



venerdì 15 gennaio 2010

Il lavoro dei volontari




C'è chi del volontariato, della solidarietà ha fatto un lavoro, una missione. Anni fa ebbi la fortuna e l'occasione di conoscere diversa gente che lavora per le ONG in zone di guerra: infermieri, medici, professionisti. Tratto caratteristico di tutti la determinazione e la consapevolezza dell'ingenuità della gente comune sulle loro azioni.

Il primo equivoco è che il volontario debba lavorare gratis. Perchè mai? Per essere davvero di aiuto in zone disastrate è fondamentale essere qualificati e preparati e ovviamente ricompensati.

Il secondo equivoco è sulla necessità dei soldi. I soldi non devono arrivare solo quando è in corso l'emergenza, quello è il picco della necessità. Ma poi, quando la situazione si normalizza e i progetti devono essere portati avanti chi paga? Quando la gente chiede di poter vedere le strutture o le infrastrutture create con i soldi inviati spesso dimentica che una buona parte va persa nel trasporto delle merci e poi nel mantenimento, nella gestione. La gente è generosissima finchè è in corso l'emergenza, finchè le luci del baraccone mediatico illuminano con il loro spot i visi tristi/affamati/feriti /martoriari delle zone di guerra/terremotate/inondate. Ma poi? Appena le luci si spengono? Appena vanno via gli eserciti e le telecamere chi protegge i volontari?


Vi lascio con questa toccante testimonianza di Zannini Capo Missione di Médecins sans frontières ad Haiti su Repubblica di oggi.


Trippi

giovedì 14 gennaio 2010

Lava e Asciuga - Evasione e Scudo


Riprendo l'argomento trattato qui da Trippi qualche mese fa: lo Scudo Fiscale.


lo spunto mi viene da L'Espresso del 7 gennaio dove vengono snocciolati i dati della GDF sull'operazione volta ad agevolare il rientro dei capitali imboscati all'estero.


A parte la situazione disastrata delle varie banche di Svizzera, Lichtenstein, San Marino e compagnia bella che non riescono a far fronte alle richieste dei loro clienti italiani tutti in affanno per godere dell'agevolazione tremontiana, il fenomeno prevedibile ma spunto di grande riflessione è quello dell'evasione spontanea utilizzata proprio per lavare il denaro dalla sporcizia delle aliquote fiscali imposte dal nostro erario. In fondo il reato è congelato e allora perchè mai dover pagare milioni di euro in tasse quando è possibile sborsare solo un misero 5%?


Liquidità senza precedenti per il Tesoro ma anche una bella lavatrice per le associazioni mafiose e criminali in genere e per tutti quei furbi ricconi che diventano sempre più dei moderni Creso.


Lo Scudo è stato prorogato fino a fine aprile quindi, tutti ai valichi di frontiera con il sacco pieno di soldoni sulle spalle e via, una bella ripulita con il beneplacito del nostro Governo.


Tu chiamalo se vuoi, baratto




Facendo un inventario mentale di tutta la robaccia che ho negli armadi e della quale non riesco a disfarmi, pensare di possedere chili di vestiti e accessori che non uso mai e mai userò rende l'articolo del corriere appena scovato molto interessante.

Questo Natale ho ricevuto pochi regali tutti graditi e utili ma in passato, come per tanti altri ci sono stati una serie di monili improponibili, libri o CD doppi, abiti pacchiani. Per non parlare dei compleanni o degli acquisti sconsiderati in periodo di saldi, tutte cose che vanno a riempire gli spazi vitali senza uno scopo preciso.

E possibile, grazie ad iniziative come quella di Atelier Del Riciclo, scambiare le proprie cose con quelle di qualcun altro. Si chiamano "swap party" gli eventi che permettono di proporre abiti, bijoux, oggetti, mobili e tanto altro in cambio di qualcosa che per noi potrebbe essere più utile e congeniale.

Ottima idea in periodo di crisi, dove l'insaziabile bisogno di shopping è frenato dall'esiguo potere d'acquisto dei nostri stipendi, per chi ne ha uno ovviamente. Per non parlare poi del contributo all'ambiente che sempre più ha bisogno che il concetto di riciclo si radichi nelle nostre abitudini.


L'Atelier del Riciclo il giorno 16 gennaio organizza l'"After Christmas Swap party" nel suo spazio di Milano in Via Asti 17.

per tutte le informazioni potete accedere al loro sito BUON BARATTO.

mercoledì 13 gennaio 2010

Cervello in pausa




Non so sia il freddo o il trauma del ritorno al lavoro dopo le ferie natalizie, ma ultimamente mi sento come il protagonista del libro di Mordecai Richler, temo che tra un pò mi spremerò le meningi per ricordare la parola "mestolo".
Così nei miei momenti di pausa, in cui gioco forza sono costretta a relazionarmi con gli altri, salta fuori quanto il mio cervello sia freezzato!
Ieri, in pausa pranzo, nella gastronomia presso cui mi servo ogni giorno:
"Ma quante belle cose, quella palestra è molto appetitosa" dico mentre indico la polenta e penso già ai minuti di cyclette che dovrò macinare per smaltire. La titolare ride e mi guarda con compatimento "ma penso che sia meglio prendere le verdure e la carne. Ecco se mi fa un piattino con i cavoli e i piselli" se fino a quel momento pensava a un lapsus ora ha la conferma, ho l'elettroencefalogramma piatto e infatti "quali piselli? Temo che li veda solo lei!" .
"Si mi scusi" balbetto e ci scommetto sono diventata bordeaux "intendevo i fagioli" sono entrambi verdi no? "temo che con il freddo mi si sia ibernato il cervello, mi proporro per la mummificazione a Channel four".

Più tardi durante la pausa caffè, non ho neanche più la scusa del freddo. La macchinetta e il boccione dell'acqua sono vicino a un fancoil (si scrive così?), di fronte a un terrazzino in cui i fumatori si rilassano (bel passaggio rispetto al mio stanzino dei reietti).
Arriva un collega e mentre sbircia fuori dalla portafinestra attraverso i riflessi delle luci accese mi dice:
"hai visto Lele?" naturalmente non mi limito a non capire, ma interpreto "ti sembra che ci sia la neve?".
Ma anche lui dev'essere particolarmente bollito, oppure non vuole credere che io possa aver risposto in modo tanto idiota e mi dice: "no è che di solito Lele esce fuori a fumare la sigaretta..".
Solo a questo punto capisco che il collega non sta controllando le condizioni atmosferiche, ma cerca il suo capo!


Passerà! Spero...



Trippi

martedì 12 gennaio 2010

Campa precario che la pensione... decresce

fonte foto
Grazie alla segnalazione di Louis su Facebook ho letto questo interessantissimo articolo di Tito Boeri (uno dei pochi economisti che non solo dice cose sensate in modo intelleggibile, ma si può addirittura guardare!) sul costo delle mancate riforme del mercato del lavoro.

Perchè non so voi, ma io sono un lavoratore duale (leggetevi l'articolo), i miei primi lavoretti precari li ho collezionati all'università e il primo contratto a tempo indeterminato è arrivato solo il 20 ottobre 2008 (unico anniversario che sono interessata a festeggiare nella mia vita! Altro che compleanno, date di fidanzamento/laurea/matrimoni/nascite dei figli). Subito dopo la firma del contratto è iniziata la mutazione, ho sviluppato due appendici a forma di uncino che hanno ancorato le mie prosperose chiappe alla sedia. Io da qui non me ne voglio mica andare, per mandarmi via dovranno infilarmi sull'ascensore da seduta, acChiappata alla poltroncina!

La paranoia sul posto di lavoro, inutile negarlo, mi accompagna tutte le volte che guardo il mio estratto conto, quando vado al super a fare la spesa. Non vi dico poi i sudori freddi quando provo solo a immaginare di potermi comprare una casa.

Perchè la realtà è li nel ristorante pizzeria vuoto in cui ho cenato domenica sera. E' nella disponibilità della mia socia a scrivere nuovamente per i nostri blog durante la pausa forzata tra un contratto e l'altro.
Mi piacerebbe fare come la formica della favola, accantonare soldi per il mio futuro, investire su quello di un ipotetico figlio, se mai arriverà. Ma posso solo vivere non dico nel presente, ma nel passato prossimo. Ma come fai a gestire le spese impreviste quando a mala pena copri quelle fisse?

Trippi



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