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martedì 2 novembre 2010

Temperature da ufficio e compromessi

fonte foto
Da un paio di mesi, dopo che gli impiegati della mia azienda e quelli di un'altra che fanno capo alla stessa casa madre sono calati a poche unità, ci hanno accorpato tutti nello stesso ufficio. Finora nessun problema, il passaggio è avvenuto a settembre, quando le temperature erano abbastanza miti, nessun trauma quindi per la mancanza di aria condizionata e il fatto che il più anziano dell'altro gruppo tenesse la finestra dietro il suo desk spalancata e un ventilatore puntato addosso. Poi il ventilatore è stato immagazzinato da qualche parte, ma la finestra è rimasta spalancata, anche dopo l'accensione del riscaldamento. Mi è sorto così l'orribile sospetto, vuoi vedere che ha intenzione di tenere quella finestra spalancata a prescindere da qualsiasi condizione climatica? A Milano??
Dopo quasi due anni in questa azienda in cui ho tenuto nascosto il mio lato oscuro, penso proprio che quest'anno verrà fuori in tutta la sua virulenza!!!
Un pò per trovare sponda, un pò per sfogarmi racconto al  mio collega "Venerdì scorso, prima del ponte di ognissanti ho chiesto al tizio caloroso di chiudere la finestra l'aveva spalancata e l'ha accostata come la vedi adesso... non so se intende passare tutto l'inverno con lo spiffero, ma se continua così per scaldarmi gli do fuoco!!!".
Il mio collega sempre molto diplomatico fa "purtroppo la convivenza è difficile" e spiega quello che i miei piedi congelati avevano già  intuito "loro sentono sempre caldo". E infatti rispondo, polemica "penso che lo sia per lui (la convivenza), qui era il più anziano e ha sempre fatto il bello e cattivo tempo, nel vero senso della parola" aggiungo velenosa "i suoi ragazzi non penso abbiano mai detto niente, sia che avessero caldo sia che avessero freddo, non so, potrei proporgli di chiudere la finestra e puntarsi addosso il ventilatore" e il mio collega "ihih, proponi, proponi, io vedo già degli sforzi lato loro... di solito la spalancano la finestra, come hai notato anche tu" e io "il fatto che abbia socchiuso? o mamma!" e il mio collega subito "loro tenevano aperto anche d'inverno".
Definirmi sconfortata è un eufemismo "a posto siamo!" lui conciliante "eh sì" e io con il cervello ormai annebbiato dalla prospettiva delle stalattiti che già immagino addoberanno i miei capelli verso Natale  "non per farmi i ca**i suoi, ma se evitasse di venire vestito come se dovesse andare a sciare magari suderebbe di meno vabbè finchè non iberno, al massimo verrò con guanti e coperta" e il mio collega conciliante, giustamente mi fa notare che non sono l'unica a scendere a compromessi "bhè, si puoi proporgli non di cambiare il suo look (molto discutibile) ma magari di stare in magliettina, come facciamo io ed A**** quando sentiamo caldo".
A quel punto mi rendo conto che sto straparlando, o meglio lo fa per me la carogna sulla spalla, quando prende il sopravvento. Lo ammetto con il collega, ringraziandolo per aver dissipato un nuvolone uterino. E lui conciliante e molto più saggio di me "ognuno di noi ha una propria temperatura corporea...dividere una stanza non è semplice, ma...proprio come dici tu, la cosa più semplice è adattare l'abbigliamento, chi ha caldo sta in maglietta, chi ha freddo resta in maglioncino".

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