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domenica 26 aprile 2009

Facebook Verbotten per i dipendenti in malattia




di Trippi

una donna 31enne di Basilea è stata licenziata in tronco per essersi connessa a Facebook mentre era a casa in malattia. Aveva lamentato un forte mal di testa che le avrebbe impedito di lavorare al computer in ufficio, ma dal suo letto di dolore e sofferenza, complice un I-phone, era riuscita a trovare le forze e le energie per connettersi un attimino al social network. Attimino fatale per il suo posto di lavoro! Infatti al suo ritorno in ufficio la Nazionale Suisse le ha dato il benservito e la seguente motivazione:
"Chi naviga in Rete, può anche venire al lavoro".
Ora non è automatico che se uno può stare al pc a casa lo può fare anche in ufficio, ma è vero che se si adduce a motivazione proprio un forte mal di testa che impedisce di stare davanti al computer..


La signora ha poi spiegato di essere stata "spiata" dall'azienda che l'avrebbe controllata con una richiesta di amicizia di un personaggio fasullo, senza foto ne profilo, scomparso qualche giorno dopo il licenziamento. L'azienda dal canto suo denuncia la scorrettezza della signora, che si sarebbe comportata in modo poco credibile.


La signora dice che non tornerebbe a lavorare per la sua vecchia azienda, la Nazionale Suisse ha bloccato Facebook.


Io invece mi chiedo ma non verrà in mente al diabolico Brunetta di chiedere l'amicizia in giro a qualche statale con l'influenza recidiva?!




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