di Trippi
Stamattina, come la maggior parte degli italiani ho scoperto che nella notte una scossa di terremoto ha devastato l'Abruzzo.
Stamattina, come la maggior parte degli italiani ho scoperto che nella notte una scossa di terremoto ha devastato l'Abruzzo.
La mia prima reazione è stata di sconcerto per i primi dati sulle vittime, alle 7 del mattino una decina, tra loro 4 bambini, ma si trattava di un bilancio ancora provvisorio. Al mio arrivo in ufficio la cifra era già arrivata a quota 26. Ora sono le 3 del pomeriggio e siamo sul centinaio di vittime.
Sconcerto e solidarietà per le persone colpite resta la rabbia, la domanda che mi pongo è ocme sia possibile che in una zona sismica come l'Abruzzo, il terremoto possa sconvolgere e distruggere una città come l'Aquila e paesi limitrofi. Sciami tellurici in corso da qualche mese a questa parte, impossibilità di prevedere quando il terremoto sarà distruttivo etc etc.. non è questo il punto. Una scossa così violenta può sorprendere e fare danni in zone non sismiche, ma il fatto stesso che il dramma abbia questa entità è agghiacciante! Fa venire voglia di chiedere asilo politico in un paese del terzo mondo, dove sai che più di tanto non puoi aspettarti.
Tantomeno il rispetto di criteri antisismici nella costruzione e nella concessione dell'abitabilità alle abitazioni in zone ad alto rischio.
Esterno il mio pensiero a voce alta al lavoro e dicono:
"Il terremoto è democratico! Può compire ovunque, e non puoi dire alla gente che non può abitare nella propria casa se non rispetta criteri antisismici.."
Molto meglio fare un bel funerale di stato e mandarli a vivere in container con il tetto in eternit per i prossimi 15 anni..
E chi non dona il sangue con me peste lo colga!
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