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lunedì 28 febbraio 2011

"24 ore senza di noi"- Seconda giornata senza immigrati

domani si svolgerà la seconda edizione dello sciopero dei migranti. L'anno scorso parteciparono 300mila persone.
Come sarà quest'anno? Che impatto avranno le ribellioni di piazza del nord Africa?
Dopo essersi colorate di bianco è ora che le piazze tornino a colorarsi di giallo per sensibilizzare sul diritto di cittadinanza di chi nasce e cresce in questa nazione, ma anche di chi contrinuisce alla sua crescita con il proprio lavoro, come sancito dall'articolo uno della nostra costituzione!
E sarebbe anche ora di dare loro il diritto di voto (amministrativo dicono gli organizzatori), ma anche politico (dico io) perchè continuo a pensare che sia imprescindibile diritto di chi vive e contrinuisce con il pagamento delle tasse, chi vive la città e la nazione. Non di chi, pur di non pagare le tasse, prende residenza all'estero conservando i propri affari  e intrallazzi nel belpaese. Non di chi perchè costretto o per scelta vive stabilmente all'estero e non contribuisce in alcun modo ad aumentare il benessere di questo stato.
Buona giornata dei migranti a tutti!
Nel blog PrimoMarzo e nella pagina facebook, tutte le informazioni sulle manifestazioni.





Quirra. Eppur si muore

fonte foto

L'indagine è stata disposta a partire dalle testimonianze di due ex militari che hanno lavorato nella base come addetti al magazzino per oltre due anni. Entrambi si sono ammalati di linfoma non Hodgkin.
PERDASDEFOGU. L'inchiesta a Quirra va avanti con sviluppi clamorosi. Ieri ispezioni in due magazzini: nella base del poligono interforze (Pisq) a Perdasdefogu e nel distaccamento a mare di Capo San Lorenzo. Nella base militare a terra sono state messe sotto sequestro cinque cassette metalliche (40 per 50 centimetri ciascuna) con un livello di radioattività oltremodo superiore alla norma. Erano custodite in un magazzino dove tanti potevano accedere.  Nei depositi pare venisse stipato, senza cartelli di pericolo in evidenza, munizionamento e altro materiale. Per quanto riguarda le cassette con livelli di radioattività molto superiori al limite, non è stato chiarito se contengano proiettili o altro. Si sa solamente che si trovavano nell'area della base interforze. (fonte La nuova Sardegna)

Sulla base delle testimonianze oggi proseguono le ispezioni a Capo San Lorenzo, nel faticoso tentativo di risalire la catena delle responsabilità e dei responsabili.
Che attorno all'area militare sia stato identificato un forte rapporto (65%) tra persone/animali che vivono nella zona e malattie è stato confermato da un monitoraggio di medici della zona, ora la palla passa a scienziati specializzati nell'individuazione di nanoparticelle e risalire da queste all'origine delle patologie.
Chissà che la tecnologia arrivi dove non riesce la magistratura, sia che si tratti di uranio sia che si tratti di altro inquinamento bellico dovuto alle attività locali. Perchè è giusto gli abitanti di Quirra capiscano per quale motivo stanno morendo.


giovedì 24 febbraio 2011

L'almanacco dell'anno dopo



Vi ricordate l'Isola dei Cassintegrati?
I partecipanti non sono tornati a casa con un gettone di presenza e un pò di notorietà. Complice la crisi, l'indifferenza e un calendario a dir poco fluido per gli accordi sull'acquisto della Vinyls.
I partecipanti sono ancora li, in attesa di leggere la parola fine nel loro format in cui ci si gioca il proprio futuro e quello dei propri cari.


venerdì 18 febbraio 2011

Video musicale o Product Placement?

logo Sony a tutto schermo nel video musicale “Hold It Against Me”, Britney Spears - cfr 2'40''
Non avevo ancora visto il video dell'ultima fatica di Britney Spears, “Hold It Against Me” anche perchè non è che sia un'appassionata del genere. Dunque non avrei mai notato, probabilmente, la tendenza rilevata dall'autore di questo pezzo, il posizionamento di prodotti tecnologici all'interno di video musicali, ed ecco che nel video i tv Sony e il relativo logo compaiono quanto la celebre biondina americana.
Qui sotto il video!

Ps: hanno bucato il croma key con la zappa?

martedì 8 febbraio 2011

"Se non ti piace, la porta è quella!"

Se si ferma l'autotrasporto, si ferma il paese.

fonte foto

Lo sappiamo tutti, l'abbiamo provato più volte, in occasione degli scioperi dei camionisti, ricordate?
Queste le conseguenze di una scelta fatta anni fa, privilegiando il trasporto su gomma a quello su rotaia, in favore di una casa automoblistica cruccio e vanto del pelpaese!
Ci ritroviamo così, dopo anni di finanziamenti a pioggia, a parlare e polemizzare sul fatto che l'azienda di cui sopra, quella che ha condizionato corpo, anima e ossatura delle infrastrutture italiane, voglia, ora che le cose le vanno bene, modificare la struttura e l'anima del welfare nostrano e soprattutto levare le tende. E così tra un lancio di dichiarazioni macigno e mani che si nascondono, le idee a poco a poco passano, nel bradipismo mentale della nazione narcotizzata da altri imprenditori. E si perchè dagli oggi, dagli domani, un giorno dico e un giorno nego, la gente si abitua, si assuefà e trova normale il passaggio dalla dichiarazione allo stato di fatto. E in c**** lo stato di diritto, soprattutto il nostro di stato, che sulla carta, quella principale su cui si fonda, vede nel lavoro il proprio caposaldo.
Ma ormai di saldo non c'è niente, solo un paese allo sbando, in cui si cerca di salvaguardare il proprio senza un minimo di lungimiranza, di pensiero non dico a medio termine, ma neanche prossimo venturo.
Così mi viene da piangere quando leggo il dossier di Repubblica sui camionisti, sui tour de force (mai termine fu più calzante) degli autotrasportatori per la consegna in tempi accettabili dalla filiera che tiene sotto scacco e ricatto i propri dipendenti. In tempo di crisi il "padrone" diventa più forte in tutti i settori, può agitare l'arma del licenziamento anche in settori fortemente sindacalizzati come questo. "Se non ti piace vattene", "la porta è quella!", "fuori c'è la fila". La competizione tra lavoratori diventa estenuante, per la disponibilità di persone che hanno appena perso il lavoro in altri settori, persone che, non avendo niente da perdere si svendono e abbassano le "quotazioni". Così, sotto la minaccia della perdita di lavoro, i turni massacranti, viaggi senza soste se non per minime pause caffè, l'uso di "aiutini" che tengano svegli, diventano la norma.
Le conseguenze sono devastanti, non solo per i lavoratori, ma poichè queste persone usano le stesse strade destinate al pubblico, gli incidenti mortali aumentano, prevedibilmente.




Ci vorrebbe lungimiranza, certo, in tempi in cui si blocca il traffico delle città per il superamento della soglia dei PM 10, i cui danni vengono subiti, ironia, proprio da chi fa uso di mezzi pubblici, di chi sta fermo nelle attività ai bordi dei marciapiedi, gli ecoincentivi non riguardano le auto GPL o Metano, ma la sostituzione di vecchie auto a benzina con nuove auto a benzina. Lungimiranza, sembra quasi una parolaccia, un termine incomprensibile, ignoto, fattostà che non mi viene in mente un sinonimo.
Mentre rifletto sui danni dello stop dell'auto trasporto, lo stop del paese, mi chiedo quanto tempo impiegherà per completare il suo ciclo di involuzione, di autodistruzione.

lunedì 7 febbraio 2011

Badante a chi?

fonte foto
Pazzesco il taglio del pezzo di Repubblica, che pure disegna una realtà che tutti tocchiamo con mano, la nuova competizione per ruoli che nel mercato del lavoro, ormai sembravano destinati agli immigrati.

"Dalla complementarietà si passa alla competizione: sulle basse qualifiche si combatterà la sfida futura tra migranti e italiani. Con due ostacoli: primo, la crisi ha ridotto il numero delle famiglie che si possono permettere un aiuto stabile; secondo, sul mercato delle badanti, a farla da padrone sono ancora le donne dell'Est."

Desolante l'uso del termine "vergogna" e la sottolineatura delle maggiori competenze del personale "straniero" con titoli per l'assistenza domiciliare e il pregiudizio connotato come "al contrario" che sfavorirebbe le italiane che aspirano a ruoli di assistenza degli anziani come ultima spiaggia per sostenere nuclei familiari in rovina, protagoniste donne prossime ad aver bisogno loro stesse di un'assistenza.
Quello che trovo vergognoso è che ci si possa vergognare di lavorare, di prestare assistenza. Ma di cosa stiamo parlando? Di disponibilità 24 ore su 24 o del ruolo di supporto nei confronti degli anziani altrui?
A un anno esatto dal primo sciopero degli stranieri mi sembra di essere precipitata in un paese che ha perso il senso di identità. Un paese in cui non conta quello che si  è, ma quello che "non si è".
Non si è stranieri, non si è immigrati, non si è badanti o giovani, non si è vecchi, non si è occupati, non si è colf.
Forse è giunto il momento di uno scatto di dignità, in cui ci si afferma come lavoratori, come persone socialmente e lavorativamente impegnate non come persone costrette a tornare nel mondo del lavoro perchè il proprio uomo ne è uscito. Forse il primo errore è proprio quello di classificare i lavori come umili o "per stranieri" perchè le etichette, giustamente, finiscono con il ribaltarcisi contro. Ed è il colmo per una nazione che è stata famosa all'estero per le proprie balie, è svilente per chi ha scelto di fare dell'assistenza ai malati il proprio corso di studi, quasi a voler dire che l'assistenza agli infermi va bene solo se questi sono giovani e in ospedale.
Un paese assurdo dai preconcetti assurdi. L'unica vergogna, per quanto mi riguarda è non cercare un lavoro e non lavorare se si è in grado di farlo.


martedì 1 febbraio 2011

Bamboccioni a chi?


Oggi tutte le testate online aprono con la notizia che la disoccupazione giovanile (15-24 anni) a dicembre è arrivata al 29%, il nuovo record da quando vengono tenute le serie storiche mensili, da gennaio 2004. MEntre è assodato che continua ad aumentare il numero dei rassegnati, quelli che ormai il lavoro non lo cercano più. Per la cronaca, questo dettaglio contribuisce a tenere basso il tasso di disoccupazione, che non tiene conto degli inoccupati che non cercano più!
Così quando durante uno dei miei giretti in internet mi si è aperto il pop up sulla foto che vedete qui sopra, il quale rimanda alla pagina "diritto al futuro" del Ministro della gioventù, mi sono cadute le braccia.
Non so a voi, ma a me viene il dubbio che ci considerino davvero TUTTI una manica di bamboccioni, pronti a bersi qualsiasi ipotesi di progetto che non andrà mai in porto. Così mentre pagano queste campagne di advertising on line, vengono smentiti, nei fatti, da una riforma dell'università che penalizza, guarda caso, proprio i giovani, dai dati istat sulla disoccupazione con cui ho aperto il post, per non parlare del pessimo esempio di accesso ai ruoli istituzionali offerti dai partiti al governo, in cui i "giovani" che fanno notizia sono il figlio del senatur e quella che ha appena ammesso di "aver avuto un legame affettuoso" con il Presidente del Consiglio.
Se fossi il ministro della gioventù ritirerei subito quel banner, per affronto all'intelligenza degli italiani.

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