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giovedì 31 dicembre 2009

Cronaca di una morte annunciata


E ormai una notizia vecchia, risale al 17 dicembre scorso ma considerato il fatto che già avevo parlato di una vicenda analoga, protagonista un altro colosso dell'industria francese: France Telecom, mi è parso doveroso citare la notizia.
Renault è stata condannata per il suicidio di un dipendente. Il tribunale ha sentenziato che il forte stess, al quale era sottoposto Antonio B., ingegnere informatico di 39 anni dipendente dell'azienda ha contribuito in modo diretto al suo suicidio, il 20 ottobre del 2006.
Questo è sicuramente un grande risultato per la Francia in materia di giurisprudenza del lavoro.
Una speranza che, le decine di persone fragili, incapaci di gestire pesanti pressioni professionali possano avere giustizia. Che non sia un mezzo per avere rendite vitalizie o risarcimenti agli addolorati parenti, bensì un monito per le aziende, uno sprone a curare maggiormente la salute dei lavoratori, salute fisica e mentale.


venerdì 18 dicembre 2009

Profanazione?


E' come la profanazione di una tomba, quella di tante persone morte per la follia di un uomo e del suo orribile progetto.

Hanno rubato la scritta sopra il cancello di Auschwitz, quell' Arbeit Macht Frei, il lavoro rende liberi, simbolo dello sterminio degli ebrei perpetrato da Hitler e dal suo III Reich.

Una bravata? non credo. Un oltraggio da non perdonare...questo è!


martedì 15 dicembre 2009

Incentivi per i mezzi ecologici? Cosi FIAT



Cari signori Fiat se questo è vero, come si spiega che fate i brillanti all'estero, con tanto di sviolinata nazionale e lacrime commosse per i successi dell'impresa italiana all'estero, ma poi chiudete in Italia? Scusate la malignità, ma sorge il dubbio che la chiusura degli stabilimenti nazionali venga maneggiata come una clava per spremere ancora una volta soldi da uno stato disastrato e dalle tasche dei contribuenti. E infatti come volevasi dimostrare hanno ottenuto quello che volevano.

Ora, con tutta la ben nota stima della sottoscritta per il governo e l'attività del premier dei miei connazionali, per quanto Tremonti sia ben noto per le sue abilità di fattucchiere, finanziere creativo e altre varie abilità, si è ormai ridotto al gioco delle tre carte. Eh si, siamo al sistema dei maneggioni delle stazioni ridotti a magheggiare persino i soldi del TFR pur di simulare la presenza di una cassa che non c'è! Alla pensione io e i miei coetanei abbiamo rinunciato da un pezzo, speravamo ancora nella liquidazione, ora ci rassegneremo a non vedere neanche quella. Non vi sembra però di aver tirato un pò troppo la corda? Per quale motivo dovremmo finanziare per l'ennesima volta i vostri rilanci e riassestarvi i bilanci?

Che volete ancora dalle nostre tasche? Se proprio dovete chiudere fatelo all'estero, d'altra parte i finanziamenti camuffati da incentivi per la rottamazione li avete ottenuti qui e vi siete impegnati a tenere aperti gli stablimenti, per quanto siano cattedrali nel deserto.

Resta l'amaro in bocca alla consapevolezza che ancora una volta pagherà Pantalone!


Fonte foto

venerdì 11 dicembre 2009

Prove tecniche di aspirazione

Sono le sette di sera e squilla il telefono.

"Buona sera, sono Pinca Palla della società Pippo Srl, chiamavo per sapere se lei conosce qualcuno che sta cercando un lavoro"

Un metodo inusuale per cercare impiegati, un tantino sospetto direi però la curiosità è forte quindi chiedo di cosa si tratta.

"Siamo un' azienda di elettrodomestici per la casa ed abbiamo necessità di completare il nostro organico con persone che svolgano varie mansioni, sia all'esterno facendo delle dimostrazioni, che all'interno degli uffici ricoprendo ruoli impiegatizi oppure di call center"

Spiego che non ho attitudine per la vendita, non mi interessa il call center outbound e che sto già lavorando ma il mio contratto scadrà il 10 gennaio prossimo ed eventualmente sarei interessata ad un colloquio conoscitivo.

Fissiamo un appuntamento per questa mattina alle undici. In fondo cosa mi costa dare un'occhiata, il mio possibile futuro prossimo da disoccupata non mi permette certo di andare troppo per il sottile. Potrebbe anche essere la nuova frontiera delle selezioni quella di chiamare a casa la gente, ma si dai, perchè no?

Quando arrivo davanti allo stabile indicatomi al telefono, una palazzina a due piani nel nuovo complesso commericale di Assago Milanofiori, da lontano scorgo una trentina di ragazzi davanti all'ingresso. Mi avvicino con la macchina per leggere il cartello con il nome della società. E' lei, la Pippo Srl e sotto l'insegna, più piccola, un'altra targa con il nome di un noto aspirapolvere.

L'avevo detto che non mi interessava la vendita quindi faccio inversione e torno a casa.

Niente di nuovo ad ovest di Paperino: "il lavoro dei tuoi sogni non viene a bussare alla porta di casa tua, in questo caso non ti telefona".



Professione di tutto rispetto, ninete da eccepire ma non fa per me. Potrei provarci, certo, ma so già che non funzionerebbe.














venerdì 4 dicembre 2009

Spazzolino del cesso, questo sconosciuto




CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER BAGNI DECOROSI SUL POSTO DI LAVORO
(RIVOLTA ALLE LAVORATRICI)

Forse ho già parlato in passato di qualcosa del genere, se così fosse perdonatemi vi prego, questo è un argomento che davvero non posso ignorare. Se ci fosse bisogno di ribadire mille e una volta che la maleducazione e l'incuria di alcune persone rende questi spazi comuni delle vere e proprie latrine, non esiterei a farlo.

Donne, angeli del focolare, fanciulle di belle speranze, ben pettinate, profumate, ingioiellate esili e delicate nelle deliziose vesti..... Quando però è ora di fare la cacca, dimenticano la loro leggiadria fuori dalla porta che separa il WC pubblico dal mondo e lasciano con totale noncuranza il ricordo del loro passaggio sulla bianca ceramica.

Mi rendo conto del disgusto che può provocare l'agomento ma è una realtà del nostro mondo. Mi scuso anche con la mia socia Trippi che posta pezzi di ben altra levatura però chi di noi non è, almeno una volta nel suo percorso professionale, incappata in qualcosa del genere.

Sono certa che chi, mancando di rispetto sia alle colleghe sia alle persone che tutti i giorni si occupano delle pulizie dei vari uffici, ama lasciare una traccia consistende ed odorosa di se, considera casa sua una reggia tirata a specchio. probabilmente le puzzone di turno sono delle maniache della pulizia, lustratrici di superfici dure, terrorizzate dalle goccie di calcare nel lavandino e magari principali finanziatrici di Anitra WC & C.
Allora perchè non si comportano così anche al lavoro? Cos'è? una forma di ribellione? Un modo per uscire dagli schemi di una vita monotona e frustrante?

Lo spazzolino del cesso non è un accessorio ornamentale. Lo spazzolino del cesso è lì apposta per cancellare le tracce di cacca.

Beh si dice sempre che la propria merda non puzza, quella degli altri si però e fa anche schifo.

MEDITATE GENTE, MEDITATE...

giovedì 3 dicembre 2009

Il diritto di star male


di Trippi

Giuro che se c'è qualcosa che non ho mai capito è il diritto alla malattia: il funzionamento degli orari di reperibilità, l'invio dei certificati entro i due giorni o la consegna al rientro in ufficio. Quanto bisogna mancare per avere diritto al rimborso dall'INPS piuttosto che dall'azienda? L'importo rimborsato in busta perchè cambia? Il mio compagno viene pagato al 100%, io al 90!

Per quale motivo, poi ci sono aziende che non ti pagano se non stai a casa almeno un tot di giorni? Nel periodo nero, quello in cui ho collezionato ore di lavoro assurdo nonostante fossi regolarmente assunta, l'azienda non riconosceva la malattia sotto i tre giorni. Per fortuna non ebbi mai necessità. Ma in compenso avevo colleghe che avevano trovato il sistema per riposarsi e già che c'erano lo facevano a lungo. Ogni mese infilavano i giorni strategicamente, a cavallo di week end o periodi di lavoro particolarmente devastante. Giovani fragili donne ventenni che soffrivano di tutti i mali catalogati dalla scienza medica.

Un paio di anni fa ho scoperto sulla mia pelle che si ha il diritto al rimborso dei giorni di assenza dall'Inps anche in caso di contratto a progetto. Basta inviare i certificati medici rossi, quelli rilasciati dal medico di base, entro i termini di legge. Peccato che a me non l'avesse detto nessuno e quando l'ho saputo era ormai troppo tardi.
Ecco io questa cosa dell'invio della raccomandata entro i due giorni la trovo assurda. Perchè se uno sta male davvero, oppure è immobilizzato a casa o all'ospedale, come fa ad andare alle poste a fare un invio? Oppure molto banalmente a compilare tutti quei dati pedanti e ridondanti? Non dovrebbe essere sufficiente il codice fiscale?

Tutte queste differenze nelle modalità e nei tempi di certificazione dipendono dai contratti? Io e due persone a me care ultimamente abbiamo fatto ricorso a questo diritto in modi diversi e per motivi differenti.

Nel mio caso con un full time e un contratto a tempo indeterminato è bastato inviare alla mia società (via fax) copia dei certificati rilasciati dall'ospedale, i giorni di prognosi richiesti dal medico che mi ha operato e il certificato rosso del medico di famiglia che certificava la richiesta.

Una mia amica, invece, ha dovuto chiedere al medico di certificarle almeno 10 giorni di malattia, altrimenti la sua datrice di lavoro non le avrebbe pagato le giornate. Nonostante abbia due bambini piccoli (uno di 7 e uno di 3 anni) e teoricamente dovrebbe poter stare a casa anche per la loro malattia, non può stare male per uno o due giorni, come spesso capita quando si hanno figli di quell'età o perchè molto banalmente ci si ammala, ma si guarisce in una settimana.
Sorvoliamo poi sulla maternità! Lo spauracchio di qualsiasi datore di lavoro. La spada di Damocle sul collo di ogni donna in età fertile!

Personalmente penso che la malattia sia un diritto del quale non si deve abusare, ma penso che si dovrebbe uniformare l'accesso, la gestione e il rimborso. In una parola semplificare!! E' chiedere troppo?


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