"Una giornata senza di noi: senza la bambinaia che tiene a bada i figli raccontando loro le storie dell’Africa o delle Antille, senza la domestica, senza gli spazzini che portano via la vostra immondizia di ricchi, senza i manovali che fanno quello che voi non volete più fare, senza i lavapiatti nei ristoranti, senza i fattorini, gli uomini della sicurezza. E ancora: provate una giornata senza di noi nei McDonalds, nei cinema, nei supermercati, con i posti vuoti, gli incassi ridotti. Perché anche noi consumiamo e mettiamo in movimento l’economia: ventiquattro ore non cambieranno la Francia ma serviranno per accorgersi quanto sia complicato e difficile tirare avanti".
Il messaggio è chiaro, spero abbia sia l'effetto di sensibilizzare sull'integrazione degli immigrati nel tessuto economico italiano, ma anche sulla necessità che i nativi tornino a fare determinati lavori.
Perchè certi mestieri che noi, gli aborigeni, non vogliamo più fare dovrebbero riacquistare la dignità perduta, lo status che gli compete perchè si deve vergognare chi si fa mantenere a 30 anni suonati, non chi lava le scale o porta fuori la spazzatura da uno stabile.
E chi non è d'accordo con me disoccupazione non solo lo colga, ma se lo tenga!
Lo sciopero arriva nel nostro paese con il solito ritardo, lo organizzarono gli ispanici negli USA nel 2006, ma li si sa, sono allergici agli scioperi in genere, figuriamoci a quelli di una minoranza etnica. In Francia la campagna "24h sans nous" per lo sciopero di oggi è partita a novembre 2009, proprio mentre Sarkozy rilucidava l'argenteria dell'identità francese, noi e gli spagnoli ci accodiamo.
Un tessuto economico e sociale, per essere ben strutturato ha bisogno che siano coperti tutti i ruoli, altrimenti non si è autosufficienti. Ora vogliamo lavorare in società di servizi, dietro una scrivania, in giacca e cravatta, freschi di manicure e pedicure. Noi che fino all'altro ieri siamo stati balie negli Stati Uniti, siamo morti nelle miniere in Belgio, abbiamo costruito ponti, strade e navi. Marinai in Italia e all'estero abbiamo perso la nostra proverbiale capacità di adattamento. Se questo è il progresso economico, forse la crisi riporterà l'ego nazionale su livelli più umani.
Questi gli appuntamenti per chi vuole partecipare alle manifestazioni (fonte APCOM):
La giornata di mobilitazione del primo marzo è stata lanciata in Francia e in Italia e saranno tantissime le manifestazioni nelle principali città italiane e alle 18.30, in ogni città, verranno lanciati dei palloncini gialli in lattice biodegradabile per colorare di giallo i cieli d'Italia, visto che quella del primo marzo 2010 è stata chiamata 'la rivoluzione in giallo'.
A Roma, alle 17, il corteo delle reti antirazziste si snoderà da Porta Maggiore, passando da piazza Vittorio Emanuele, Santa Maria Maggiore e piazza Esquilino. A questo punto il comitato migranti si unirà al corteo e tutti confluiranno in piazza Vittorio Emanuele, dove alle 18 si aprirà la manifestazione indetta dal comitato primo marzo. Sono previsti concerti, con l'esibizione dell'Orchestra multietnica di Piazza Vittorio e una serie di interventi.
A Milano ritrovo alle 9.30 fuori da Palazzo Marino, il corteo farà giro attorno al municipio milanese. Alle 13 verranno srotolati tre grandi striscioni gialli in tre luoghi significativi per la vita degli immigrati a Milano: la Questura ("Permesso di soggiorno per tutti. Tempi di rinnovo più rapidi"), Tribunale ("Migrare non è reato") e Via Corelli ("Basta silenzi. Chiudiamo i centri di identificazione ed espulsione"). Nel pomeriggio, raduno in piazza Duomo dalle 17.30.
A Palermoalle 18 appuntamento in piazza Bolognini, raduno e partenza del corteo, come anche a Genova, alla commenda del Prè, a Brescia giornata di mobilitazione in piazza della Loggia, con presidio dalle 10 alle 14.
Corteo anche a Napoli, alle 11, da piazza Garibaldi. A Siracusa e Catania alle sei del mattino del primo marzo gli aderenti ai comitati faranno un pellegrinaggio in pulmino nei luoghi del caporalato nella campagna attorno a Cassibile. A Perugia, a partire dalle 14.30, raduno in piazza Italia, da qui partirà un corteo in direzione di corso Vannucci. A Bolognadalle 16 alle 19 in piazza del Nettuno sarà allestita una mostra fotografica con i volti dei nuovi cittadini italiani. E tante sono le altre iniziative in giro per l'Italia, da Bari a Bolzano passando per Oristano, Venezia, Forlì e Trieste, dove alle 15 p previsto un ritrovo in piazza Sant'Antonio e la partenza di una "squadra" che andrà a cancellare le scritte razziste dai muri della città.
A Vicenza alle 19.30 partirà una fiaccolata da via Tecchio per richiedere il ritiro della delibera comunale sull'idoneità di alloggio.
A Reggio Calabria è in corso già oggi un volantinaggio a tappeto con distribuzione dell'appello multilingue redatto dal comitato e delle fasce gialle.
A Reggio Emilia dalle 10 presidio davanti alla prefettura per riaffermare il diritto al soggiorno per tutti gli immigrati che hanno presentato domanda di regolarizzazione con la sanatoria 2009 ed attraverso i decreti flussi.
si Chit, purtroppo arriviamo sempre con il solito ritardo e ci siamo accodati alla manifestazione organizzata da altri. I media come sempre tacciono, ne parlarono tempo fa ad Annozer, ma anche loro, nell'ultima puntata hanno preferito cavalcare gli ascolti con ilcrack di Morgan piuttosto che ricordare questo appuntamento.
Sai sarei pure d'accordo con il tuo ragionamento, ma non è che gli italiani non vogliono più fare certi lavori, è che i compensi per quei lavori sono davvero risibili. Poi certo, qualcuno direbbe: bisogna accontentarsi, piuttosto che fare i bamboccioni, ma anche questa considerazione è errata e ingiusta. Prima creiamo il danno di una società ipercompetitiva, dove ormai neanche più la laurea basta più per lavorare come spazzino, e poi dopo ci lamentiamo? Fatevi un giro nei maggiori siti che offrono lavoro e prendete una laurea in lettere o in giurisprudenza. Provate a cercare lavoro e vi accorgerete che non troverete praticamente nulla perché si richiede sempre o il master da ventimila euro, oppure l'esperienza quinquennale nella stessa posizione.
Ciao Jester: con la laurea cadi a fagiolo, ne ho una in lettere, specializzazione relazioni sociali. Un master in Comunicazione audiovisiva. Dopo aver lavorato come produttore per una tv nazionale e per case editoriali di tutto rispetto mi sono ritrovata ad essere troppo cara e in età fertile. Un peso morto, l'affitto da pagare però arrivava tutti i mesi. Ho tolto i titoli di studio e ho ridimensionato le esperienze a segreteria, dapprima ho fatto marketing per una società immobiliare, dopo la hostess per una compagnia telefonica. Nel primo caso avevo un contratto cocopro e il miraggio del contratto a tempo indeterminato, nel secondo un'assunzione con un contratto da OPERAIA (che però riceveva gli ospiti e rispondeva al telefono in inglese e francese). Questa è la società che abbiamo ereditato dal dopoguerra. Non mi vergogno di aver fatto la hostess receptionist centralinista, ma ne sono orgogliosa! http://larticolouno.blogspot.com/2009/03/se-dio-esiste-speriamo-stia-dalla-mia.html Grazie per la tua visita, torna a trovarci!
4 commenti:
Iniziativa molto importante che appoggio in toto di cui s'è parlato volontariamente poco.
Brava per averlo fatto ed esserne ricordata anche tu ;-)
si Chit, purtroppo arriviamo sempre con il solito ritardo e ci siamo accodati alla manifestazione organizzata da altri. I media come sempre tacciono, ne parlarono tempo fa ad Annozer, ma anche loro, nell'ultima puntata hanno preferito cavalcare gli ascolti con ilcrack di Morgan piuttosto che ricordare questo appuntamento.
Sai sarei pure d'accordo con il tuo ragionamento, ma non è che gli italiani non vogliono più fare certi lavori, è che i compensi per quei lavori sono davvero risibili.
Poi certo, qualcuno direbbe: bisogna accontentarsi, piuttosto che fare i bamboccioni, ma anche questa considerazione è errata e ingiusta. Prima creiamo il danno di una società ipercompetitiva, dove ormai neanche più la laurea basta più per lavorare come spazzino, e poi dopo ci lamentiamo? Fatevi un giro nei maggiori siti che offrono lavoro e prendete una laurea in lettere o in giurisprudenza. Provate a cercare lavoro e vi accorgerete che non troverete praticamente nulla perché si richiede sempre o il master da ventimila euro, oppure l'esperienza quinquennale nella stessa posizione.
Ciao Jester: con la laurea cadi a fagiolo, ne ho una in lettere, specializzazione relazioni sociali. Un master in Comunicazione audiovisiva. Dopo aver lavorato come produttore per una tv nazionale e per case editoriali di tutto rispetto mi sono ritrovata ad essere troppo cara e in età fertile. Un peso morto, l'affitto da pagare però arrivava tutti i mesi. Ho tolto i titoli di studio e ho ridimensionato le esperienze a segreteria, dapprima ho fatto marketing per una società immobiliare, dopo la hostess per una compagnia telefonica. Nel primo caso avevo un contratto cocopro e il miraggio del contratto a tempo indeterminato, nel secondo un'assunzione con un contratto da OPERAIA (che però riceveva gli ospiti e rispondeva al telefono in inglese e francese). Questa è la società che abbiamo ereditato dal dopoguerra. Non mi vergogno di aver fatto la hostess receptionist centralinista, ma ne sono orgogliosa! http://larticolouno.blogspot.com/2009/03/se-dio-esiste-speriamo-stia-dalla-mia.html
Grazie per la tua visita, torna a trovarci!
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