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martedì 31 maggio 2011

CARA Telecom,

il titolare dell'azienda è impossibilitato a riscuotere assegni e a firmare richieste di cessazione delle linee telefoniche in quanto irrimediabilmente e irrevocabilmente deceduto.
Attendiamo vs Feedback, grazie.

Surreale, ma reale, il fax qui sotto è stato inviato in risposta alla lettera con cui Telecom Italia rifiutava la richiesta di cessazione della seconda linea telefonica dell'azienda di mio padre (perchè mancava la firma del titolare dell'azienda, deceduto, o del legale rappresentante della stessa, cessata). Premetto che per la prima linea è bastata una richiesta identica a quella inoltrata per la seconda linea. Per la cronaca, alla richiesta di informazioni sul perchè le due linee fossero state trattate con diverse procedure e per quale motivo gli eredi non erano stati informati del mancato accoglimento delle richieste, l'addetta del servizio clienti ha messo giù il telefono. Viva l'Italia!


Eredi Trippi S*********

Via******, **
****** O****** (NU)

FAX


A: TELECOM ITALIA


Da: M***** B******* S**********
Fax: 800 000 191
Pag.: 4 (compresa la presente)


Data: 26/05/2011

Oggetto: cessazione linea telefonica 0*******1 e rimborso anticipo conversazioni

Rif Pratica 2*******

Buongiorno,

con la presente intendiamo sporgere reclamo per la gestione della pratica in oggetto, in particolare contestiamo che ci sia stata comunicata la mancanza di documenti fino al 04/05/2011, data in cui abbiamo chiamato il servizio clienti per avere contezza dello stato della pratica e per la comunicazione del 19/05/2011 con la quale Telecom contesta la mancanza della sottoscrizione da parte del titolare o legale rappresentante della linea.

Reclamiamo formalmente, inoltre, per l’aggressività del vostro operatore di customer care **325 che, in data odierna durante la conversazione telefonica effettuata alle 11.06, si è rifiutato di fornire tutte le informazioni richieste e ha riattaccato prima del termine della conversazione. In particolare si è rifiutato di rispondere alla richiesta di delucidazioni in merito a una chiamata con la quale in Customer Care riferisce di aver notificato telefonicamente la mancanza di documentazione a un tale Trippi Gino. Ora noi vorremmo sapere quando e da chi sarebbe stata fatta questa comunicazione e a che numero. Perché non esiste nessun Trippi Gino e il numero 0********1 non è utilizzato ne per chiamare ne per ricevere.

La Ditta Trippi ********, cui fa capo questa numerazione aveva 2 linee telefoniche. La prima linea (0*******6) è stata cessata in seguito a nostra raccomandata del 30 novembre 2010 con la quale si comunicava il decesso e la contestuale cessazione dell’azienda. Alla raccomandata non era allegato ne il certificato di morte di Trippi S********* N*****, ne alcun documento di identità degli eredi. Non era presente, infine, alcuna firma.

Telecom non ha sollevato alcuna obiezione, non ha richiesto documenti integrativi, e ha inviato un assegno a saldo dello storno delle cifre dovute e l’anticipo conversazioni (intestato a Trippi S********, deceduto e impossibilitato a riscuoterlo).

Dalla data in cui (lo scorso 16 marzo) è stata inviata una raccomandata con la richiesta di cessazione della linea in oggetto e storno delle fatture gli eredi non hanno ricevuto alcuna comunicazione sulla incompletezza della documentazione. Lo scorso 04/05/2011 in seguito a una telefonata (effettuata dai figli di S******** Trippi) al servizio clienti viene comunicato che la pratica non è stata chiusa per mancanza di documentazione e viene fornito un numero fax cui inviare documento di identità e certificato di morte. Nello stesso giorno si è provveduto a inviare un fax con la documentazione richiesta, il certificato di morte di Trippi S******* N***** con documento di identità di ****** B******* S*******.

Il 13/05/2011 h 15.19 viene effettuata una nuova chiamata informativa al servizio clienti in cui si chiede lo stato della richiesta. L’operatore spiega che la documentazione è pervenuta ed è completa, non viene fatto alcun cenno alla mancanza di sottoscrizione della richiesta del 04/05/2011.

Nella lettera del 19/05/2011 inviata da Telecom a S***** Trippi la richiesta viene respinta perché manca la firma del legale rappresentante (deceduto) o titolare dell’azienda (cessata).

Ora si può anche accettare tanto zelo per la reiterata mancata accettazione della richiesta della cessazione della linea che fa capo a un defunto. Si può anche accettare la mancanza di sensibilità da parte dell’operatore del servizio clienti, quello che è difficile capire è per quale motivo alla raccomandata del 16 marzo non ha fatto seguito una comunicazione scritta con la quale Telecom contesta l’incompletezza della richiesta e per quale motivo le due numerazioni sono state gestite in modo completamente diverso da Telecom.

Alleghiamo nuovamente il certificato di decesso e documento di identità del richiedente la cessazione del numero 0********1 relativo alla Ditta Trippi ******** per il decesso del titolare avvenuto il **/**/2010 e contestuale cessazione dell’attività.

Chiediamo inoltre che vengano stornati i costi dell’abbonamento relativi a periodi successivi.

In particolare chiediamo l’annullamento e lo storno delle fatture n 8R******* del **/**/***** e la fattura n 8R********, oltre il rimborso della fattura n 8R********.

In attesa di un Vs cortese feedback porgiamo
cordiali saluti


In nome e per conto degli
Eredi di Trippi S******* N*******

****** B******* S******

AAA Cercasi veline gelataie

ormai serve la bella presenza persino per fare i gelati!
Inserzione da Subito.it
Beh, visto che le ragazze dell'Olgettina ormai sono disoccupate e possiedono i requisiti fondamentali,  potrebbero ricollocarsi!

martedì 17 maggio 2011

A pensar male

L'Antitrust annuncia di aver avviato un'istruttoria per verificare se dietro agli aumenti dei traghetti per la Sardegna, con punte del 110%, ci sia un'intesa tra i principali operatori restrittiva della concorrenza - REUTERS.
Purtroppo ho già fatto il biglietto per la Sardegna, pagando il 70% in più rispetto allo scorso anno e senza cuccetta! Vabbè che i ricordi sull'ultimo viaggio non sono esattamente dei più gradevoli, ma qui al danno si aggiunge la beffa. Per chi non ha ancora fatto i biglietti, invece, buone notizie sul fronte di origine, probabilmente, propagandistico elettorale, visto che anche nella regione in cui abita la mia famiglia si vota. Sulla carta era stato annunciato che valeva la pena aspettare metà maggio per fare i biglietti, grazie a un accordo tra la regione e la Saremar su due tratte (Olbia Civitavecchia e Genova Porto Torres) si sarebbero potuti acquistare i biglietti a tariffa agevolata. I partiti sardi, trasversalmente, hanno fantasticato di una flotta sarda operativa dal 15 giugno al 15 settembre. Ma a oggi niente non c'è niente di nuovo sul fronte isolano e mancano i traghetti!
Mi auguro che la situazione si sblocchi al più presto, che la flotta sarda diventi finalmente realtà e che si metta una bella croce sopra i carri bestiame della Tirrenia( solo negli ultimi giorni siamo a quota 2 guasti con tanto di passeggeri "sequestrati" e dirottati su porti diversi), sui cartelli tra le compagnie e sulle cordate.

venerdì 6 maggio 2011

Non ce la facciamo più


Stiamo tutti bene Anno Zero 05/05/2011
Se non scrivo è perchè temo che ormai non ci sia più nulla di dire. Mentre le aziende tagliano i posti di lavori, mentre le aziende chiudono soffocate dai debiti con banche e equitalia, mentre noi persone normali ci sentiamo disperate, arrabbiate e senza via di scampo, in parlamento fanno il teatrino della spartizione delle poltrone.
Mentre vediamo che i tagli alla pubblica amministrazione si risolvono sempre sulla pelle dei precari e della scuola, come se non esistesse tutta una classe dirigente parassitaria che ha un peso economico ben differente sul bilancio statale, come se non fossero appena stati nominati una pletora di sottosegretari inutili alla società, ma essenziali nella compravendita del potere.
Ecco perchè non c'è più niente da dire. Forse resta davvero solo il forcone, come dichiarato ieri durante la puntata di Anno Zero dai miei conterranei (01:19:00).
Mia nonna era di Iglesias, proveniva da quel Sulcis Iglesiente di cui si parla adesso solo in termini di provincia pià povera d'Italia, come giustamente ricordato da Antonello,  l'operaio "incazzato" sentito dopo 45 minuti di trasmissione. Ieri per un attimo sono stata sollevata che mio padre sia morto lo scorso settembre, in modo da non vivere lo stesso dramma di Natalino Nassitti che per comprarsi il ristorante aveva ipotecato la casa (01:02.50) Perchè è normale se "vengono dei pensieri brutti che non dovrebbero venire a un cristiano, però vengono io cerco di scacciarli ma vengono. Si ripresentano poi con forze maggiori".
Il Sulcis, Porto Torres, ma anche Bitti e la mia Barbagia.
Un'economia fondata su sgobboni che non si sono mai risparmiati, che hanno basato il proprio bilancio familiare e il futuro dei propri figli sulla dignità del lavoro e non sulle clientele mafiose.
Petrolchimico e miniera, pastorizia e artigianato più che il turismo che ha sempre portato più soldi a "sos istranzos", persone che venivano da fuori, piuttosto che ai sardi. Su questi pilastri si basava la vita e la morte nella mia terrra (per leucemie e tumori, per silicosi, ma anche faide e suicidi).
Tutto polverizzato dall'incapacità del sistema di riavviare un motore ingolfato dalle sue stesse inefficienze: lo stato ha smesso di mungere contributi alla chimica, il disastro delle quote latte e di una pastorizia non tutelata a differenza di quanto accade al nord da una partito politico che se ne frega delle regole, il blackout provocato da un effetto domino che ripercuote la crisi operaia a tutto il resto del sistema economico lavorativo. Una crisi che ormai sta diventando emergenza sociale.
La tua casa, i frutti del sacrificio di una vita, la tua dignità di lavoratore vengono messe all'asta, svendute per 28 mila euro o poco più. Mi raccontava mia madre che spesso sono lavoratori della stessa Equitalia a comprarsi le case per due soldi. Che vie d'uscita puoi trovare quando lo stato, che dovrebbe tutelarti, autorizza una società di riscossione delle imposte ad applicare interessi e strumenti da strozzino? Se Equitalia Esatri SPA può far lievitare interessi usurai con cartelle esattoriali che spesso sono solo specchietti per le allodole, in cui il debito mostrato (per essere sicuri di riscuotere) è solo una minima parte di quello reale (che non sarai MAI in grado di pagare). Se per pagare l'Equitalia devi chiedere un prestito alla banca, che ha interessi più bassi, vuol dire che lo stato è morto! Se la tua casa viene pignorata per 6mila euro vuol dire che non c'è più speranza per la gente normale.
La crisi della Sardegna va avanti ormai da anni, siamo giunti al punto di non ritorno, mi chiedo quanto impiegherà lo stesso blocco a incrinare gli ingranaggi qui al nord. L'azienda del mio compagno, acquistata da una multinazionale francese 3 anni fa, ha annunciato due giorni fa l'esubero di 300 dipendenti. 300 persone che non torneranno al lavoro dopo le ferie di agosto. Ma quali sono le prospettive per chi sfugge alla mannaia di settembre se non ci sono piani di rilancio dell'economia?
Io invece, contratto commercio, vedo tagliato il mio diritto di malattia retribuita. Sono giovane e godo di buona salute, l'anno scorso sono rimasta a casa solo un giorno, ma l'idea che confcommercio e sindacati abbiano deciso a tavolino che non potrò ammalarmi mi manda il sangue al cervello, soprattutto quando penso alle  pensioni milionarie per 2 mandati in parlamento pagate a certi pidocchi che hanno osato sedere in parlamento.



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