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giovedì 31 dicembre 2009

Cronaca di una morte annunciata


E ormai una notizia vecchia, risale al 17 dicembre scorso ma considerato il fatto che già avevo parlato di una vicenda analoga, protagonista un altro colosso dell'industria francese: France Telecom, mi è parso doveroso citare la notizia.
Renault è stata condannata per il suicidio di un dipendente. Il tribunale ha sentenziato che il forte stess, al quale era sottoposto Antonio B., ingegnere informatico di 39 anni dipendente dell'azienda ha contribuito in modo diretto al suo suicidio, il 20 ottobre del 2006.
Questo è sicuramente un grande risultato per la Francia in materia di giurisprudenza del lavoro.
Una speranza che, le decine di persone fragili, incapaci di gestire pesanti pressioni professionali possano avere giustizia. Che non sia un mezzo per avere rendite vitalizie o risarcimenti agli addolorati parenti, bensì un monito per le aziende, uno sprone a curare maggiormente la salute dei lavoratori, salute fisica e mentale.


venerdì 18 dicembre 2009

Profanazione?


E' come la profanazione di una tomba, quella di tante persone morte per la follia di un uomo e del suo orribile progetto.

Hanno rubato la scritta sopra il cancello di Auschwitz, quell' Arbeit Macht Frei, il lavoro rende liberi, simbolo dello sterminio degli ebrei perpetrato da Hitler e dal suo III Reich.

Una bravata? non credo. Un oltraggio da non perdonare...questo è!


martedì 15 dicembre 2009

Incentivi per i mezzi ecologici? Cosi FIAT



Cari signori Fiat se questo è vero, come si spiega che fate i brillanti all'estero, con tanto di sviolinata nazionale e lacrime commosse per i successi dell'impresa italiana all'estero, ma poi chiudete in Italia? Scusate la malignità, ma sorge il dubbio che la chiusura degli stabilimenti nazionali venga maneggiata come una clava per spremere ancora una volta soldi da uno stato disastrato e dalle tasche dei contribuenti. E infatti come volevasi dimostrare hanno ottenuto quello che volevano.

Ora, con tutta la ben nota stima della sottoscritta per il governo e l'attività del premier dei miei connazionali, per quanto Tremonti sia ben noto per le sue abilità di fattucchiere, finanziere creativo e altre varie abilità, si è ormai ridotto al gioco delle tre carte. Eh si, siamo al sistema dei maneggioni delle stazioni ridotti a magheggiare persino i soldi del TFR pur di simulare la presenza di una cassa che non c'è! Alla pensione io e i miei coetanei abbiamo rinunciato da un pezzo, speravamo ancora nella liquidazione, ora ci rassegneremo a non vedere neanche quella. Non vi sembra però di aver tirato un pò troppo la corda? Per quale motivo dovremmo finanziare per l'ennesima volta i vostri rilanci e riassestarvi i bilanci?

Che volete ancora dalle nostre tasche? Se proprio dovete chiudere fatelo all'estero, d'altra parte i finanziamenti camuffati da incentivi per la rottamazione li avete ottenuti qui e vi siete impegnati a tenere aperti gli stablimenti, per quanto siano cattedrali nel deserto.

Resta l'amaro in bocca alla consapevolezza che ancora una volta pagherà Pantalone!


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venerdì 11 dicembre 2009

Prove tecniche di aspirazione

Sono le sette di sera e squilla il telefono.

"Buona sera, sono Pinca Palla della società Pippo Srl, chiamavo per sapere se lei conosce qualcuno che sta cercando un lavoro"

Un metodo inusuale per cercare impiegati, un tantino sospetto direi però la curiosità è forte quindi chiedo di cosa si tratta.

"Siamo un' azienda di elettrodomestici per la casa ed abbiamo necessità di completare il nostro organico con persone che svolgano varie mansioni, sia all'esterno facendo delle dimostrazioni, che all'interno degli uffici ricoprendo ruoli impiegatizi oppure di call center"

Spiego che non ho attitudine per la vendita, non mi interessa il call center outbound e che sto già lavorando ma il mio contratto scadrà il 10 gennaio prossimo ed eventualmente sarei interessata ad un colloquio conoscitivo.

Fissiamo un appuntamento per questa mattina alle undici. In fondo cosa mi costa dare un'occhiata, il mio possibile futuro prossimo da disoccupata non mi permette certo di andare troppo per il sottile. Potrebbe anche essere la nuova frontiera delle selezioni quella di chiamare a casa la gente, ma si dai, perchè no?

Quando arrivo davanti allo stabile indicatomi al telefono, una palazzina a due piani nel nuovo complesso commericale di Assago Milanofiori, da lontano scorgo una trentina di ragazzi davanti all'ingresso. Mi avvicino con la macchina per leggere il cartello con il nome della società. E' lei, la Pippo Srl e sotto l'insegna, più piccola, un'altra targa con il nome di un noto aspirapolvere.

L'avevo detto che non mi interessava la vendita quindi faccio inversione e torno a casa.

Niente di nuovo ad ovest di Paperino: "il lavoro dei tuoi sogni non viene a bussare alla porta di casa tua, in questo caso non ti telefona".



Professione di tutto rispetto, ninete da eccepire ma non fa per me. Potrei provarci, certo, ma so già che non funzionerebbe.














venerdì 4 dicembre 2009

Spazzolino del cesso, questo sconosciuto




CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER BAGNI DECOROSI SUL POSTO DI LAVORO
(RIVOLTA ALLE LAVORATRICI)

Forse ho già parlato in passato di qualcosa del genere, se così fosse perdonatemi vi prego, questo è un argomento che davvero non posso ignorare. Se ci fosse bisogno di ribadire mille e una volta che la maleducazione e l'incuria di alcune persone rende questi spazi comuni delle vere e proprie latrine, non esiterei a farlo.

Donne, angeli del focolare, fanciulle di belle speranze, ben pettinate, profumate, ingioiellate esili e delicate nelle deliziose vesti..... Quando però è ora di fare la cacca, dimenticano la loro leggiadria fuori dalla porta che separa il WC pubblico dal mondo e lasciano con totale noncuranza il ricordo del loro passaggio sulla bianca ceramica.

Mi rendo conto del disgusto che può provocare l'agomento ma è una realtà del nostro mondo. Mi scuso anche con la mia socia Trippi che posta pezzi di ben altra levatura però chi di noi non è, almeno una volta nel suo percorso professionale, incappata in qualcosa del genere.

Sono certa che chi, mancando di rispetto sia alle colleghe sia alle persone che tutti i giorni si occupano delle pulizie dei vari uffici, ama lasciare una traccia consistende ed odorosa di se, considera casa sua una reggia tirata a specchio. probabilmente le puzzone di turno sono delle maniache della pulizia, lustratrici di superfici dure, terrorizzate dalle goccie di calcare nel lavandino e magari principali finanziatrici di Anitra WC & C.
Allora perchè non si comportano così anche al lavoro? Cos'è? una forma di ribellione? Un modo per uscire dagli schemi di una vita monotona e frustrante?

Lo spazzolino del cesso non è un accessorio ornamentale. Lo spazzolino del cesso è lì apposta per cancellare le tracce di cacca.

Beh si dice sempre che la propria merda non puzza, quella degli altri si però e fa anche schifo.

MEDITATE GENTE, MEDITATE...

giovedì 3 dicembre 2009

Il diritto di star male


di Trippi

Giuro che se c'è qualcosa che non ho mai capito è il diritto alla malattia: il funzionamento degli orari di reperibilità, l'invio dei certificati entro i due giorni o la consegna al rientro in ufficio. Quanto bisogna mancare per avere diritto al rimborso dall'INPS piuttosto che dall'azienda? L'importo rimborsato in busta perchè cambia? Il mio compagno viene pagato al 100%, io al 90!

Per quale motivo, poi ci sono aziende che non ti pagano se non stai a casa almeno un tot di giorni? Nel periodo nero, quello in cui ho collezionato ore di lavoro assurdo nonostante fossi regolarmente assunta, l'azienda non riconosceva la malattia sotto i tre giorni. Per fortuna non ebbi mai necessità. Ma in compenso avevo colleghe che avevano trovato il sistema per riposarsi e già che c'erano lo facevano a lungo. Ogni mese infilavano i giorni strategicamente, a cavallo di week end o periodi di lavoro particolarmente devastante. Giovani fragili donne ventenni che soffrivano di tutti i mali catalogati dalla scienza medica.

Un paio di anni fa ho scoperto sulla mia pelle che si ha il diritto al rimborso dei giorni di assenza dall'Inps anche in caso di contratto a progetto. Basta inviare i certificati medici rossi, quelli rilasciati dal medico di base, entro i termini di legge. Peccato che a me non l'avesse detto nessuno e quando l'ho saputo era ormai troppo tardi.
Ecco io questa cosa dell'invio della raccomandata entro i due giorni la trovo assurda. Perchè se uno sta male davvero, oppure è immobilizzato a casa o all'ospedale, come fa ad andare alle poste a fare un invio? Oppure molto banalmente a compilare tutti quei dati pedanti e ridondanti? Non dovrebbe essere sufficiente il codice fiscale?

Tutte queste differenze nelle modalità e nei tempi di certificazione dipendono dai contratti? Io e due persone a me care ultimamente abbiamo fatto ricorso a questo diritto in modi diversi e per motivi differenti.

Nel mio caso con un full time e un contratto a tempo indeterminato è bastato inviare alla mia società (via fax) copia dei certificati rilasciati dall'ospedale, i giorni di prognosi richiesti dal medico che mi ha operato e il certificato rosso del medico di famiglia che certificava la richiesta.

Una mia amica, invece, ha dovuto chiedere al medico di certificarle almeno 10 giorni di malattia, altrimenti la sua datrice di lavoro non le avrebbe pagato le giornate. Nonostante abbia due bambini piccoli (uno di 7 e uno di 3 anni) e teoricamente dovrebbe poter stare a casa anche per la loro malattia, non può stare male per uno o due giorni, come spesso capita quando si hanno figli di quell'età o perchè molto banalmente ci si ammala, ma si guarisce in una settimana.
Sorvoliamo poi sulla maternità! Lo spauracchio di qualsiasi datore di lavoro. La spada di Damocle sul collo di ogni donna in età fertile!

Personalmente penso che la malattia sia un diritto del quale non si deve abusare, ma penso che si dovrebbe uniformare l'accesso, la gestione e il rimborso. In una parola semplificare!! E' chiedere troppo?


mercoledì 11 novembre 2009

Il risparmio nell'assicurazione auto


Gentile Signor F********,

nessun problema con il rinnovo, se non che l'offerta fedeltà che mi avete inviato a casa ha un costo di gran lunga superiore a quello che mi fareste come nuova cliente. Uso la macchina pochissimo e vorrei ridurre al minimo i costi assicurativi. Poichè io e il mio convivente siamo entrambi clienti ********* e poichè non avevo voglia di cambiare compagnia ho provato a contattarvi telefonicamene, ma pure con questo ulteriore sconto la polizza ha un costo troppo elevato rispetto ai vostri competitor (******* €345 con furto e incendio, ****** €325) con una riduzione di costo rispetto alla vostra offerta fedeltà di quasi 200 euro. Mi vedo perciò costretta a cambiare compagnia assicuratrice.

Cordiali saluti



Trippi

Cliente e amica
____________________________________________________________________


----Messaggio originale----

Da: ******@********.it

Data: 11-nov-2009 9.39

A: ******@*****

Oggetto: Ha rinnovato l'assicurazione *******?



Gentile Signora Trippi,

Il 16/11/09 scade la Sua assicurazione con ******* per la Sua Audi targata *********** e mi permetto di disturbarLa per chiederLe se ha bisogno di aiuto. Può completare il rinnovo in due minuti sul sito http://www.************.it/ o al telefono (02. ****.****). Ma se c'è stato qualche disguido e se ha bisogno del mio intervento personale non ha che da rispondermi e spiegarmi cosa posso fare per Lei: non faccio mai mancare nella mia giornata il tempo per leggere e rispondere ai Clienti, è la parte che amo di più del mio lavoro. ******** ha mezzo milione di amici, non di polizze: se non ci crede, mi metta alla prova.

Un saluto cordiale



L******** F*********

Amministratore Delegato

************ S.p.A.

*******@*************it



Queste che leggete sopra sono le ultime mail tra me e la mia vecchia compagnia assicuratrice. L'offerta irrifiutabile in qualità di cliente assicurata dal 2002 era di gran lunga superiore a quella che mi avrebbero fatto come nuova cliente. Probabilmente lo stesso discorso viene fatto dalle altre compagnie, ma a me poco interessa. Per quest'anno passo a una nuova assicurazione con un risparmio di 150 euro rispetto alla prima offerta. Un bel risparmio eh?

I prezzi e le migliori offerte potete confrontarli utilizzando dei siti appositi, come 6sicuro e assicurazione.it non lasciatevi intimidire da messaggi minacciosi del tipo "entro 24 ore" e soprattutto non fermatevi al primo sconto!

Trippi



martedì 3 novembre 2009

E se mi rifacessi i denti all'estero?

fonte foto


di Trippi

Negli ultimi tempi in casa Trippi la salute è diventata un'emergenza planetaria. Così io e il fidanzato (noto Signore delle tempeste per la sua capacità di attirare fulmini e saette) abbiamo aperto dei prestiti presso le nostre banche per rimetterci in sesto prima che sia troppo tardi.

Lui alla soglia dei 38 anni deve sistemare i denti, mentre io, più orba di Polifemo con la travaccia di Ulisse nell'occhio, farò a breve un intervento per la vista.

Le spese sanitarie, soprattutto per chi come noi due ha tergiversato per troppo tempo, a un certo punto diventano una priorità! Un pò come quelle facciate macilente o quei soffitti che se non li puntelli cadono giù, siamo arrivati al punto di non ritorno. O intervieni subito o lasci stare e ti rassegni a un invecchiamento anticipato:
con una bella dentatura mossa da un buco qua e la e un paio di occhiali che vengono usati dai tuoi nipotini come lente incendiaria per dare fuoco alle formiche in cortile, il risparmio è assicurato (anche la solidità di coppia, direi, perchè due così non li tocca nessuno, neanche con un bastone).

Così io ho aperto un prestito da 3mila euro e il mio uomo da 4mila. Ma si sa, i debiti non vengono mai soli, così, dopo un anno e mezzo di convivenza in una casa in affitto, abbiamo visto la casa dei nostri sogni.

Il problema è che se ci si mette a testa in giù non ci esce un centesimo, dunque il mutuo di acquisto deve essere al 100%. Anzi, diciamoci la verità deve coprire anche le spese notarili, l'iva e gli allacciamenti.

Abbiamo calcolato che con un mutuo di 30 anni, dovremmo pagare, a tasso variabile, una cifra molto vicina al nostro attuale affitto. Un peccato lasciar perdere, ma tra i cordoni stretti delle banche e la mancanza cronica di soldi nei nostri conti, diventa tutto più difficile.

Ed ecco i dubbi su questi nuovi prestiti, che ormai abbiamo ottenuto. I miei soldi, poi, lasceranno il conto a breve, quelli dell'SdT però...

Così oggi mi chiama e mi fa:

"E se mi rifacessi i denti all'estero? Ti informi su quali paesi convengono di più e lavorano meglio?!".

Staserà girerò la domanda alla mia socia, esperta in materia perchè la sorella ha lavorato per un'agenzia che organizzava questo tipo di transumanza!
Certo che la tentazione è forte.
E poi vuoi mettere la soddisfazione di fare tutto il lavoro in un unica soluzione, in anestesia totale, senza mettere denti provvisori che costano un'enormità e soprattutto togliere i soldi dalle mani di questi gioiellieri dei nostri denti?


Ecco qualche prezzo in Romania.
Qui qualche informazione sulle cure dentali in Croazia e Ungheria.



lunedì 19 ottobre 2009

Non ci resta che pagare


Un pomeriggio della scorsa settimana, al ritorno dal lavoro trovo ad aspettarmi sul mobile della sala una raccomandata a/r.


Colore e formato inconfondibili, contenuto inequivocabile: una cartella esattoriale... Un'altra!


Mi madre fa capolino dalla cucina: "hai visto che bella sorpresa? 651 Euro! ma io ho spulciato tra i miei documenti e ho trovato la ricevuta del pagamento."


Evvai! cartella pazza! Controllo la ricevuta che mi porge la mamma e constato che è proprio così, una multa del 2005 presa dal mio ex convivente di 366 Euro, alla fine quietanzata. Con gli interessi di mora e l'iscrizione al ruolo è quasi raddoppiata ma non ci penso, tanto, basterà andare in esattoria e mostrare il pagamento mi dico.


Rien à faire, all'Esatri di Corsico mi dicono che loro non possono fare niente, devo andare al comando dei Vigili e mostrare la ricevuta a loro. Vado dai Vigili allora. Il funzionario che mi accoglie però, esaminata la mia posizione sentenzia: "Non ci sono errori, l'importo è stato iscritto a ruolo quindi il pagamento va effettuato" - "Si, ma io ho pagato! guardi la ricevuta", rispondo io (che ingenua); a quel punto il gentil signore porge a mio favore il monitor del suo computer " Vede signora? La contravvenzione è stata pagata con 226 giorni di ritardo, pertanto è stata iscritta al ruolo, è un provvedimento definitivo".


Ancora con 'sto cavolo di iscrizione al ruolo, ma che cosa vuol dire iscrizione al ruolo per la miseria!


In buona sostanza significa questo: "Quando non si paga una multa, un’imposta, una tassa o un contributo per dimenticanza o perché, effettivamente, in quel dato momento non siamo in grado di versare quanto dovuto, gli enti impositori (Comune, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, ecc.), dopo aver inviato al cittadino inadempiente un avviso detto “bonario” per recuperare il tributo o il contributo senza successo, incaricano della riscossione la società a partecipazione pubblica Equitalia S.p.A." (fonte)


Questa mattina vado, mesta mesta, a saldare il debito, unica soluzione, voglio subito togliermi il peso ma, allo sportello altra sorpresina; quando l'impiegata visualizza la mia posizione esattoriale trova un altro importo aperto, di 13,33 Euro per una precedente cartella pagata con 15 giorni di ritardo che ha pertanto sviluppato interessi di mora. Ok, ok, ok, calma e sangue freddo, non arrabbiamoci. Pago itredicieuri in contanti e decido di rateizzare la nuova cartella: 6 comode rate che comincerò a pagare tra un mese e mezzo. Grazie e arrivederci.


Cosa posso dire? vogliamo sperticarci in lughi comuni e frasi fatte? Truffa legalizzata, associazione a delinquere con scopo di lucro, ladrocinio perpetrato ai danni della povera gente.


Si, si, si. Ricapitolando, il Comune di Corsico ha ricevuto 366 Euro da me sudati lavorando. seppur con 226 giorni di ritardo li ha ricevuti. A causa di questo ritardo ha ceduto il credito all'Esatri, società di riscossione tributi quindi è legittimo (o lecito, fate voi) che io versi un'altra volta l'importo con gli interessi di riscossione. quindi la ricca Città di Corsico riceverà un doppio pagamento. Ringrazio sentitamente l'amministrazione comunale e soprattutto ringrazio di cuore tutto l'impianto amministrativo del nostro ridente paese che grazie a questi sotterfugi si alimenta con i soldi di noi cristi in croce, permettendo così ai vari valentinirossi, rocchisiffredi, berl... e tanti altri ricconi di godere di leggi ad hoc per sanare le loro posizioni perniciose con il Fisco.


Grazie ancora, con quei 651 Euro quest'inverno avrei potuto comodamente saldare le bollette del riscaldamento per tempo ma a questo punto temo ci sarà un altro ente che dovrà pazientemente aspettare i miei soldi.





venerdì 16 ottobre 2009

La morte ti fa bella


Occhio al trucco

di Trippi

Un pò come nel film con Meryl Streep spesso dentro creme, cremine, trucchi e mascara portentosi si trova di tutto: sostanze scadute da anni, dannose per la salute, in grado di causare lesioni, scatenare reazioni allergiche, fino all'estremo delle sostanze vietate (come il dibutylphthalate presente in certi smalti).
Paradossalmente quanto più ci si lava e ci si increma tanto più si rischia di entrare a stretto contatto con sostanze nocive. La cura del corpo, un gesto d'amore nei confronti di se stessi o dei propri figli, spesso fatta senza badare troppo al portafoglio come avviene in altri settori, perchè si cercano determinate garanzie, diventa un rischio.

A volte i miracoli offerti dalle case cosmetiche consistono non tanto nei miglioramenti dell'aspetto estetico dei clienti che utilizzano i loro prodotti, quanto il fatto che non ci siano effetti devastanti visibili nel breve periodo e dunque denunciabili o direttamente riconducibili a loro.
Ve ne ho parlato tempo fa, quando a raccontarmi l'episodio fu un ex collega, la cui moglie lavorava a cottimo nella catena di montaggio di una famosa casa produttrice (usata dalle donne che valgono). Lei e le sue colleghe facevano miracoli degni dei chirurghi plastici e dai grafici utilizzati da loro o dalle loro testimonial dai visi patinati e le chiome scolpite. Trasformavano i tir di prodotti scaduti, avariati, rovinati pronti per il macero in prodotti pronti per una nuova distribuzione nell'arco di un pomeriggio!
Che soddisfazione perciò quando leggo di sequestri massicci di questi prodotti!
Ma d'altra parte mi chiedo che cosa succeda ai lavoratori di questi settori, non solo quando il business subisce uno stop forzato, come nei casi appena citati, ma proprio durante la lavorazione dei prodotti.
Quanto del veleno contenuto da questi cosmetici viene in qualche modo assorbito. Quanti oltre a una paga misera sul breve termine stanno seriamente ipotecando la loro salute?
Come potranno, eventualmente, chiedere un risarcimento danni ai loro datori di lavoro se queste procedure avvengono clandestinamente, grazie al lavoro sommerso, o comunque delegato dalle grandi case a cooperative che utilizzano criteri e sistemi poco chiari per il reclutamento e il trattamento contrattuale della propria manovalanza?

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giovedì 15 ottobre 2009

Mi ritorni in mente

Di Chica Mala

Giusto qualche giorno fa sono andata all' Auchan di Cesano Boscone, paese nella provincia di Milano vicino al mio.

Ho preso la scala mobile, sovappensiero, appoggiata al corrimano e con gli occhi rivolti verso il basso. In cima alla salita una placca di metallo riportava il nome dell'azienda costruttrice del "tappeto magico": Thyssen-Krupp.

Quale è stata la prima immagine che mi è passata per la mente?

Fuoco...e morte.

Un esempio lampante di come il nome di un'azienda possa, grazie alla negligenza, dettata da incoscenza e avidità, diventare per l'immaginario umano sinonimo di disgrazia.

martedì 13 ottobre 2009

Il pesce puzza dalla testa


Di Trippi

Guardo poca tv così scropro grazie al sito del Corriere che "un servizio (delle Iene NDR) scioccante andato in onda nel marzo del 2007 rivelò che soltanto 54 fra i 683 collaboratori dei 630 deputati con in tasca il tesserino per accedere alla Camera erano in regola".
Ah beh siamo proprio a posto, se proprio dove andrebbe dato l'esempio, in parlamento, si assumono i portaborse in nero! Tipico italiano, predicozzi a pioggia e provvedimenti a pioggia sui comuni cittadini, ma deregulation nel porto franco del transatlantico & co.

Dopo il servizio aumentarono i portaborse "in regola" (194 su 516 nel 2009) certo, come sempre avviene sull'onda emotiva dello scandalo.

Ma da lì alla normalizzazione la strada appare lunga, tortuosa e magari costellata di sentenze di tribunale.

La prima a fare notizia con un rimborso di 10mila euro, è la signora Celestina, che ha collaborato con Gabriella Carlucci dal 2004 al 2006 in cambio dapprima di 500 euro, portati poi a 1000. Il tribunale ha riconosciuto alla lavoratrice in nero una prestazione da Assistente Personale della Onorevole deputata.
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martedì 6 ottobre 2009

Un'emozione da poco

fonte foto

di Trippi

Oggi a ridosso della pausa pranzo mi consegnano la busta paga con i soliti buoni pasto da 5,29 euri e una lettera allegata.
Nel foglio trovo scritto che la mia azienda è lieta di comunicarmi un aumento del mio stipendio annuale lordo a 24.400 euro! Non potete immaginare la mia gioia nel leggere quelle righe, soprattutto per le difficoltà economiche ataviche che mi attanagliano.
Presa nell'onda dell'entusiasmo, recupero 2 diottrie delle 9 che mi mancano e contatto subito il mio capo via chat per ringraziarlo.
"Grazieee!" e il boss "ne parliamo nel pomeriggio", ma io cocciuta "no, guarda davvero, cade proprio a fagiolo perchè devo pagare un sovrappiù di tasse per i redditi dello scorso anno. Comunque a questo pomeriggio!".
Così esco per pranzo e chiamo subito il mio fidanzato:
"amore, mi è arrivato un aumento di 900 euro annui lordi in busta, quanto fa netto? 600 circa?! Dunque quanto al mese.. mumble mumble, diviso 14, mumble mumble una cinquantina di euro al mese!! BEEEEEEEELLLO".
Poi mentre snocciolo dati faccio due somme: in busta paga ho un salario netto di 941 euro, cui sommo i 327 della terza rata su 4 delle tasse del 730 e il risultato è 1.268 euro.

Ma come? Ho preso meno di due mesi fa!

L'anno scorso quando mi hanno assunta ho firmato per un contratto da 23.500 euro lordi l'anno più un MBO da 1.500 a 3.000 euro annuale, in corrispondenza del giorno di assunzione. Dunque il mio lordo annuale da contratto ammonta almeno a 25mila euro l'anno. Per quanto questa cifra appaia misera posso assicurare che dal 2006, anno in cui è terminato il mio ultimo lavoro pagato dignitosamente, al 20 ottobre 2008, data della mia assunzione nel posto attuale, è stata una corsa faticosa e penosa per riuscire a mettere insieme cifre di gran lunga inferiori e ridotte ulteriormente da ulteriori tassazioni.
In realtà checchè dica il mio contratto, a partire da gennaio 2008 il mio lordo mensile è passato da 1678 a 1706 euro, per uno scatto di adeguamento al contratto nazionale, e ora a 1742.
Dunque niente che giustificasse tutto il mio entusiasmo.
La verità è che siamo talmente abituati a prendere calci sui denti che non appena ci viene fatta un carezza con un finto aumento di stipendio la reazione emotiva esagerata parte di default. Ci sciogliamo in brodo di giuggiole e scodinzoliamo come i cani di Pavlov mentre ci fanno suonare la campanella del miglioramento economico, per quanto alla fine si riveli più che un effetto visivo che sonoro: lo specchietto per le allodole.


Se non altro mi è scappata come il peto a una vecchia l'informazione sulla mia situazione economica disastrosa. Così mentre nell'incontro del pomeriggio il capo mi spiega quello che ormai ho capito (l'azienda ha formalizzato scatti contrattuali e di anzianità già avvenuti, arrotondando la cifra a un importo netto), io recuperata la lucidità sorrido sorniona e colgo l'occasione per ricordargli il bonus annuale in scadenza. Spiego di aver frainteso la lettera, dando per scontato che fosse il mio MBO, l'importo ad personam previsto dal mio contratto a ottobre.
Così il mio capo nei prossimi giorni dovrà stabilire che cifra riconoscermi tra i 1.500 e i tremila. Almeno se mi pagherà il minimo.. saprà di rendermi poco felice!


lunedì 5 ottobre 2009

Segnali dal subconscio



di Trippi


Mi sono svegliata alle 4.30 per un incubo, ero nel letto con il mio ex, quello storico, in effetti l'unico che posso considerare tale. Il trauma probabilmente mi ha mandato in corto le sinapsi del cervello.

Non so come nel cuore della notte mi sono resa conto che devo pagare l'affitto, le rate della palestra, dei massaggi e pure il saldo delle tasse allo stato!! In pratica 1800 euro entro la fine di ottobre. Attacco di panico! Uhsignur e come li pago?

A giorni ho anche una visita oculistica importante per stabilire se posso fare l'intervento di correzione per la miopia (non ditemi che è futile provate a vivere voi con -9 diottrie a ogni occhio e ne riparliamo, non mi rifaccio mica le tette!!).

Vediamo di capire come posso uscire dall'empasse! I miei neuroni provati dal film "Segnali dal futuro" (Uargh!! Settimana scorsa ho visto Baaria e ho docuto sottostare alla corvè per fare felice il fidanzato, che infatti poi mi ha regalato 2 collane 2 per farsi perdonare!) visto nel pomeriggio e dalla cena con grigliata mista di carne alla Steak house americana devono aver lavorato sul mio subconscio devastando anche il mio.. emh conscio!

Chiedere un prestito alla mamma? Impensabile, sta messa peggio di me! Al fidanzato? non se ne parla proprio!

Ma come mi sono ridotta così, acc anche adesso che in teoria dovrei essere tranquilla? E pensare che ho sempre detto di voler lavorare alle dipendenze degli altri per non passare le notti in bianco come faceva mio padre, lavoratore autonomo oppresso dai pensieri dei pagamenti.

Tra l'altro è un mese che non faccio niente complice un piccolo incidente all'occhio e sono murata viva o quasi!

Non mi sono neanche iscritta al corso di salsa perchè ho paura che mi volino gli occhiali (sarebbe poco dignitoso cercarli per terra alla Mimì della Boheme avendo in comune solo la gelida manina). Figuriamoci poi andare a ballare, in mezzo alla calca e alle gomitate volerebbero per la la sala come ufo (viste le lenti a fondo di bottiglia ne avrebbero anche l'aspetto!).

Ragioniamo: nell'ultimo prelievo il 3 ottobre, il saldo era 400 euro tondi tondi, ma poi ho pagato con il bancomat la spesa, perciò sono evaporati altri 50 eurini. A giorni dovrebbero accreditarmi lo stipendio di settembre, che si aggirerà intorno ai 900 euro perchè mi stanno detraendo i soldi per le tasse del 730. Sempre a giorni dovrebbero tornarmi nel conto 500 euro che mi sono stati sottratti a febbraio da qualche figlio di buona donna che mi ha clonato il bancomat e li userà per curarsi da tutte le malattie che gli ho augurato.

La materia grigia alle 5 e 30 bolle e ormai è diventata viola.

Così penso a come posso raschiare il fondo del barile delle mie risorse tipo le fatture mediche degli ultimi mesi, potrei mandarele all'asicurazione per chiedere i rimborso e recuperare ben 95 euro! Ma non ho fotocopiato le impegnative del medico, mi faranno lo stesso il rimborso?

Finalmente alle 6, devastata dagli sbadigli e degli ingranaggi del mio cervello bacato, realizzo che le costolette d'agnello e il sogno realistico devono avermi proprio fritto il cervello. Ho sottratto due volte i soldi delle tasse, che in realtà non mi vengono sottratti dal misero conto in banca, ma direttamente dallo stipendio. Dunque pagherò "solo" 1400. Mi restano la bellezza di 350 euro per pagare la visita oculistica e campare fino al prossimo stipendio, quello di ottobre, che percepirò a novembre. Il prossimo sarà anche l'ultimo salario salassato dalle tasse statali e dovrebbe arrivarmi anche il bonus annuale dalla mia azienda, una cifra che va dai 1500 ai 3000 euro (non so in base a quale criterio, perciò deduco che mi daranno il minimo). Ma sui soldi non sputo certo sopra!

Per il sollievo mi sono svegliata ancora di più! Basta poco per rendere felice una poveraccia come me!


giovedì 24 settembre 2009

Il diritto di evadere

foto: "Il Fatto Quotidiano", n. 1 pag. 9 23/09/09


in genere la mattina appena alzata accendo il televisore della camera da letto su rainews24. Così tra un sorso di caffè d'orzo e un morso alla fetta biscottata mi arriva l'audio della rassegna stampa. Quando dalla cucina capto qualcosa di interessante lascio ammollare la fetta biscottata e corro a sentire meglio. Così stamattina per un editoriale di Ostellino - o Ostellin per citare Travaglio- su un imprenditore di Pordenone che pagherebbe ai suoi dipendenti lo stipendio al lordo delle tasse.
Il ragionamento alla base dell'anomalo titolare si baserebbe sulla tesi che il pagamento dei tributi da parte di una terza persona (lui, il datore di lavoro, il sostituto d'imposta) andrebbe contro la costituzione. Non sto a spiegarvi i cavilli giuridici, se vi interessano potete leggerli qui.

In parole semplici mentre i lavoratori autonomi hanno il "diritto di evadere" quelli dipendenti non vengono posti nella condizione di poterlo fare, in quanto gli viene detratto tutto dalle tassse.

1) Visto che il tanto spandierato principio liberista pagare tutti, pagare poco viene ventilato da sempre ma realizzato mai, mentre vige il pagare in pochi (fessi), pagare tanto.

2) Poichè per l'ennesima volta assistiamo a un condono mascherato da abbattimento (ma che vogliono abbattere con un 5%? al massimo ridimensionano) del debito pubblico e chiamato epicamente scudo fiscale.

3) Dato che i ricchi e i furbi pagheranno un misero 5% sui capitali che hanno imboscato per riportarli in Italia, senza poter per questo esser giudicati.

ERGO: anche noi dipendenti, i forzati del pagamento, dovremmo fare tutti come a Pordenone, con una variante, chiedere il pagamento integrale del salario alle aziende, versare il 5% allo stato e tenerci il resto.

Da 15 anni, da quando il presidente dei miei connazionali è salito per la prima volta al governo, sento promettere una diminuzione della pressione fiscale, mentre avviene esattamente il contrario.

Non so voi, ma paradossalmente, la sottoscritta si è ritrovata sempre a pagare tasse più alte con i governi di destra che con quelli di sinistra. Così anche in questo momento mi vedo detrarre dalla busta paga, oltre alle solite trattenute, un bel balzello rateizzato su 4 mensilità a saldo di detrazioni non omogenee (l'aliquota per le collaborazioni occasionali è più bassa rispetto a quella da lavoratore a progetto e dipendente) fatte dalle diverse aziende per cui ho lavorato lo scorso anno. Oltre il danno di aver fatto i salti mortali per incassare una miseria, la beffa di pagare a conguaglio altri 1300 euro pur avendo una dichiarazione dei redditi risibile.

Se i signori seduti sugli scranni di Palazzo Chigi realizzassero davvero la rivoluzionaria scelta di dare un taglio deciso e definito alle aliquote sarebbe cosa buona e giusta e probabilmente non ci sarebbe bisogno di condoni tombali e colpi di spugna sulla legalità. In questo modo invece rovesciano la proporzionalità del peso fiscale e chi potrebbe veramente pagare finisce con il non farlo o con sborsare con cifre ridicole.

Si finisce così per ribaltare il concetto caro a Robin Hood del "togliere ai ricchi per dare ai poveri in un "togliere poco ai ricchi e lasciare in mutande i poveri".
Trippi


mercoledì 23 settembre 2009

Obiettività dell'informazione, una leggenda metropolitana

fonte foto

anche nel mio caso, come per Crimilda, da una risposta troppo lunga nasce un post.

Mi viene un pò da ridere a leggere la tirata di Obama, visto che il suo successo nasce in buona misura proprio dal web e dall'uso che ne ha saputo fare. Per quanto riguarda la libertà di stampa e di opinione tra web e giornalismo in teoria dovrebbe esserci la discriminante della parzialità e del commento. Del punto di vista contro l'obiettività, del soggettivo vs oggettivo. Il controllo della fonte poi, dovrebbe essere il ruolo principale del giornalista, intermediario proprio tra fonte e pubblico.

Mentre scrivo è evidente che non è così, che i margini sono sempre più liquidi e inconsistenti. L'obiettività non esiste e non è mai esistita. Non ritengo che sia un male, finchè durano le ideologie ci saranno sempre punti di vista simili al nostro da appoggiare o contrari da distruggere.

L'attenzione del cronista poi, si è spostata da un pezzo dall'oggetto al soggetto (se stesso, come ha ottenuto le informazioni, le sue difficoltà il racconto dell'impresa oppure uno stand up davanti alla telecamera quando non è necessario). Basta leggere un qualsiasi giornale, gli articoli o i servizi sono innanzitutto racconto della realtà. Non per niente si possono analizzare i prodotti del giornalismo con le stesse categorie utilizzate per la narrazione (eroe, antieroe, prova, sanzione).

Le fonti non vengono più controllate da un pezzo da nessuno, se non, talvolta, negli approfondimenti, nel giornalismo d'inchiesta (sparito o destinato a sparire).

I tempi del'informazione sono talmente rapidi da non prevedere il controllo della fonte, basta citarla e scaricare così la responsabilità. Il web e i blog sono diventati fonte a loro volta, con la massa indistinta di voci, caos e imprecisione che questo comporta.

Personalmente come blogger rivendico il mio diritto a esprimere un opinione, non mi interessa fare notizia, ma commentarla dichiaratamente. Tutto il resto è solo rumore e credere che sia diverso è solo illusione o ingenuità.

Quanto ai pseudogruppi d'informazione su facebook o su altri socialnetwork (oknotizie su tutti) che pretendono di "fare notizia" di possedere la verità o cambiare il mondo, beh hanno spesso gli stessi toni petulanti e fastidiosi di certi opinionisti di professione.

Facebook, come spiegato benissimo in un articolo su un Wired di qualche mese fa è il terreno di normalizzazione digitale di chi non mastica il web e non ne digerisce le dinamiche. Non per niente accedono a faccia libro persone che in precedenza non avevano alcun rapporto con la rete.

E' molto più facile interfacciarsi con persone che hanno nome e cognome in una pseudoriproduzione dei rapporti reali, citando gli stessi link citati da altri, copiando e incollando riferimenti (a volte vecchissimi) senza nulla aggiungere piuttosto che usare il web come una risorsa in più (in un metamondo che si autocita e autoalimenta, senza bisogno di confronto con l'esterno).

Mi auguro che la carta stampata non si estingua, mentre mi auguro la scomparsa di certi giornali e di certi giornalai.
Trippi


domenica 13 settembre 2009

E meno male che i processi per le morti sul lavoro dovevano avere la priorità!



Di Chica Mala


Riporto pari pari la lettera inviata a Repubblica, di Massimiliano Pratelli, figlio di un operaio che tre anni fa perse la vita per un incidente sul lavoro.

Sono passati tre anni, tre lunghi anni e nemmeno l'udienza preliminare! 9 persone indagate ma secondo i periti mancano dei dati. In linea con quella che è la giustizia in Italia, c'è gente che potrebbe godere della prescrizione dei termini, farla franca anche questa volta. Non mi stupirei visto che sono le più alte cariche dello stato a dare il "buon esempio".

Mettendo da parte il sarcasmo, mi auguro che almeno questa volta si smentisca quello che è il malcostume del "belpaese", spero che questo figlio possa avere delle risposte e le possa ottenere con i giusti criteri.



Sono Massimiliano, figlio di Carlo Pratelli, deceduto sul lavoro in seguito all'incidente nello stabilimento Saint-Gobain di Pisa quel maledetto lunedì 26 giugno del 2006. Mio padre lavorava come autista per la ditta Mancini Attilio s. n. c di Cascina, ditta con la quale aveva trascorso praticamente tutta la vita lavorativa, guidando, aggiustando, soccorrendo altri autisti in panne. Ci sapeva fare mio padre, molto. Verniciava, saldava, un vero tutto fare. Prezioso. Quel giorno, durante le operazioni di carico, qualcosa è andato storto, alcune casse contenenti lastre di vetro 3 x 2 metri si sono rovesciate proprio dove si trovava lui. Sei tonnellate circa in tutto. Nessuno ha visto nulla, nessuno. L'intera squadra di carico, facente capo ad una cooperativa non si è accorta di nulla. Dalle prime ricostruzioni del magistrato e dei periti, noi ne abbiamo tre in tutto, un esperto di normative sulla sicurezza, un ingegnere ex progettista della Iveco e un professore universitario docente in materia di sicurezza, sono apparse poco chiare molte cose. Dico subito una cosa: qualcuno deve fermare i metodi di carico e di lavoro con cui operano nello stabilimento di Pisa della Saint-Gobain: caricano le casse sui rimorchi praticamente in verticale senza fissarle in alto! I concetti di equilibrio si insegnano nei corsi di fisica alle medie! Il caso (diciamo così.) ha voluto che anche il rimorchio che aveva in dotazione mio padre non fosse proprio nuovo, tutt'altro. Aveva un'inclinazione trasversale del pianale proprio dal lato dove si sono rovesciate le casse. Mio padre non doveva essere li. Dopo quel giorno la Saint-Gobain ha fatto fare una saletta per gli autisti. Ci voleva la morte di mio padre per capirlo. In alcuni stabilimenti del Nord e all'estero ovviano a questo problema con una semplicissima staffa fatta con un tondino di ferro, neanche tanto spesso, insomma, con pochi euro, veramente pochi si avrebbe avuto un forte incremento di sicurezza.

Ma chi era che aveva fatto il piano di sicurezza? Chi l'analisi dei rischi? Vorrei i nomi. Pare che agli atti manchino molte cose. Che dire, dopo tre anni, TRE , non si è ancora fatta l'udienza preliminare. Non abbiamo ancora potuto fare la dichiarazione di "parte civile". Ci sono 9 persone indagate, fior di avvocati. A loro non sembra vero di allungare il brodo. Sperano nella prescrizione che in Italia va tanto di moda. Che schifo. E meno male che i processi per le morti sul lavoro dovevano avere la priorità!

Massimiliano Pratelli



venerdì 11 settembre 2009

Privatizzazione: questione di vita o di morte


Di Chica Mala (fonte)

In France Telecom, dopo la privatizzazione e il conseguente piano di ristrutturazione, capita che dipendenti, da posizioni definite strategiche e di prestigio si ritrovino addirittura al call center.

Come può reagire dopo un cambiamento così radicale un ingegnere, per esempio, che per vent'anni ha lavorato sulla costruzione ed il mantemento di rete e infrastrutture vedendosi nel giro di pochi giorni sbattuto in cuffia a illustrare le promozioni della stagione?

Bene, diciamo che quest'anno 33 dipendenti del colosso delle telecomunicazioni d'oltralpe si sono suicidati (due casi solo negli ultimi giorni). L'azienda commenta gli episodi come un fenomeno "normale", viste le dimensioni della compagnia, nonostante questo e in controtendenza con le dichiarazioni ufficiali, la mobilità è stata sospesa, almeno fino al 31 ottobre; chissa mai che i top manager di France Telecom trovino una soluzione per guarire le migliaia di lavoratori caduti in depressione, colpiti da attacchi di panico o che addirittura tentano il suicidio gettandosi dalla finestra dell'ufficio, proprio come ha fatto la donna di 32 anni che ora è tra la vita e la morte dopo un volo di 4 piani.

martedì 8 settembre 2009

Fine delle trasmissioni



Ci ha lasciato senza preavviso.
Addio a un grande della televisione italiana. Ha avuto una bella vita, alla fine era un precario anche lui, eccellente ma licenziato senza preavviso.

venerdì 4 settembre 2009

venerdì 28 agosto 2009

La badante del futuro è Picachu!


di Trippi

va bene invecchiare, va bene anche la badante, ma passare dall'infermiera straniera a quella robot mi fa considerare con urgenza una normativa sull'eutanasia!
Solo ai giapponesi poteva venire in mente di mettere su questo orrore meccanico un faccione alla Picachu!

mercoledì 26 agosto 2009

Per grazia ricevuta





Questo post mi ha fatto morire dal ridere! Leggetelo perchè ne vale la pena. E' esilarante proprio perchè dice la pura e semplice verità. Nel piccolo della mia esperienza lavorativa posso confermare che una gran parte dei giornalisti di qualsiasi redazione tv (ma anche webtv) lavora in velocità, spesso senza ricontrollare le boiate che scrive (il copia incolla dalle agenzie o dagli altri è così normale che ormai lo fanno anche i blogger). Si tratta del modello produttivo dell'informazione prevalente. In genere funziona bene e non da problemi.

Ogni tanto il bubbone scoppia comunque e cade qualche testa (immaginate quale termine gli stia bene accanto), ma viene rimpiazzata con gli stessi criteri con i quali era stata nominata. Il problema è sempre lo stesso i posti non vengono presi per bravura, contano i cognomi, le tessere, i favori etc etc. Non per niente proprio in questo momento assistiamo al balletto delle nomine per RaiTre, nel tira e molla di nomi di persone che non diano fastidio e nomine di partito chi rischia di farne le spese sono i soliti noti, quelli che danno fastidio ai potenti di turno. Così nel gioco della torre rischiano di essere buttati giù Fabio Fazio (ai tempi de La 7 il danno venne tamponato con un megarisarcimento, ma ora se lo può scordare), la Bignardi. Di Bella, l'attuale direttore del TG3 colpevole di fre l'unico tg fuori dal coro, quello che nel piattume mediatico tv da le notizie e per questo viene tacciato di essere antigovernativo e cospiratore, probabilmente verrà esiliato a Reinews 24 o "in qualche sede prestigiosa di corrispondena come New york" (cito testualmente dal Corriere della Sera di oggi pg 19).
Per quanto mi facciano schifo questi magheggi degni dei giocatori con i bicchierini di certe stazioni dei treni, qui il danno collaterale è alla mente di gente che vive solo di quello che vede in tv, che non ha e spesso non vuole altri mezzi di informazione.
Ma ci sono danni peggiori.

A me non toglie nessuno dalla testa che la moria di persone in Calabria abbia la stessa causa, idioti che non hanno idea di quello che stanno facendo e si trovano li per grazia ricevuta.

Perchè se si muore per futili motivi, malattie inconsistenti, per parto, per un'influenza probabilmente è perchè le persone che occupano certi ruoli non hanno le competenze e la preparazione per farlo, perchè si pensa solo all'assegnazione del posto e non alle conseguenze.
Mi chiedo cosa potrà mai succedere se dovesse verificarsi davvero la pandemia di influenza A prima che venga distribuito il vaccino alle masse (a gennaio, quando probabilmente ormai sarà già storia antica). Spero di sbagliarmi, ma se mi dovessi ammalare non posso fare altro che augurarmi di non farlo in Calafrica. Visto l'andazzo nella sanità di certe regioni dimenticate dallo stato e dal resto della nazione, mi aspetto un disastro di proporzioni epiche!


Trippi

Upnews.it

In vacanza a partire da un euro


come base d'asta per volo e hotel

Di Trippi

E' l'ultima frontiera delle agenzie viaggi online. Non so se poi il risparmio promesso sia davvero del 60% rispetto al valore di mercato della vacanza. Ma l'idea mi sembra simpatica e in questi ultimi scampoli d'estate, se non siete riusciti a ragranellare abbastanza soldi per una partenza standard perchè non provare questa un pò atipica? L'idea mi sembra buona anche per tutte le persone che non hanno problemi, anche in altri periodi dell'anno a partire senza preavviso.

Il sistema del prezzo irrisorio è stato ripreso anche dal Crown Plaza di Quarto D'Altino un hotel di lusso vicino a Venezia che ha provato a inventare la "tariffa Hacker" di 0,01 euro fino al 31 dicembre per stanza colazione e champagne a chi sarebbe riuscito ad accapparrarsi la promozione. Questo per indorare la pillola gli utenti che per un presunto attacco informatico e grazie a un passaparola in internet ai primi di agosto avevano prenotato due notti a 1 centesimo di euro. In realtà poi si sarebbe trattato di un banale errore tecnico commesso dalla catena alberghiera stessa (IWC), perciò 5 mila ospiti soggiorneranno praticamente gratis in 1400 camere nella laguna a spese della IWC che verserà 120 mila euro per rimborsare l'albergo consociato.






Aste Viaggi TUI from TUIt.it on Vimeo.







Upnews.it

lunedì 24 agosto 2009

Professione ospite



Non riesco a capire quale attrazione possano subire alcune persone per certi personaggi dello shobiz che non sanno fare niente. La cultura dell'ospite inetto che compare nei talk show tv per parlare di qualsiasi argomento venga proposto. I prodotti dei reality show che siano i vincitori o gli scarti, vengono propinati in qualsiasi salsa nel corso di serate di piazza o nei locali estivi come calamite per il pubblico tv che si trasferisce dal sofà di casa al lettino da spiaggia.
In Sardegna poi, ci sono veri e propri tour operator che organizzano pellegrinaggi di fronte al Billionare, dove lo spettatore può respirare l'aria di celebrità adorando i propri beniamini a 4/5 metri di distanza.
Per quanto mi riguarda, le ospitate di questi soggetti dovrebbero finire tutte così. Con l'ospite di professione (che oltre a non sapere fare niente si permette pure di insultare il pubblico) quasi linciato dal pubblico. Che le masse obnubilate dal video, oppio del nostro millennio si stiano risvegliando?


Trippi

venerdì 21 agosto 2009

Solo per i tuoi occhi!

di Trippi

E se la sposa si facesse l'album fotografico prima della nozze anzichè dopo, con lo sposo a cose fatte?
Ed ecco il business di una giovane inglese realizzare album fotografici sexy che ritraggono la sposa e vengono consegnate allo sposo (solo per i suoi occhi) la mattina delle nozze.
L'idea si è rivelata un'ottima idea e il numero di clienti della FYEO (For Your Eyes Only) è cresciuto esponenzialmente dalla nascita dell'idea 7 anni fa, quando Janet Jones, una fotografa britannica ha iniziato a realizzare questi servizi particolari. Adesso è affiancata da diversi collaboratori e le clienti arrivano da tutto il mondo!



fonte video
Upnews.it

Le vere piaghe di Milano?



fonte foto


I tassisti senza divisa




Di Trippi

Sarà perchè le piscine affollate di Milano, la difficoltà a trovare parcheggio sotto casa e il black out energetico che c'è stato ieri in ufficio mi danno una misura di quanto si sia realmente svuotata Milano questo agosto, ma ho ben chiara la disponibilità economica dei miei concittadini. Le aziende e gli esercizi commerciali saranno anche chiusi, ma i lavoratori non hanno abbastanza soldi (o preferiscono tenersi i pochi che hanno perchè con l'aria che tira..) per stare fuori città per tutta la durata delle ferie. Dal mio piccolo personalissimo sondaggio vicini di casa, conoscenti e amici trascorrono o hanno trascorso 1 al massimo 2 settimane fuori casa, il resto a casa.
Con questo caldo equatoriale che sta attanagliando la città e le temperature rese insopportabili dall'umidità e dall'aria bollente dei condizionatori accesi sento parlare di divise ai tassisti e di convocazioni straordinarie di stilisti a Palazzo Marino perchè siano in puro "stile Milano".
Quando i nostri governanti, locali o nazionali che siano, escono fuori con queste boutade sullo stile di una città, sull'insegnamento dei dialetti o sull' sventolio di bandiere locali accanto a altre mi viene in mente il film Johnny Stecchino, in cui il vero problema di Palermo era il crafffigo.





giovedì 20 agosto 2009

conoscevate questa funzione del Wobble per Iphone?

di Trippi
ci sono capitata per caso, durante una delle mie ricerche in internet per i contenuti dei cellulari.
Solo a un uomo poteva venire in mente di sfruttare così questa applicazione!





Upnews.it

mercoledì 19 agosto 2009

fuori dal mondo


Di Chica Mala


Ormai da anni trascorro l'agosto a Milano, lavorando. Come si sa il problema, nonostante la tendenza a diversificare le vacanze sia ormai uso comune, è quello della serrata pressochè totale dei negozi.
Posso capire che sia difficile trovare un orologiaio aperto nelle due settimane centrali del mese, mi rassegno quindi a restare senza orologio fino a che non sarà passato il periodo caldo; non capisco però come sia possibile che ben 10 benzinai tra Corsico (il mio paese) e cittadine limitrofe siano chiusi per ferie. ovviamente, non essendoci il gestore non si può neanche godere del self service quindi, dopo spasmodiche ricerce e col la paura che la riserva, ormai entrata da un bel pò non basti ad arrivare al primo autogrill mi avventuro in tangenziale, fortunatamente il rifornimento avviene con successo.
I servizi di pubblica utilità, come al solito non vengono regolamentati da nessuna istituzione, tutti al mare ad agosto, tutti a mostrare le chiappone chiare e pelose!
Un pizzico di invidia e risentimento nelle mie parole? Noooo, lungi da me! però sono incazzata, questo concedetemelo. Io sono qui a lavorare, come tanti altri, testimone il fatto che il parcheggio davanti al mio ufficio era strapieno anche la vgilia di Ferragosto ed ho dovuto fare due giri dell'isolato per sistemare la machine. per quanto mi riguarda l'erogazione di carburante è un servizio di pubblica utilità, negato, perlappunto, al pubblico pagante.



Un trucco per fare soldi!



di Trippi

beh in questo caso è più corretto dire che con un pò di ingegno e iniziativa non ci vogliono chissà che trucchi per fare i soldi, ma lezioni di trucco.
E' grazie alla vendita di prodotti per il make up su Ebay corredati da video su come vadano utilizzati che la giovane Lauren Luke è riuscita a uscire dalla stabile precarietà in cui si ritrovava dopo aver abbandonato gli studi.
Una bella storia a lieto fine, con una Cenerentola cicciottella e normalissima, con la quale è facile identificarsi. Così normale che nonostante ora abbia una propria linea di cosmetici e sia stata contattata per degli show tv non ha cambiato di una virgola il suo stile di vita: abita ancora in un piccolo monolocale con il figlio e il compagno.

Ecco i suoi suggerimenti per un trucco ispirato a Megan Fox






mercoledì 8 luglio 2009

Buon minipasto


di Trippi
Ieri, durante la mia pausa pranzo nella solita gastronomia vicino all'ufficio, la signora che gestisce l'attività solleva lo sguardo dal mazzetto di buoni pasto che sta conteggiando e mi fa:
"Ma come si fa a dare dei buoni pasto da 1 euro? Che senso ha? Ma che aziende sono queste?"
.
Non ho saputo rispondere alla signora, anche perchè con un buono di quel valore non esce neanche una colazione, ma giusto un caffè al banco!
Però sarei stata in grado di darle una risposta se mi avesse fatto la stessa domanda per il MIO buono pasto.
La cifra sul ticket è €5,29 perchè è l'importo defiscalizzato, se fosse superiore non sarebbe più considerata come "servizio sostitutivo mensa" e scatterebbero tasse e contributi per aziende e lavoratore. Da 12 anni!
Non è che io abbia i buoni pasto da 5.29 da 12 anni intendiamoci, il valore è oscillato, nel passaggio da un posto di lavoro all'altro dai 5.29 ai 7 ai 6,20 (la differenza di scarto mi venne compensata in busta paga con un superminimo imbarazzante). Ora che ci penso ringrazio le aziende che me li hanno fornito questi benedetti buoni, qualunque valore avessero. Imparai ad apprezzarli quando smisi di riceverli. Infatti dopo l'ultimo lavoro "di prestigio" in una casa editrice venne il "periodo buio" quello del telemarketing per i capannoni, i tre lavori al prezzo di uno, quelli a cottimo e via di seguito. Altro che buoni pasto, dovevi ringraziare se riuscivi a ingurgitare qualcosa davanti allo schermo del computer, in velocità e a carico tuo!
Io però sono curiosa di sapere in quale mensa sia possibile consumare un pasto a 5.29 euro?
Ah si, mi vengono in mente un paio di posti a Roma, in pieno centro, gli avventori, si mormora, consumano pesce, leccornie e ogni ben di Dio, nonostante si tratti di un luogo laico (ma non troppo) a prezzi non dico modici, ma imbattibili!
Ecco se dobbiamo aspettare che quegli avventori, abituati a quei prezzi stracciati, si rendano conto del carovita stiamo freschi.
Che ne sanno LORO di quello che ci compro IO con un ticket?
Nel baretto sotto l'ufficio mi esce una piadina (quella chiusa, per quella aperta esco fuori budget) e un caffè. Se voglio una bottiglietta d'acqua devo ridimensionare il menù a un panino e riesco anche a portarmi a casa uno scontrino con scarabocchiato qualche centesimo di resto. Quando vado alla trattoria, poi, di buoni pasto devo consegnarne due, il proprietario è talmente abituato alla trafila che quando qualcuno paga in contanti lo guarda di sottecchi e fa untuoso: "le serve lo scontrino?". Ecco questa è una domanda che mi manda in bestia, a parte che lo scontrino andrebbe fatto comunque, anche quando uno paga con la moneta virtuale, ma poi non è che a uno lo scontrino serve, lo si deve fare e basta, se poi me lo chiedi lo voglio a maggior ragione ecchebip!
Ma sto tergiversando, torniamo al punto.
La realtà è che se non si ha l'appetito di Lady Diana nei momenti bui o non si è perennemente in dieta ipocalorica è praticamente impossibile consumare un pasto con una cifra ferma a oltre dieci anni fa. Una delle aziende produttrici di ticket ha lanciato una campagna per l'adeguamento della cifra al carovita e fornisce a confronto il valore defiscalizzato in Francia 9 euro, Spagna 7 euro, Portogallo 6.70.
A quanto pare nei giorni scorsi sarebbe intervenuto a favore persino Brunetta!
Ora però vi saluto perchè è l'una e mi è venuta fame!



martedì 7 luglio 2009

Solo posti in piedi. Se te la senti?


Di Chica Mala
L'ultima trovata del patron di Ryanair, Michel O'Leary? far viaggiare in piedi sui suoi velivoli.
Un'idea per tagliare i costi ulteriormente e di conseguenza aumentare i profitti, a sua detta del 20%. In sostanza se te la senti di rinunciare alla poltroncina puoi viaggiare gratis.
La proposta è già stata sottoposta alla Boeing, produrre aerei con un buon numero di sedili in meno così da poter riempire i voli diminuendone la frequenza.
Alla fin fine, se pensiamo che un'ora in treno o in metrò in balia degli scossoni e delle frenate, con gente sudata e maleodorante addosso sono più o meno la stessa cosa, si potrebbe anche fare.. Per contro mi dico che non ho più vent'anni e già non reggo i mezzi pubblici di terra figuriamoci quelli sospesi per aria. Poi, in fase d'atterraggio, non potendomi staccare da saldi appigli, come potrei sperticarmi nell'immancabile applauso al pilota?



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lunedì 6 luglio 2009

Questo blog aderisce alla giornata di silenzio


per la libertà d'informazione online

di Diritto alla rete

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere. Le disposizioni contenute nel "Decreto Alfano" sulle intercettazioni rientrano all'interno di questa offensiva. Il cosiddetto "obbligo di rettifica" imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a .... ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti - in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell'obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti - rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet.Rispetto ai tentativi precedenti questo è perfino più insidioso e furbesco, perché anziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione.I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c'è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i "citizen journalist" se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano. La pluralità dell'informazione, non importa se via internet, sui giornali, attraverso le radio o le tv o qualsiasi altro mezzo, costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, probabilmente, quello al quale sono più direttamente connesse la libertà e la democrazia. Con il Decreto Alfano siamo di fronte a un attacco alla libertà di di tutti i media, dal grande giornale al più piccolo blog... Continua a leggere








Noi aderiamo e voi?
Trippi e Chica mala


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