Di Trippi
Oggi compio 36 anni e come negli ultimi 16 cerco di tracciare un bilancio di quello che ho fatto e delle prospettive future. La verità è che nonostante abbia sempre sofferto della sindrome di Peter Pan, paradossalmente, proprio quest'anno in cui il bilancio professionale è paurosamente in rosso, sono stranamente tranquilla. Anni fa, fino a quando non ho lasciato un lavoro proprio mentre ero all'apice della carriera, ero terrorizzata all'idea di perdere tutto, di non riuscire ad avere stima di me stessa o essere considerata una persona valida se mi fossi ritrovata con il sedere per terra. Rispetto ai miei colleghi maschi avevo alcuni problemi non facilmente superabili: donna, sola, arrivata fin li senza passare da camere da letto o uffici degli amici di mammà e papà (anche perchè al massimo avrei fatto carriera nella termoimpiantistica, e forse sarebbe stato meglio). La mia è una storia come tante: la prima laureata della famiglia, una carriera rapida e senza compromessi. Immaginate la soddisfazione e l'orgoglio dei miei nel fare vedere i titoli di coda ad amici e vicini di casa... Ma poi quando nuoti tra gli squali senza indossare la muta d'acciaio, ci mettono poco a spolparti viva. Ed ecco che mi sono ritrovata in una specie di "il diavolo veste Prada" in versine sardo-meneghina, solo che nel mio caso il diavolo in un certo senso ero io e venivo trombata in senso lato dall'assistente che trombava in senso stretto un altro tizio cui davo non poco fastidio! Ancora adesso rimpiango di aver capito solo quando era troppo tardi quanto stava succedendo, ma cosa fatta capo ha. Quello che mi spaventa oggi come in passato non è il lato economico, se c'è qualcosa che ho imparato da questa mia discesa agli inferi, è che a tutto c'è rimedio. I problemi economici, per fortuna, con un pò di voglia di lavorare e umiltà si superano se poi ti guardi intorno e scopri di essere circondata da persone splendide che sono li comunque.
Quando tutto va male dal punto di vista della carriera e del lavoro si scoprono gli altri lati della vita, quelli che quando rincorri una carriera non hai tempo e spazio per seguirli e dedicartici. Non so se sarò più in grado di risalire, a volte non so neanche quanto realmente mi importi.
Quando tutto va male dal punto di vista della carriera e del lavoro si scoprono gli altri lati della vita, quelli che quando rincorri una carriera non hai tempo e spazio per seguirli e dedicartici. Non so se sarò più in grado di risalire, a volte non so neanche quanto realmente mi importi.
Due anni fa ho perso la mia carriera, ma ho scoperto la vita!
1 commento:
credo che la vita sia fatta di priorità. Credo che la tua priorità ora non sia il lavoro e credo sia la cosa giusta. Penso che la tua vita sia già appagante perchè sei innamorata.La carriera? forse di poterebbe via tempo prezioso, o forse no. Ma perchè imboccare un tunnel quando puoi percorrere la strada sul lungolago e goderti il panorama?
;)
SUERTE!
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