di Trippi
Un'agenzia inglese, la Dubit, avrebbe reclutato oltre mezzo milione di bambini sopra i 7 anni per diffondere i brand di cui si occupa. Un passaparola tra ragazzini in cambio di uno "stipendio" di 28 euro a settimana.
Tutto questo con il benestare dei genitori dei baby opinion leader, impegnati a barcamenarsi tra l'invasività dei mezzi di comunicazione che annichiliscono ogni spazio personale e la voglia di sfruttare economicamente ogni situazione.
Tra i marchi pubblicizzati Mattel e Coca cola, tra i sistemi più utilizzati per il tam tam, quelli che un tempo venivano usati dalle nostre mamme per le vendite alle amiche con il tapperware o la revlon e i detersivi pseudoecologici: campioni del prodotto, volantinaggio durante le feste, eventi e promozioni.
I piccoli balilla del consumismo del nuovo millennio possono guadagnare soldi anche solo fornendo le preziosissime informazioni su abitudini di consumo, se poi coinvolgono i propri amici in una nuova versione della catena di Sant'Antonio, tanto meglio!
2 commenti:
A parte che pagano più i ragazzini che me quando facevo uno dei miei 5 stage non retribuiti...Ma i genitori non si vergognano a sfruttare i propri bambini per 28 euro a settimana? Bah...
così ammortizzano le proprie uscite per la paghetta? Ti dirò per me anche i bambini devono capire il valore del denaro e non scambiare i genitori per bancomat ambulanti. Ma farei guadagnare qualche soldino chessò portando la spesa alla vicina che non è autonoma, lavando l'auto agli zii etc etc. Non facendo i pseudotestimonial di un brand. E' l'ennesima solfa del vendere e comprare persone!
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