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giovedì 29 maggio 2008

Lavoro e Dress code, perchè l’abito fa il monaco o la promozione!

Di Trippi


Da un paio di giorni la sottoscritta e Chica mala fanno i numeri tutte le volte (e accade spesso) che incrociano un tizio con giacca blu e jeans attillati, corti da scampato a un’esondazione. Il pensiero corre subito a certi look anni 80 e non dico le risate a ricordare tailleur con spalline aerodinamiche, acconciature cotonate e improbabili calzature che si usavano allora. Il commento su ciuffo periferico, tailleur principe di galles e scarpette da tennis di Melanie Griffith in “Una donna in carriera” e certi look anni ’80 tra l’improponibile e l’inguardabile è automatico.

Certo care lettrici, di acqua sotto i ponti ne è passata da allora e di pari passo con la rivincita delle femmine nei confronti delle femministe, si sono accorciate le gonne, ridimensionate le giacche, scollate le camicette anche sul posto di lavoro (segno dei tempi che corrono, pochi giorni fa leggevo su La Repubblica delle Donne di una scrittrice sudamericana che si chiede se non abbiamo sbagliato tutto nel pretendere la parità e non si stava meglio finchè le donne stavano a casa e si facevamo mantenere, insomma se non siano tempi in cui ha la sua rivincita la Barbie!). Ma come i tempi si sono evoluti talmente in fretta che se mi volto indietro è già domani, così mi vengono in mente selezioni di lavoro in cui le candidate mi si presentavano in versione velina, e vabbè che si lavorava in tv, ma se devi lavorare dietro le quinte, aldilà della telecamera, il look dovrebbe essere funzionale all’efficienza e non all’apparenza.

Ma che potevo aspettarmi se chi selezionava con me le candidate (di sesso maschile ovviamente) puntualmente usciva con un “Cosa saresti disposta a fare pur di avere questo lavoro?” o un “qual è il tuo segno zodiacale?”.

Ora che lavoro per altre realtà, sulla carta ben più formali, da quando sui calendari è comparso il simbolo della primavera è tutto un pullulare di minigonne insieme con balconcini forniti e fioriti che spuntano da magliette e camicie che di istituzionale hanno ben poco!

Di certi nuovi modi di concepire le riunioni di lavoro (il meegnotting) avevo già parlato altrove, e li vi rimando, ma se i brain storming ora avvengono in discoteca il dress code va di pari passo e la segretaria si veste come la cubista!

Sul Corriere.it di oggi, secondo me ingenuamente, ci si chiede che peso abbiano avuto i personaggi di Sex and the city nell’influenzare i codici di abbigliamento italiani sul posto di lavoro, ma io mi chiedo piuttosto quale sia il ruolo di certa tv più o meno serale!

Se da un lato le dirigenti, ottenuto il posto di peso, indossano rigorosissimi tailleur e calze d’ordinanza persino in pieno agosto, come conferma uno studio del Wall street journal sulle 50 donne più potenti d’America dall’altro viene spontaneo chiedersi se l’abbiano sempre raggiunto con sistemi altrettanto rigorosi!

Approvo le società a profilo ecologico che invitano i propri dipendenti a vestirsi più casual per alleggerire il lavoro dei condizionatori d’aria ma spero che sempre più spesso il woman power sia dettato dalla personalità che da un bel personale!

mercoledì 28 maggio 2008

Se proprio devi darti un tono, vedi di sostenerlo!




Di Trippi




Premessa necessaria e indispensabile: detesto la gente che ti si piazza di fronte, ma anche dietro o di fianco, mentre parla al telefono dei fatti suoi!


Oggi al lavoro mi precipita addosso un esemplare che rientra nella categoria di cui sopra con tanto di pseudo-assistenti, che qui chiamerò gli aiutanti.


Dapprima mi i mette davanti per un 2/3 minuti con il suo bel faccione tondo, un nasino da porcello che me lo fa sembrare la versione maschile di Mrs Piggy dei Muppet e una mole notevole che mi fa pensare a una portaerei, poi, al termine della sua personalissima e lavorativissima conversazione, esce con una frase a tema: “scusi, ma non so ancora dove andare e cosa fare!” se ancora nutro dei dubbi, ho la conferma: sta cercando atterraggio.


Mentre lui mi parla la sua aiutante femmina gli passa tom tom, sigarette e telefono.


Afferra con piglio deciso questo secondo cellulare compone un numero e parcheggia meglio la mole in modo da oscurarmi tutto il campo visivo mentre conversa amabilmente dandosi un’aria da top manager (di non vi dico che parte anatomica maschile pronunciata con tipica espressione dialettale sicula). Poichè insiste a starmi davanti mentre i due sacrestani “assistono”, noto che c’è un oggettino colorato che oscilla e ballonzola al ritmo concitato del suo proprietario: è un pinguino di gomma colorata!! Non ci posso credere!! Mi trattengo a stento da ridergli in faccia e nel mentre penso: “Ma che diamine? Se ti dai un tono non dovresti tenerlo? Ti sei visto? Fai il brillante al telefono, circondato da due aiutanti tanto muti quanto inutili, non sai che devi fare, dove e quando devi andare e per di più hai un pupazzetto per bambini attaccato al cellulare?!”.


Al termine della sua seconda conversazione gli spiego che può anche attendere di scoprire il “suo futuro” in un comodissimo salottino d’attesa che può trovare non distante da lui! La mia parte malefica prende il sopravvento e racconto subito l’episodio a Chica Mala, che non perde l’occasione per commentare “non ci sono più i signori di una volta” e chiosa “con Agnelli abbiamo seppellito il savoir faire!”.


A conferma di quanto detto poco dopo squilla il telefono del signore di cui ho appena narrato le meravigliose gesta, la suoneria: “YMCA” dei Village People, commento di un passante? “Discreto!!!”.


Per chiudere in bellezza la giornata passa una collega con una trombetta per bambini coloratissima, minimegafono giallo e pon pon di un bel rosso acceso! Ovviamente la fa suonare un paio di volte facendomi saltare.


Ditemi, sono finita in una candid camera? Quando posso vedere la messa in onda?


Per la cronaca i tre scappati di casa a un certo punto sono evaporati, non hanno incontrato nessuno, sono semplicemente spariti! Mi chiedo se abbiano sbagliato azienda o indirizzo. Temo che non lo saprò mai, ma sono certa che me ne farò una ragione!

martedì 27 maggio 2008

Sindacati - L'altra casta

Ieri sera l'amico Cristian mi dice in chat di aver comprato il libro di Stefano Livadiotti: "L'altra casta". Gli rispondo che l'ho visto tra gli scaffali del supermercato e vorrei comprarmelo anche io.

"non farlo! ti incazzeresti e basta!". Può darsi, sono iscritta anche io ad un sindacato, in verità non è ai livelli dei potentati CGIL CISL e UIL ma, visto come è stato gestito il rinnovo del contratto nazionale che mi interessa, il CCNL multiservizi, oltre che per l'amore, il disincanto è arrivato anche per questo e credo sia irreversibile quindi, credo di poter affrontare questa lettura.

(...) Un libro che farà molto arrabbiare la Destra e la Sinistra, il Governo e l'opposizione, ma soprattutto: i sindacati."Le allegre finanze del sindacato: la sola Cgil ha un giro d'affari valutato in un miliardo di euro. I delegati delle tre centrali sindacali sono 700 mila, sei volte più dei carabinieri. I loro permessi equivalgono a un milione di giornate lavorative al mese. E costano al sistema-paese un miliardo e 854 milioni di euro l'anno."I sindacati sono oggi nel pieno di una profonda crisi di legittimità, che rischia di cancellare anche i loro meriti storici. Lo strapotere e l'invadenza delle tre grandi centrali confederali, e le sempre più scoperte ambizioni politiche dei loro leader, hanno prodotto nel paese un senso di rigetto. Lo documentano tutti i più recenti sondaggi d'opinione: solo un italiano su venti si sente pienamente rappresentato dalle sigle sindacali e meno di uno su dieci dichiara di averne fiducia. L'immagine del sindacato come di un soggetto responsabile, capace di interpretare gli interessi generali, si è dunque dissolta. E ha lasciato il posto a quella di una casta iperburocratizzata e autoreferenziale che ha perso via via il contatto con il paese reale, quello delle buste paga sempre più leggere e delle fabbriche dove si muore troppo spesso. Un apparato che, in nome di una concertazione degenerata in diritto di veto, pretende di avere l'ultima parola sempre e su ogni cosa. Che si presenta come il legittimo rappresentante di tutti i lavoratori. Ma bada in realtà solo agli interessi dei suoi iscritti, che valgono ormai meno di un quarto dell'intero sistema produttivo nazionale. E perciò si mette puntualmente di traverso a qualunque riforma in grado di mettere in discussione uno 'status quo' fatto di privilegi (...)

Al di la di tutto però, devo spezzarare una lancia in favore del "mio" funzionario sindacale, Alessandro, un ragazzo che ci crede, lo sento, è dalla parte di noi lavoratori e che riesce a trasmettere l'amore che mette in ciò che fa come fosse una missione. Credo esistano ancora persone come lui.







lunedì 26 maggio 2008

Utilizzo di internet sul posto di lavoro

..E' la Legge.. e non si discute, ma come dice la mia amica Trippi: "inutile chiudere il recinto quando i buoi sono già scappati"


fonte


Lavoro: le linee guida del Garante per posta elettronica e internet
Gazzetta Ufficiale n. 58 del 10 marzo 2007

1. Utilizzo della posta elettronica e della rete Internet nel rapporto di lavoro


1.1. PremessaDall'esame di diversi reclami, segnalazioni e quesiti è emersa l'esigenza di prescrivere ai datori di lavoro alcune misure, necessarie o opportune, per conformare alle disposizioni vigenti il trattamento di dati personali effettuato per verificare il corretto utilizzo nel rapporto di lavoro della posta elettronica e della rete Internet.



a) compete ai datori di lavoro assicurare la funzionalità e il corretto impiego di tali mezzi da parte dei lavoratori, definendone le modalità d'uso nell'organizzazione dell'attività lavorativa, tenendo conto della disciplina in tema di diritti e relazioni sindacali;
b) spetta ad essi adottare idonee misure di sicurezza per assicurare la disponibilità e l'integrità di sistemi informativi e di dati, anche per prevenire utilizzi indebiti che possono essere fonte di responsabilità (artt. 15, 31 ss., 167 e 169 del Codice);
c) emerge l'esigenza di tutelare i lavoratori interessati anche perché l'utilizzazione dei predetti mezzi, già ampiamente diffusi nel contesto lavorativo, è destinata ad un rapido incremento in numerose attività svolte anche fuori della sede lavorativa;
d) l'utilizzo di Internet da parte dei lavoratori può infatti formare oggetto di analisi, profilazione e integrale ricostruzione mediante elaborazione di log file della navigazione web ottenuti, ad esempio, da un proxy server o da un altro strumento di registrazione delle informazioni. I servizi di posta elettronica sono parimenti suscettibili (anche attraverso la tenuta di log file di traffico e-mail e l'archiviazione di messaggi) di controlli che possono giungere fino alla conoscenza da parte del datore di lavoro (titolare del trattamento) del contenuto della corrispondenza;
e) le informazioni così trattate contengono dati personali anche sensibili riguardanti lavoratori o terzi, identificati o identificabili.


1.2. Tutela del lavoratoreLe informazioni di carattere personale trattate possono riguardare, oltre all'attività lavorativa, la sfera personale e la vita privata di lavoratori e di terzi. La linea di confine tra questi ambiti, come affermato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, può essere tracciata a volte solo con difficoltà.

Il luogo di lavoro è una formazione sociale nella quale va assicurata la tutela dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità degli interessati garantendo che, in una cornice di reciproci diritti e doveri, sia assicurata l'esplicazione della personalità del lavoratore e una ragionevole protezione della sua sfera di riservatezza nelle relazioni personali e professionali (artt. 2 e 41, secondo comma, Cost.; art. 2087 cod. civ.; cfr. altresì l'art. 2, comma 5, Codice dell'amministrazione digitale (d.lg. 7 marzo 2005, n. 82), riguardo al diritto ad ottenere che il trattamento dei dati effettuato mediante l'uso di tecnologie telematiche sia conformato al rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità dell'interessato).

Non a caso, nell'organizzare l'attività lavorativa e gli strumenti utilizzati, diversi datori di lavoro hanno prefigurato modalità d'uso che, tenendo conto del crescente lavoro in rete e di nuove tariffe di traffico forfettarie, assegnano aree di lavoro riservate per appunti strettamente personali, ovvero consentono usi moderati di strumenti per finalità private.

(...)

3. Controlli e correttezza nel trattamento

3.1. Disciplina internaIn base al richiamato principio di correttezza, l'eventuale trattamento deve essere ispirato ad un canone di trasparenza, come prevede anche la disciplina di settore (art. 4, secondo comma, Statuto dei lavoratori;allegato VII, par. 3 d.lg. n. 626/1994 e successive integrazioni e modificazioni in materia di "uso di attrezzature munite di videoterminali", il quale esclude la possibilità del controllo informatico "all'insaputa dei lavoratori").

Grava quindi sul datore di lavoro l'onere di indicare in ogni caso, chiaramente e in modo particolareggiato, quali siano le modalità di utilizzo degli strumenti messi a disposizione ritenute corrette e se, in che misura e con quali modalità vengano effettuati controlli. Ciò, tenendo conto della pertinente disciplina applicabile in tema di informazione, concertazione e consultazione delle organizzazioni sindacali.

Per la predetta indicazione il datore ha a disposizione vari mezzi, a seconda del genere e della complessità delle attività svolte, e informando il personale con modalità diverse anche a seconda delle dimensioni della struttura, tenendo conto, ad esempio, di piccole realtà dove vi è una continua condivisione interpersonale di risorse informative.

3.2. Linee guida
In questo quadro, può risultare opportuno adottare un disciplinare interno redatto in modo chiaro e senza formule generiche, da pubblicizzare adeguatamente (verso i singoli lavoratori, nella rete interna, mediante affissioni sui luoghi di lavoro con modalità analoghe a quelle previste dall'art. 7 dello Statuto dei lavoratori, ecc.) e da sottoporre ad aggiornamento periodico.

(...)

IL TESTO COMPLETO E' NEL SITO DEL GARANTE DELLA PRIVACY.

non ho niente da aggiungere


domenica 25 maggio 2008

Il COLTAN del Congo



Coltan (contrazione per columbo-tantalite) è il nome comune e colloquiale utilizzato in Africa (nella regione geografica del Congo) e, talvolta, dall'industria mineraria in Africa per una columbite-tantalite a relativamente alto tenore di tantalio.
Il termine coltan ha ottenuto un particolare riscontro da parte dei mass media per le implicazioni sociali, etiche e politiche che assume, nell'Africa congolese e in Rwanda, l'estrazione e la vendita para-legale e non controllata di columbo-tantalite. Il minerale estratto in questi paesi viene utilizzato come una redditizia fonte economica da parte di diversi movimenti di guerriglia e concorre, quindi, indirettamente ad alimentare la guerra civile nella regione del Congo.

(...)

Il coltan nell'Africa congolese
Il valore commerciale del tantalio è molto elevato quindi anche una bassa produzione, come quella congolese, può fornire elevati proventi economici.
Da quando la richiesta mondiale di tantalio è divenuta rilevante, si è fatta particolarmente accesa la lotta fra gruppi para-militari e di guerriglieri per il controllo dei territori congolesi dove si estrae la columbo-tantalite. Una regione particolarmente colpita è quella del Kivu nella Repubblica Democratica del Congo e due stati confinanti: Rwanda e Uganda. Gli intermediari che trattano le vendite illegali in Rwanda e Uganda si approvigionerebbero, infatti, dai giacimenti minerari congolesi.
Il denaro ricavato dai proventi della vendita del minerale (così come di altre risorse naturali pregiate) da parte dei movimenti di guerriglia che controllano le province orientali del Congo, alimenta la guerra civile in questi territori.
Il fatto che gruppi armati o comunque non rappresentanti società statali e industrie, si impossessino del minerale e lo vendano con grossi introiti ad acquirenti principalmente occidentali od asiatici non costituisce di per sé un reato, in nessuno degli stati interessati complicando il problema. All'acquisto di columbo-tantalite congolese si sarebbero interessate come intermediarie anche organizzazioni criminali europee ed asiatiche dedite al traffico illegale di armi che scambierebbero armi per minerale da rivendere.
La questione dello sfruttamento incontrollato delle risorse congolesi è di gravità tale da aver coinvolto anche l'ONU che pubblicò nell'ottobre 2002 un rapporto che accusava le compagnie impegnate nello sfruttamento delle risorse naturali del paese africano, fra cui anche il coltan, di favorire indirettamente il proseguio della guerra civile.
In merito all'acquisto di columbite-tantalite venne coinvolta anche la H.C Starck, una sussidiaria della Bayer che si occupa della raffinazione di metalli di transizione quali il molibdeno, niobio, tantalio, tungsteno e renio e della produzione per il mercato dell'elettronica, dei semiconduttori e dei superconduttori di parti di precisione in leghe speciali e componenti ceramici.

Il rapporto del 2002 fu anche alla base di una condanna di ordine generale da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel 2003, in merito allo sfruttamento delle risorse naturali della Repubblica Democratica del Congo che comprendono oltre alla columbite-tantalite: diamanti, smeraldi, uranio, oro e altri metalli preziosi.
Il Tantalum-Niobium International Study Centre ha esortato i suoi associati (vedi nota sull'organizzazione) ad aver cura di evitare di approvigionarsi di columbo-tantalite congolese e rwandese denunciando come eticamente inaccettabile questo commercio in quanto la vendita del minerale in quei paesi finanzia e ha finanziato la guerra civile oltre ad aver creato danni ambientali per lo sfruttamento indiscriminato.

Questa sera alle 21.30 su Rai 3, REPORT, il programma di approfondimento di Milena Gabanelli, si occuperà del Coltan, quel minerare senza il quale i nostri ormai indispensabili cellulari o la tanto amata playstation non funzionerebbero.
Il Reportage, realizzato da Giorgio Fornoni e che si intitolerà "furto di stato", affronterà il problema del commercio completamente clandestino del minerale, estratto per l'80% in Congo, dove la gestione del traffico come per l'estrazione dei diamanti è in mano alle organizzazioni paramilitari.
Fornoni cercherà di farci capire come mai un paese dotato di enormi ricchezze, dal petrolio fino ad arrivare all'acqua è uno dei più poveri della terra.
Perchè uno stato così pieno di materie prime non riesce a sfruttarle per garantire una vita decente alla sua popolazione? Perchè sono le organizzazioni umanitarie a dover provvedere ai profughi, alla sanità, all'istruzione?
Ma è lo strapotere occidentale che tiene in ginocchio i paesi africani come il Congo? Probabilmente non è solo l'avidità delle multinazionali il problema, è un circolo vizioso nel quale a farne le spese è un popolo portato alla stremo per mantenere l'esercito ed ora, che oltre a belgi e francesi anche La Cina si affaccia a questo mercato con offerte generose... Cosa potrebbe succedere? Peggiorera la situazione per i congolesi o ci saranno spiragli di sviluppo?
Non sapevo nemmeno cosa fosse questo benedetto COLTAN prima di oggi, sta di fatto che adesso so che il mio cellulare o il mio PC, in piccola parte, contribuiscono ad alimentare guerre, povertà, fame e morte. Si certo, ci sono decine e decine di altri esempi che si potrebbero fare ma questo salta davvero all'occhio e se c'è qualcuno che leggendoci sia in grado di darmi delle opinioni, è tutto bene accetto. Intanto stasera proverò ad avvicinarmi all'argomento con i bravi giornalisti di REPORT.
*Intanto L'italiana ENI ha concluso un accordo per estrarre petrolio in Congo in cambio di aiuti economici, sia in termini energetici che sanitari.
Il progetto coinvolgerà circa 10.000 persone, la possibile creazione di un consorzio che avrà lo scopo di tutelare la biodiversità dell'ambiente e lo sviluppo dell'agricoltura, la costruzione di una centrale elettrica da 450 megawatt e la realizzazione di programmi di vaccinazione e potenziamento delle strutture sanitarie.








sabato 24 maggio 2008

Parte la caccia agli imboscati

fonte
Nella Pubbica Amministrazione scatta l'operazione "Trasparenza"

Il Ministro Renato Brunetta si accinge a rivoluzionare la gestione dell'amministrazione pubblica; In accordo con il Garante della Privacy, tutti i dati della struttura del suo Ministero, le funzioni del personale, a partire da curricula, telefoni, e-mail, fino alle assenze del personale verranno pubblicati on line.

Ad oggi, la media di assenteismo è di 22 giorni l'anno, escluse le ferie godute, la media malattie di 11 giorni per un totale, sui 256 dipendenti ministeriali ad oggi in servizio di 13.559 giorni.

Brunetta spera che la sua riforma venga presa ad esempio ed estesa agli altri ministeri e, perchè no, a tutte le strutture pubbliche. Chissà mai che questa piaga del lavoratore imboscato venga, non dico estirpata ma, quantomento ridimensionata.

In ogni caso l'iniziativa del Ministro è "in progress", l'idea è innovativa per un paese dove assenteismo e nepotismo la fanno da padrone qindi la sottoscritta, che è proverbialmente di un'altra parrocchia non può fare altro che inchinarsi:

CHAPEAU!

Il nucleare? E' centrale!



di Trippi


Il piano nucleare dell'Enel prevede la nascita di 4 centrali di terza generazione che dovrebbero essere realizzate in 4 anni e nel 2020 dovrebbero coprire, almeno nelle intenzioni, il 10% del fabbisogno di energia.

non si sa ancora se seguirà tutto l'Enel o un consorzio in cui entrerebbero in gioco anche altre aziende produttrici di energia (dall'Eni a Surgenia per intenderci).

Facciamo due calcoli, se la prima pietra verrà poggiata, in base alle dichiarazioni del ministro Scajola davanti al gotha di confindustria, tra 5 anni, e ne serviranno altri 9 per terminare i lavori (salvo i classici impedimenti in salsa italiana):

2008 + 4= 2013+ 9 2020... mmmh si con le date dichiarate ci siamo...

andiamo avanti e vediamo cosa serve e quali sono le tappe di questo progettino:


1 poichè un referendum in Italia ha bocciato il nucleare e poichè i comuni farebbero un casotto per scaricarsi il barile di chi debba ospitare la centrale bisogna istituire una legge delega che fissi i provvedimenti su autorizzazioni e controlli. Una legge, come spiega l'Ad di Enel Fulvio Conti, che "modificando l'articolo V della costituzione presenti a Comuni e Regioni un percorso ben definito. Si tratterebbe in sostana , di riportare le scelte strategiche al livello più alto della politica, cioè al parlamento e non alla signola amministrazione locale, completando inoltre la filiera del nucleare con il collegamento a università e alla ricerca"


2 la centrale dove la metto? , Il governo e il parlamento devono decidere dove piazzare i reattori. Valgono i criteri di sempre, vietate le zone sismiche e dunque la vocazione e l'elezione dei siti, manco a dirlo probabilmente finirà dove l'avevamo lasciata nell'87, per il sito di stoccaggio delle scorie (il più ambito no?!) si parla di Napoli. No scherzo naturalmente!!E' ancora tutto da decidere, il che vuol dire che lo sarà probabilmente anche nel 2020.


3 quanto ci costa e chi paga? L'Enel ancora non lo sa (o non o dice). Dipende dalle tecnologie che verranno utilizzate. Non parliamo poi di coperture finanziarie e assicurative..L'unico valore quasi certo? Quello di Enel nel 2020-23: 2 miliardi di Euro per ogni 1000 megawatt di potenta installata!

Se volete investire due euro in azioni, se volete trovare impiego in una delle fasi o come ingegnere o muratore o come manifestante contro il ritorno del nucleare in Italia!!

(fonte: La repubblica 24/05/2008 pg 9)

venerdì 23 maggio 2008

A Milano 15mila persone spendono 20mila euro al MESE in beni superflui



Di Trippi

E' quanto leggo sul Venerdì di Repubblica di oggi (23/05/2008) che ha dedicato la copertina alle persone che vivevano già bene con la lira e ora con l'euro stanno decisamente meglio. Stanno così bene che a guardare i conti in banca dei nostri connazionali quelli che vi hanno depositato più di un milione sono aumentati del 2,5%, passando dalle 110 mila famiglie a 206 mila(fonte Merrill Lynch- Cap Gemini). I dati sono confermati da un sondaggio di Astra Ricerche secondo il quale gli italiani che si dichiarano ricchissimi (nel sondaggio naturalmente non con il fisco) sarebbero 1 milione 800mila.

Insomma il bel paese straripa di nuovi ricchi così pieni di denaro da non sapere come spenderlo. Ed ecco che il mercato del lusso "s'impenna" come direbbe Car Carlo Pravettoni, e cresce in modo imbarazzante in un paese che stenta ad arrivare alla fine del mese, in cui vengono tagliate le rate dei mutui per decreto e detassati gli straordinari per dare un pò di respiro alla gente.

Mentre nell'ultimo anno ci siamo barcamenati tra rincari di benzina, pane e latte e abbiamo fatto equilibrismo con le carte di credito e le date delle valute di addebito, ci sono 209 italiani che si sono fatti una Lamborghini, 600 invece hanno preferito comprare una Ferrari, in 10.734 hanno dormito nelle suite degli hotel Starwood in Costa Smeralda (per una modica cifra che oscilla tra 2 mila e 25 mila euro a notte).

Ma dove sarebbero 'sti ricconi? Quelli che noi brave donnine italiane dovremo sposare per sistemarci come suggerito dal nostro esimio presidente del consiglio?

Gli High Net Worth Individual con un conto corrente da oltre mezzo milione sono 728 mila e hanno depositato in banca l'equivalente della metà del PIL, il captale evaso? 316 miliardi!
A quanto pare, giusto per loro, per aiutarli a trovare nuove idee su come spendere sti benedetti due soldi che gli avanzano, sarebbe sorta un'agenzia ad hoc, la Quintessentially, (di proprietà di un nipote di Carlo d'Inghilterra). Alla faccia della Quintessenzialità ti seguono 24s u 24 all over the world, 365 giorni l'anno, alla modica cifra che oscilla tra i 1400 e i 36 mila euro l'anno. Non chiedetemi se calcolino l'importo dovuto uin base al reddito, perchè allora vorrei proprio sapere come fanno a scoprire quello reale dei 4000 soci italiani! Tra i sollazzi dei nostri compatrioti? beh impagabile chi per 2500 euro "ha giocato allo 007 inseguendo in Ashton Martin per Londra una finta spia russa".
Ma anche la ricchezza ha le sue fasi e le sue manie. Così l'american Express ne avrebbe individuato 4:
1 l'esibizione dello status symbol in piena truzzeria da parvenue (mi vengono inmente i Ricucci, i Coppola e Fiorani, ma sono riduttiva, lo so); cerco di capire perchè pago tanto quello che compro, anche perchè a un certo punto si svegliano e si accorgono di essere circondati da parassiti e amministratori che vivono a strascico!
3 spendo per avere qulo che è meglio per me e chi se ne impippa se nessuno lo sa!
4 L'esclusività (quello che ho è solo per me!).

Beh, un'altra idea in tempi di euro forte e dollaro che arranca è l'acquisizione di aziende negli Usa a cifre da hard discount, sai mai che le cose cambino, e poi che diamine è pur sempre un investimento!

Insomma non solo piove sul bagnato, ma piove piove piove!







giovedì 22 maggio 2008

Se da piccolo sognavi di fare l'astronauta, questa è la tua occasione!





di Trippi


Stamattina mentre leggo la Repubblica mi cade l'occhio su un'inserzione di lavoro, sarà stato il logo, sarà stato il termine Astronauts, fattostà che mi ci sono soffermata per un bel pò. Insomma vado a leggere con maggiore attenzione ed ecco che capisco meglio, a conti fatti l'Agenzia spaziale europea, l'Esa (European Space Agency) sta cercando degli ASTRONAUTI che verranno arruolati nel corpo aeronautico di Colonia in Germania e parteciperanno attivamente al programma spaziale internazionale (ISS)!




Esa è partner del programma ISS e gli astronauti selezionati prenderanno parte ai voli che normalmente durano 6 mesi, allora uomini e donne italiani, che aspettate? Se siete motivati, mentalmente, e non solo fisicamente, elastici e non siete dei pazzi scatenati, avete capacità comunicative e sapete lavorare in gruppo..potete mandare la vostra candidatura dal 19 maggio al 16 giugno.


Cominciate a fare un salto nel sito!


In bocca alla navicella!!


Detassazione degli straodinari - cosa cambia?

In via sperimentale, da giugno a dicembre 2008 verrà applicata la tassazione ridotta sugli straordinari. E' stato deciso oggi durante in primo consiglio dei ministri, tenutosi a Napoli dal nuovo Governo.

Riguarderà chi ha un reddito da lavoro dipendente non superiore ai 30.000 Euro lordi l'anno. Tutti i lavoratori interessati (circa 11-12 milioni) beneficieranno di un prelievo IRPEF del 10% ma con un tetto massimo di 3.000 Euro di straordinari (se si arriva a 4.000 i primi 3.000 sono tassati al 10% gli altri mille all'aliquota ordinaria).



Sono esclusi dal provvedimento i dipendenti del servizio pubblico ivi compresi coloro che fanno parte delle forze dell'ordine.

oltre agli straordinari verranno detassati anche premi di produttività e incentivi al personale.



Staremo a vedere se tutto ciò si concretizzerà in un reale aumento del netto in busta paga per la bassa manovalanza o se di questo sgravio ne godranno solo gli imprenditori.



Controlleremo attentamente da giugno in poi e giudicheremo l'operato del nostro nuovo governo.

mercoledì 21 maggio 2008

Paradossi italiani: la disfatta del fannullone e la vittoria del bravo dirigente

di Trippi

Avevo già deciso che oggi per una volta avrei scritto di una buona notizia sul fronte dipendenti statali, infatti per una volta i soliti furbi vengono puniti e in quel di Padova vengono cacciati i fannulloni che ci gravano sulle casse del pubblico impiego e sulle tasse dei cretini che pagano fino all'ultimo centesimo quanto dovuto al fisco, ma ecco che arriva subito la bastonata su chi è decisamente più attivo, i dirigenti dell'Agenzia delle entrate si sono fatti le pagelle e si sono trovati così bravi che si sono dati un premio!!


Ma andiamo per ordine, vediamo il fronte fannulloni: un dipendente fancazzista comunale padovano è stato licenziato per atteggiamento "scarsamente collaborativo", a quanto pare sarebbe stato beccato mentre se la dormiva beatamente in ufficio. Schiaccia il pisolino oggi, fatti la pennichella domani, per non parlare delle assenze ingiustificate che ha collezionato ottenendo una bella sequenza di richiami formali fino all'ultima lettera: quella di licenziamento con preavviso di sei mesi!

Dite la verità, non avete sognato più di una volta che succedesse anche al/alla vostro/a collega sempre in malattia, assente anche le rare volte che è presente in ufficio, che puntualmente riesce ad ottenere le ferie proprio nei giorni in cui le avreste volute voi, soffiandovele da sotto il naso?


Ma passiamo alle pagelle dei dirigenti dell'Agenzia delle Entrate. Naturalmente se le son fatte da soli, e l'84% di loro si è dato ottimo, si è stretto la mano, si è dato il bacio accademico e per autoincentivarsi a dare e fare ancora di più un bel bonus! Ma non rimproverate cattivelli, qesti guasconi dell'aenzia che ci fa pelo e contropelo sui nostri soldi, perchè c'è chi il test di autovalutazione se l'è introdotto ben 7 anni fa. I prescursori, ma che ve lo dico a fa, sono i soliti noti della REgione Siciliana, dove secondo la Corte dei Conti, "dal 2001 al 2006 tutti i 2196 dirigenti hano avuto in busta paga trattamentei economici di posizione pari al massimo".

Il merito ovviamente resta un optional, talmente optional che c'è chi ottiene avanzamenti di carriera alla facciazza di chi per avanzare deve fare il concorso o l'esame e si vede passare da chi si autoreferta più bravo di loro!!
Avevo già detto quanto voreri lavorare per L'Agenzia delle entrate qui! Eh si, ho proprio sbagliato tutto! Sob!

Chi ha paura della tassa sul lusso?

di Trippi

Ebbene si, ho aperto la posta del mio ex, non è corrispondenza privata ma una sorta di vademecum con aggiornamenti della "ambasciata di Sardegna" non sto qui a spiegarvi la rava e la fava, sulle mie vicissitudini personali di cui parlo e ho parlato abbastanza sul blog da cui è nato questo!
Comunque visto che ricevo ancora la posta e lo spam del mio precedente convivente, che questa carta puntualmente finisce nella spazzatura e che non sto andando a ficcare il naso in nessuna questione privata o simili.. mi permetto di spulciare un paio di articoli che mi interessano e su uno aggiorno anche voi!
Se leggete un sito sul lavoro come questo, tenuto da bassa manovalanza quali la sottoscritta e le sue socie di blog Chica e Pytta, sinceramente dubito che voi navighiate nell'oro o abbiate corso minimamente il rischio di dover pagare la famigerata tassa voluta dal fondatore di tiscali (nonchè oibò presidente della Regione Sardegna). Se invece questo è un vostro problema e avete un'azienda o soldi che non sapete come spendere, noi siamo alla perenne ricerca di nuove offerte di lavoro che ci aprano meravigliose sorti e progressive (con stipendi confacenti al ruolo please, che la fame è brutta), perciò fatevi avanti e noi vaglieremo volentieri!


Comunque per tornare al punto:


1 la tassa è stata bocciata dalla corte costituzionale il 13 febbraio scorso;


2 si può chiedere il rimborso di quanto pagato compilando un modulo apposito e inviandolo con raccomandata RR all'Agenzia delle Entrate della Sardegna;


3 la Giunta Regionale con delibera n.27/18 del 13 maggio 2008 ha stabilito le modalità per il rimborso delle imposte sulle seconde case e sulle plusvalenze dichiarate illegittime con la sentenza 102/2008 della Corte Costituzionale e ha deciso quanto segue:


Al fine di ridurre al minimo gli adempimenti per il contribuente è stata
prevista una procedura automatica di rimborso, pertanto il Tesoriere Regionale
provvederà a inviare gli avvisi con cui si inviteranno i contribuenti a recarsi
presso lo sportello bancario indicato per ritirare la somma spettante. In tale
sede il contribuente sottoscriverà un modulo di istanza che varrà anche come
quietanza. La procedura si concluderà presumibilmente entro 6 mesi
.
Chi, trascorso tale periodo, non dovesse ricevere alcun avviso è pregato di mettersi in contatto direttamente con la scrivente Agenzia a mezzo fax (n.070/6068017) o posta elettronica (all’indirizzo agenziaentrate@regione.sardegna.it) Resta inteso che per importi superiori a 10000 € si dovranno attuare le normali procedure di rimborso, per le quali si indicheranno a breve le modalità.

4 Per chi non ha pagato la tassa: la regione scaduto il termine del 30/11/2007 avrebbe potuto inviare gli avvisi di accertamento. Se questo è avvenuto, alla luce della sentenza, bisogna impugnare gli avvisi muovendo un'eccezione di incostituzionalità già lamentati dall'avvocatura generale dello stato nel ricorso n 91/2006.

martedì 20 maggio 2008

Donne, più di cuori che di denari!





di Trippi
Non è di certo una scoperta che tra femmine e soldi non sia proprio un connubbio facile, che ci sia qualche problema di orientamento nella gestione di conti e comprensione degli arcani maggiori del tasso fisso e variabile del mutuo e che ci prenda il panico persino all'idea di chiedere un aumento. Amettiamolo pure abbiamo difficoltà di comprensione non dico dell'estratto conto, ma anche della busta paga (e infatti son qui, mani tra i capelli a cercare di interpretare il busillis!).
Ma ora esce in edicola un libro sul tema, un manuale che dovrebbe smaliziarci e insegnarci a pretendere quel 30% di stipendio che percepiamo in meno rispetto ai nostri colleghi uomini, che ci apra gli occhi su maternità, lavoro domestico, assistenza economica per casalinghe (non per forza disperate), tutele in caso di separazione o un male tipico femminile lo shopping compulsivo!

Siccome siamo finanziariamente analfabete e non tutte possiamo permetterci fior fiore di commercialista che ci levi dalle sabbie mobili di dichiarazioni dei redditi, detrazioni spread ed euribor, che non sono parolaccie, ma concetti che con un minimo di impegno possiamo e dobbiamo essere in grado di capire e interpretare!
Care ragazze la verità è che il rischio di diventare poveri per le donne, è doppio rispetto a quello degli uomini, e se non l'avete ancora capito ditemi dove vivete che ci vengo pure io. L'autrice del libro è il direttore della rivista altroconsumo e spiega che

"il mercato finanziario è una giungla in cui si fa fatica a orientarsi e piena
di insidie, rappresentate da consiglieri in conflitto di interesse e da veri e
propri approfittatori della vostra sprovvedutezza".

Allora ragazze, svegliamoci, e se può servire allo scopo investiamo pure 15 euro per avere una bussola che ci guidi in questo can can!! non dico che siamo destinate a diventare delle nuove emma Marcegaglia, e neanche che miracolosamente si diraderanno tutti i fumi e le nebbie. Ma hai visto mai, con la paura che hanno gli uomini delle donne che capiscono di numeri e cifre, non dovranno aspettare il due di picche solo dalla donna di cuori, ma anche dalla regina di denari!

lunedì 19 maggio 2008

Gerontocrazia e lauree che valgono 120 euro al mese

di Trippi

Che la laurea non paghi, sono testimonianza vivente. Che il titolo di studio paghi solo se la carica è particolarmente alta, il ruolo prestigioso, sai che novità. Però qualche dato che mi sorprende lo trovo pure io nelmare magnum della forbice italiana tra i compensi di platino dei manager d'oro (pensate agli stipendi di chi trascina la baracca Telecom) e la palude degli stipendi di latta dei poeti laurati & Co (che ci fa sempre distinguere in modo poco gradevole dagli altri paesei europei). I numeri di questo panorama desolante e vergognoso, vengono forniti da Unioncamere nel suo rapporto relativo al 2008:

Ecco la lista degli stipendi annui lordi in base al ruolo:

Dirigenti 92.240
Professionisti 40.490
Professione tecniche 28.770
Conduttori di impianti 22.950
Impiegati 22.750
Professionisti qualificate commercio-servizi 21.630
Operai specializzati 21.620
Professioni non qualificate 21.170


Il gap tra le retribuzioni di un dipendente non qualificato (€21.170) a quella di un impiegato, anche laureato (€ 22.750) in cui si colloca il 55% dei diplomati e il 15% dei laureati ammonta a 1600 euro!
In pratica l'ammontare medio di una retta universitaria annuale degli anni 90!
Per ammortizzare i costi degli studi basta fare una progressione geometrica e il pareggio di bilancio lo si può ottenere in un decennio. Ah si, rimane la prospettiva di crescita o di carriera che per un lavoratore con titolo di studio dovrebbe essere maggiore rispetto a un coetaneo che non ha studiato, ma è nel mercato del lavoro da più tempo, ha maturato maggiore esperienza, e pelo sullo stomaco, sul campo!
Ma da cosa dipende questo appiattimento verso il basso?
Secondo il presidente di Unioncamere Andrea Mondello, udite udite, sarebbe

il sintomo più evidente della scarsa attenzione al merito che caratterizza il mercato del lavoro italiano e segnala un paese disattento al valore dello studio e delle competenze, che rischia di mortificare le migliori risorse su cui può contare per rilanciarsi


Ma andiamo a vedere ancora più in dettaglio, mentre a quanto pare la tipologia del titolo di studio non è una discriminate per il peso della busta paga, il sesso femminile in Italia si conferma debolissimo, tra uomini e donne la differenza ammonta al 16 per cento!
Il management poi è decisamente stagionato: il 44 % degli amministratori ha superato i 50 e addirittura gli over 70 hanno visto aumentare le assunzioni del 50% negli ultimi 5 anni (guardate pure la tabellina li in alto)!
Beh qual'è il problema? devo aspettare solo dai 15 ai 35 anni per poter aspirare a un posto decente! Giusto per stare a tema, cito un grande vecchio: "Allegria!!!!"

Sul tema leggi anche:
Questo non è un paese per... giovani

Mondo giovani, mondo lavoro

domenica 11 maggio 2008

La spagna priemia i super-precari






Il gruppo comunista Izquierda Unida ha ideato un concorso per premiare i precari che hanno avuto il maggior numero di contratti in un anno e quelli che hanno avuto l'ingaggio più breve.

Il primato è di due anonimi:

un trentacinquenne ha avuto un contratto di un'ora e mezza.

un ventitreenne è riuscito a firmare ben dodici contratti in un anno.

I due preferiscono non svelare la loro identità perchè sarebbe umiliante e potrebbe precludere le poche opportunità di lavoro che offre loro il mercato.

con grande ironia si dice in terra iberica:

In Spagna è meno traumatizzante confessarsi omosessuali che precari.

Fonte

abolizione ICI - chi paga?





Mentre il governo lavora su un Decreto Legge per la totale abolizione dell' ICI (imposta comunale sugli immobili) sulla prima casa e, a quanto pare sembra cosa ormai scontata, l' ANCI (associazione che unisce i comuni italiani) svela le sue perplessità.


Leonardo Domenici, presidente dell'associazione e sindaco di Firenze, in un intervista rilasciata a Repubblica del 10 maggio dice: "il Governo deve garantirci 2,5 milardi di Euro"; questo è lo stanziamento che dovrebbe essere fatto a copertura.


Ma questa sarebbe una misura transitoria perchè l'interruzione del gettito fiscale generato dall'ICI dovrebbe poi essere compensato da un ritorno di trasferimenti erariali dalle casse dello stato (o delle regioni) a quelle dei comuni (paradossale visto che si parla di federalismo fiscale).


Ma dove li troverà lo stato questi soldi? li chiederà a me che la casa di proprietà non ce l'ho? inventandosi qualche tassa o qualche imposta, che ne so, sugli affitti?


Ah già! Tremonti pensa di far detassare gli straordinari, quindi quei quattro soldi che guadagnerei in più potrei destinarli al mio "povero" Comune di residenza.

sabato 10 maggio 2008

luce e gas sempre più cari


Il caro petrolio porta come causa annunciata, nuovi rincari.
A luglio la bolletta della luce subirà un aumento del 2.5%, quella del gas del 3,9%.
Queste sono solo le prime stime fatte dal Rie (istituto di ricerche industriali ed energetiche) su un prezzo del greggio intorno ai 115/120 dollari al barile; una valutazione ottimististica quindi, se pensiamo che siamo già oltre i 126 dollari.
Gli americani, scoraggiati, usano molto meno la macchina rispetto al 2007, nonostante un pieno di benzina li cosi la metà che in Italia.
Potremmo fare un sacrificio anche noi, andare di più in bicicletta ad esempio, o usare i mezzi pubblici....oppure..meglio ancora..Mr. B potrebbe fare qualcosa perchè l'italiano medio abbia uno stipendio dignitoso, in linea con i rincari che si susseguono.
Mettendo da parte il sarcasmo, e provando a ragionare, forse non sarebbe male usare di meno l'auto, o usarla in modo più intelligente, perchè chissa come mai da noi il car sharing non decolla, decine di migliaia di macchine invadono le strade e la stragrande maggioranza con un solo passeggero.
E la bicicletta? attività fisica gratuita, si potrebbero risparmiare i soldi dell'iscrizione in palestra.
Ma per quanto riguarda luce e gas, aiutatemi a trovare una soluzione perchè non mi ci vedo a cenare tutte le sere a lume di candela, a conservare gli alimenti sotto sale perchè il frigorifero consuma troppo o a lavare i panni a mano e con l'acqua fredda per giunta; d'inverno non mi sembra il caso di fare un falò coi vecchi mobili in mezzo al salotto per scaldarmi o di mangiare solo cibi crudi per non usare il forno.... perchè se andiamo avanti così...

venerdì 2 maggio 2008

caro benzina e pompe bianche



il codacons, nel suo sito pubblica un elenco aggiornato con 150 distributori di benzina che fanno prezzi relativamente scontati, traducibili in un risparmio annuo di circa 100 euro ad automobilista (con una media di 2 pieni al mese).


La versione scaricabile dell'elenco è a disposizione degli utenti nelle giornate di oggi e domani.



giovedì 1 maggio 2008

il reddito del tuo vicino di casa? Cercalo in Internet


Per poche ore, l'Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione, sul suo sito Internet la possibilità di conoscere i redditi del 2005 di tutti gli Italiani.
Il passaparola è stato fulmineo nella comunità web e in men che non si dica il sito è stato letteralmente intasato.

Secondo quello che leggo su Corriere.it accedere ai dati era molto semplice e il codice di sicurezza necessario per la consultazione veniva fornito direttamente sulla pagina.

Il Garante della Privacy ha dato nel giro di poco lo stop, ma per qualche ora è stato possibile vedere quanto guadagnano VIP, imprenditori e gente comune.

La privacy del cittadino è innegabile, è un diritto fondamentale ma, vedere che ad esempio Beppe Grillo, che si è auto proclamato paladino dei "precari", ha un reddito di quattromilionidieuri l'anno (meritatamente guadagnati, non lo metto in dubbio), insomma, un pò te le fa girare..

Saper poi che Luciano Benetton dichiara poco più di un milione di euro...ma ci credete? E la Ferilli? è possibile che guadagni 600.000 Euro meno della Littizzetto?

Io ho sentito la notizia stanotte, in radio, mente tornavo a casa da una serata in discoteca; ad averlo saputo per tempo magari sarei andata a curiosare per vedere quanto dichiara:

- Il mio capo;
- l'AD della società presso la quale lavoro nonchè tutti i dirigenti;
- l'AD della società cliente presso la quale sono dislocata. nonchè tutti i dirigenti;
- Qualche ex-pseudo-fidanzato;
- Qualche corteggiatore per testarne la solidità economica.

...Perchè si sa - LA CURIOSITA' UCCIDE IL GATTO- e alla faccia dei principi morali, chi non si sarebbe fatto un giro avendone modo?

Comunque, per dovere di cronaca, il reddito diiarato da Chica Mala è di Euro 17.220 e non mi sembra ci sia da stare allegri, per niente!
Aggiornamento dell'ultima ora:
è possibile comunque scaricare i datti già carpiti su siti come rapidshare o sono scaricabili da e-mule e molti blogger hanno già messo in rete i dati di migliaia di cotribuenti, come dire, ormai la frittatat è fatta..
.. intanto Grillo, nel suo blog chiama Visco e Padoa Schioppa quelli della "colonna infame"..mah..chissà cosa ne scriveranno i suoi fans del New York Times e delle altre testate giornalistiche straniere sue sostenitrici..del suo reddito quasi da calciatore di serie A.

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