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giovedì 29 maggio 2008
Lavoro e Dress code, perchè l’abito fa il monaco o la promozione!
Da un paio di giorni la sottoscritta e Chica mala fanno i numeri tutte le volte (e accade spesso) che incrociano un tizio con giacca blu e jeans attillati, corti da scampato a un’esondazione. Il pensiero corre subito a certi look anni 80 e non dico le risate a ricordare tailleur con spalline aerodinamiche, acconciature cotonate e improbabili calzature che si usavano allora. Il commento su ciuffo periferico, tailleur principe di galles e scarpette da tennis di Melanie Griffith in “Una donna in carriera” e certi look anni ’80 tra l’improponibile e l’inguardabile è automatico.
Certo care lettrici, di acqua sotto i ponti ne è passata da allora e di pari passo con la rivincita delle femmine nei confronti delle femministe, si sono accorciate le gonne, ridimensionate le giacche, scollate le camicette anche sul posto di lavoro (segno dei tempi che corrono, pochi giorni fa leggevo su La Repubblica delle Donne di una scrittrice sudamericana che si chiede se non abbiamo sbagliato tutto nel pretendere la parità e non si stava meglio finchè le donne stavano a casa e si facevamo mantenere, insomma se non siano tempi in cui ha la sua rivincita la Barbie!). Ma come i tempi si sono evoluti talmente in fretta che se mi volto indietro è già domani, così mi vengono in mente selezioni di lavoro in cui le candidate mi si presentavano in versione velina, e vabbè che si lavorava in tv, ma se devi lavorare dietro le quinte, aldilà della telecamera, il look dovrebbe essere funzionale all’efficienza e non all’apparenza.
Ma che potevo aspettarmi se chi selezionava con me le candidate (di sesso maschile ovviamente) puntualmente usciva con un “Cosa saresti disposta a fare pur di avere questo lavoro?” o un “qual è il tuo segno zodiacale?”.
Ora che lavoro per altre realtà, sulla carta ben più formali, da quando sui calendari è comparso il simbolo della primavera è tutto un pullulare di minigonne insieme con balconcini forniti e fioriti che spuntano da magliette e camicie che di istituzionale hanno ben poco!
Di certi nuovi modi di concepire le riunioni di lavoro (il meegnotting) avevo già parlato altrove, e li vi rimando, ma se i brain storming ora avvengono in discoteca il dress code va di pari passo e la segretaria si veste come la cubista!
Sul Corriere.it di oggi, secondo me ingenuamente, ci si chiede che peso abbiano avuto i personaggi di Sex and the city nell’influenzare i codici di abbigliamento italiani sul posto di lavoro, ma io mi chiedo piuttosto quale sia il ruolo di certa tv più o meno serale!
Se da un lato le dirigenti, ottenuto il posto di peso, indossano rigorosissimi tailleur e calze d’ordinanza persino in pieno agosto, come conferma uno studio del Wall street journal sulle 50 donne più potenti d’America dall’altro viene spontaneo chiedersi se l’abbiano sempre raggiunto con sistemi altrettanto rigorosi!
Approvo le società a profilo ecologico che invitano i propri dipendenti a vestirsi più casual per alleggerire il lavoro dei condizionatori d’aria ma spero che sempre più spesso il woman power sia dettato dalla personalità che da un bel personale!
mercoledì 28 maggio 2008
Se proprio devi darti un tono, vedi di sostenerlo!
martedì 27 maggio 2008
Sindacati - L'altra casta
"non farlo! ti incazzeresti e basta!". Può darsi, sono iscritta anche io ad un sindacato, in verità non è ai livelli dei potentati CGIL CISL e UIL ma, visto come è stato gestito il rinnovo del contratto nazionale che mi interessa, il CCNL multiservizi, oltre che per l'amore, il disincanto è arrivato anche per questo e credo sia irreversibile quindi, credo di poter affrontare questa lettura.
(...) Un libro che farà molto arrabbiare la Destra e la Sinistra, il Governo e l'opposizione, ma soprattutto: i sindacati."Le allegre finanze del sindacato: la sola Cgil ha un giro d'affari valutato in un miliardo di euro. I delegati delle tre centrali sindacali sono 700 mila, sei volte più dei carabinieri. I loro permessi equivalgono a un milione di giornate lavorative al mese. E costano al sistema-paese un miliardo e 854 milioni di euro l'anno."I sindacati sono oggi nel pieno di una profonda crisi di legittimità, che rischia di cancellare anche i loro meriti storici. Lo strapotere e l'invadenza delle tre grandi centrali confederali, e le sempre più scoperte ambizioni politiche dei loro leader, hanno prodotto nel paese un senso di rigetto. Lo documentano tutti i più recenti sondaggi d'opinione: solo un italiano su venti si sente pienamente rappresentato dalle sigle sindacali e meno di uno su dieci dichiara di averne fiducia. L'immagine del sindacato come di un soggetto responsabile, capace di interpretare gli interessi generali, si è dunque dissolta. E ha lasciato il posto a quella di una casta iperburocratizzata e autoreferenziale che ha perso via via il contatto con il paese reale, quello delle buste paga sempre più leggere e delle fabbriche dove si muore troppo spesso. Un apparato che, in nome di una concertazione degenerata in diritto di veto, pretende di avere l'ultima parola sempre e su ogni cosa. Che si presenta come il legittimo rappresentante di tutti i lavoratori. Ma bada in realtà solo agli interessi dei suoi iscritti, che valgono ormai meno di un quarto dell'intero sistema produttivo nazionale. E perciò si mette puntualmente di traverso a qualunque riforma in grado di mettere in discussione uno 'status quo' fatto di privilegi (...)
Al di la di tutto però, devo spezzarare una lancia in favore del "mio" funzionario sindacale, Alessandro, un ragazzo che ci crede, lo sento, è dalla parte di noi lavoratori e che riesce a trasmettere l'amore che mette in ciò che fa come fosse una missione. Credo esistano ancora persone come lui.
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lunedì 26 maggio 2008
Utilizzo di internet sul posto di lavoro
fonte
Lavoro: le linee guida del Garante per posta elettronica e internet
Gazzetta Ufficiale n. 58 del 10 marzo 2007
1. Utilizzo della posta elettronica e della rete Internet nel rapporto di lavoro
1.1. PremessaDall'esame di diversi reclami, segnalazioni e quesiti è emersa l'esigenza di prescrivere ai datori di lavoro alcune misure, necessarie o opportune, per conformare alle disposizioni vigenti il trattamento di dati personali effettuato per verificare il corretto utilizzo nel rapporto di lavoro della posta elettronica e della rete Internet.
a) compete ai datori di lavoro assicurare la funzionalità e il corretto impiego di tali mezzi da parte dei lavoratori, definendone le modalità d'uso nell'organizzazione dell'attività lavorativa, tenendo conto della disciplina in tema di diritti e relazioni sindacali;
b) spetta ad essi adottare idonee misure di sicurezza per assicurare la disponibilità e l'integrità di sistemi informativi e di dati, anche per prevenire utilizzi indebiti che possono essere fonte di responsabilità (artt. 15, 31 ss., 167 e 169 del Codice);
c) emerge l'esigenza di tutelare i lavoratori interessati anche perché l'utilizzazione dei predetti mezzi, già ampiamente diffusi nel contesto lavorativo, è destinata ad un rapido incremento in numerose attività svolte anche fuori della sede lavorativa;
d) l'utilizzo di Internet da parte dei lavoratori può infatti formare oggetto di analisi, profilazione e integrale ricostruzione mediante elaborazione di log file della navigazione web ottenuti, ad esempio, da un proxy server o da un altro strumento di registrazione delle informazioni. I servizi di posta elettronica sono parimenti suscettibili (anche attraverso la tenuta di log file di traffico e-mail e l'archiviazione di messaggi) di controlli che possono giungere fino alla conoscenza da parte del datore di lavoro (titolare del trattamento) del contenuto della corrispondenza;
e) le informazioni così trattate contengono dati personali anche sensibili riguardanti lavoratori o terzi, identificati o identificabili.
1.2. Tutela del lavoratoreLe informazioni di carattere personale trattate possono riguardare, oltre all'attività lavorativa, la sfera personale e la vita privata di lavoratori e di terzi. La linea di confine tra questi ambiti, come affermato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, può essere tracciata a volte solo con difficoltà.
Il luogo di lavoro è una formazione sociale nella quale va assicurata la tutela dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità degli interessati garantendo che, in una cornice di reciproci diritti e doveri, sia assicurata l'esplicazione della personalità del lavoratore e una ragionevole protezione della sua sfera di riservatezza nelle relazioni personali e professionali (artt. 2 e 41, secondo comma, Cost.; art. 2087 cod. civ.; cfr. altresì l'art. 2, comma 5, Codice dell'amministrazione digitale (d.lg. 7 marzo 2005, n. 82), riguardo al diritto ad ottenere che il trattamento dei dati effettuato mediante l'uso di tecnologie telematiche sia conformato al rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità dell'interessato).
Non a caso, nell'organizzare l'attività lavorativa e gli strumenti utilizzati, diversi datori di lavoro hanno prefigurato modalità d'uso che, tenendo conto del crescente lavoro in rete e di nuove tariffe di traffico forfettarie, assegnano aree di lavoro riservate per appunti strettamente personali, ovvero consentono usi moderati di strumenti per finalità private.
(...)
3. Controlli e correttezza nel trattamento
3.1. Disciplina internaIn base al richiamato principio di correttezza, l'eventuale trattamento deve essere ispirato ad un canone di trasparenza, come prevede anche la disciplina di settore (art. 4, secondo comma, Statuto dei lavoratori;allegato VII, par. 3 d.lg. n. 626/1994 e successive integrazioni e modificazioni in materia di "uso di attrezzature munite di videoterminali", il quale esclude la possibilità del controllo informatico "all'insaputa dei lavoratori").
Grava quindi sul datore di lavoro l'onere di indicare in ogni caso, chiaramente e in modo particolareggiato, quali siano le modalità di utilizzo degli strumenti messi a disposizione ritenute corrette e se, in che misura e con quali modalità vengano effettuati controlli. Ciò, tenendo conto della pertinente disciplina applicabile in tema di informazione, concertazione e consultazione delle organizzazioni sindacali.
Per la predetta indicazione il datore ha a disposizione vari mezzi, a seconda del genere e della complessità delle attività svolte, e informando il personale con modalità diverse anche a seconda delle dimensioni della struttura, tenendo conto, ad esempio, di piccole realtà dove vi è una continua condivisione interpersonale di risorse informative.
3.2. Linee guida
In questo quadro, può risultare opportuno adottare un disciplinare interno redatto in modo chiaro e senza formule generiche, da pubblicizzare adeguatamente (verso i singoli lavoratori, nella rete interna, mediante affissioni sui luoghi di lavoro con modalità analoghe a quelle previste dall'art. 7 dello Statuto dei lavoratori, ecc.) e da sottoporre ad aggiornamento periodico.
(...)
IL TESTO COMPLETO E' NEL SITO DEL GARANTE DELLA PRIVACY.
non ho niente da aggiungere
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domenica 25 maggio 2008
Il COLTAN del Congo
Il termine coltan ha ottenuto un particolare riscontro da parte dei mass media per le implicazioni sociali, etiche e politiche che assume, nell'Africa congolese e in Rwanda, l'estrazione e la vendita para-legale e non controllata di columbo-tantalite. Il minerale estratto in questi paesi viene utilizzato come una redditizia fonte economica da parte di diversi movimenti di guerriglia e concorre, quindi, indirettamente ad alimentare la guerra civile nella regione del Congo.
Il valore commerciale del tantalio è molto elevato quindi anche una bassa produzione, come quella congolese, può fornire elevati proventi economici.
Da quando la richiesta mondiale di tantalio è divenuta rilevante, si è fatta particolarmente accesa la lotta fra gruppi para-militari e di guerriglieri per il controllo dei territori congolesi dove si estrae la columbo-tantalite. Una regione particolarmente colpita è quella del Kivu nella Repubblica Democratica del Congo e due stati confinanti: Rwanda e Uganda. Gli intermediari che trattano le vendite illegali in Rwanda e Uganda si approvigionerebbero, infatti, dai giacimenti minerari congolesi.
Il denaro ricavato dai proventi della vendita del minerale (così come di altre risorse naturali pregiate) da parte dei movimenti di guerriglia che controllano le province orientali del Congo, alimenta la guerra civile in questi territori.
Il fatto che gruppi armati o comunque non rappresentanti società statali e industrie, si impossessino del minerale e lo vendano con grossi introiti ad acquirenti principalmente occidentali od asiatici non costituisce di per sé un reato, in nessuno degli stati interessati complicando il problema. All'acquisto di columbo-tantalite congolese si sarebbero interessate come intermediarie anche organizzazioni criminali europee ed asiatiche dedite al traffico illegale di armi che scambierebbero armi per minerale da rivendere.
La questione dello sfruttamento incontrollato delle risorse congolesi è di gravità tale da aver coinvolto anche l'ONU che pubblicò nell'ottobre 2002 un rapporto che accusava le compagnie impegnate nello sfruttamento delle risorse naturali del paese africano, fra cui anche il coltan, di favorire indirettamente il proseguio della guerra civile.
In merito all'acquisto di columbite-tantalite venne coinvolta anche la H.C Starck, una sussidiaria della Bayer che si occupa della raffinazione di metalli di transizione quali il molibdeno, niobio, tantalio, tungsteno e renio e della produzione per il mercato dell'elettronica, dei semiconduttori e dei superconduttori di parti di precisione in leghe speciali e componenti ceramici.
Il rapporto del 2002 fu anche alla base di una condanna di ordine generale da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel 2003, in merito allo sfruttamento delle risorse naturali della Repubblica Democratica del Congo che comprendono oltre alla columbite-tantalite: diamanti, smeraldi, uranio, oro e altri metalli preziosi.
Il Tantalum-Niobium International Study Centre ha esortato i suoi associati (vedi nota sull'organizzazione) ad aver cura di evitare di approvigionarsi di columbo-tantalite congolese e rwandese denunciando come eticamente inaccettabile questo commercio in quanto la vendita del minerale in quei paesi finanzia e ha finanziato la guerra civile oltre ad aver creato danni ambientali per lo sfruttamento indiscriminato.
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sabato 24 maggio 2008
Parte la caccia agli imboscati
Nella Pubbica Amministrazione scatta l'operazione "Trasparenza"
Il Ministro Renato Brunetta si accinge a rivoluzionare la gestione dell'amministrazione pubblica; In accordo con il Garante della Privacy, tutti i dati della struttura del suo Ministero, le funzioni del personale, a partire da curricula, telefoni, e-mail, fino alle assenze del personale verranno pubblicati on line.
Ad oggi, la media di assenteismo è di 22 giorni l'anno, escluse le ferie godute, la media malattie di 11 giorni per un totale, sui 256 dipendenti ministeriali ad oggi in servizio di 13.559 giorni.
Brunetta spera che la sua riforma venga presa ad esempio ed estesa agli altri ministeri e, perchè no, a tutte le strutture pubbliche. Chissà mai che questa piaga del lavoratore imboscato venga, non dico estirpata ma, quantomento ridimensionata.
In ogni caso l'iniziativa del Ministro è "in progress", l'idea è innovativa per un paese dove assenteismo e nepotismo la fanno da padrone qindi la sottoscritta, che è proverbialmente di un'altra parrocchia non può fare altro che inchinarsi:
CHAPEAU!
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Il nucleare? E' centrale!
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venerdì 23 maggio 2008
A Milano 15mila persone spendono 20mila euro al MESE in beni superflui
Di Trippi
E' quanto leggo sul Venerdì di Repubblica di oggi (23/05/2008) che ha dedicato la copertina alle persone che vivevano già bene con la lira e ora con l'euro stanno decisamente meglio. Stanno così bene che a guardare i conti in banca dei nostri connazionali quelli che vi hanno depositato più di un milione sono aumentati del 2,5%, passando dalle 110 mila famiglie a 206 mila(fonte Merrill Lynch- Cap Gemini). I dati sono confermati da un sondaggio di Astra Ricerche secondo il quale gli italiani che si dichiarano ricchissimi (nel sondaggio naturalmente non con il fisco) sarebbero 1 milione 800mila.
Insomma il bel paese straripa di nuovi ricchi così pieni di denaro da non sapere come spenderlo. Ed ecco che il mercato del lusso "s'impenna" come direbbe Car Carlo Pravettoni, e cresce in modo imbarazzante in un paese che stenta ad arrivare alla fine del mese, in cui vengono tagliate le rate dei mutui per decreto e detassati gli straordinari per dare un pò di respiro alla gente.
Mentre nell'ultimo anno ci siamo barcamenati tra rincari di benzina, pane e latte e abbiamo fatto equilibrismo con le carte di credito e le date delle valute di addebito, ci sono 209 italiani che si sono fatti una Lamborghini, 600 invece hanno preferito comprare una Ferrari, in 10.734 hanno dormito nelle suite degli hotel Starwood in Costa Smeralda (per una modica cifra che oscilla tra 2 mila e 25 mila euro a notte).
Ma dove sarebbero 'sti ricconi? Quelli che noi brave donnine italiane dovremo sposare per sistemarci come suggerito dal nostro esimio presidente del consiglio?
Gli High Net Worth Individual con un conto corrente da oltre mezzo milione sono 728 mila e hanno depositato in banca l'equivalente della metà del PIL, il captale evaso? 316 miliardi!
A quanto pare, giusto per loro, per aiutarli a trovare nuove idee su come spendere sti benedetti due soldi che gli avanzano, sarebbe sorta un'agenzia ad hoc, la Quintessentially, (di proprietà di un nipote di Carlo d'Inghilterra). Alla faccia della Quintessenzialità ti seguono 24s u 24 all over the world, 365 giorni l'anno, alla modica cifra che oscilla tra i 1400 e i 36 mila euro l'anno. Non chiedetemi se calcolino l'importo dovuto uin base al reddito, perchè allora vorrei proprio sapere come fanno a scoprire quello reale dei 4000 soci italiani! Tra i sollazzi dei nostri compatrioti? beh impagabile chi per 2500 euro "ha giocato allo 007 inseguendo in Ashton Martin per Londra una finta spia russa".
Ma anche la ricchezza ha le sue fasi e le sue manie. Così l'american Express ne avrebbe individuato 4:
1 l'esibizione dello status symbol in piena truzzeria da parvenue (mi vengono inmente i Ricucci, i Coppola e Fiorani, ma sono riduttiva, lo so); cerco di capire perchè pago tanto quello che compro, anche perchè a un certo punto si svegliano e si accorgono di essere circondati da parassiti e amministratori che vivono a strascico!
3 spendo per avere qulo che è meglio per me e chi se ne impippa se nessuno lo sa!
4 L'esclusività (quello che ho è solo per me!).
giovedì 22 maggio 2008
Se da piccolo sognavi di fare l'astronauta, questa è la tua occasione!
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Detassazione degli straodinari - cosa cambia?
Riguarderà chi ha un reddito da lavoro dipendente non superiore ai 30.000 Euro lordi l'anno. Tutti i lavoratori interessati (circa 11-12 milioni) beneficieranno di un prelievo IRPEF del 10% ma con un tetto massimo di 3.000 Euro di straordinari (se si arriva a 4.000 i primi 3.000 sono tassati al 10% gli altri mille all'aliquota ordinaria).
Sono esclusi dal provvedimento i dipendenti del servizio pubblico ivi compresi coloro che fanno parte delle forze dell'ordine.
oltre agli straordinari verranno detassati anche premi di produttività e incentivi al personale.
Staremo a vedere se tutto ciò si concretizzerà in un reale aumento del netto in busta paga per la bassa manovalanza o se di questo sgravio ne godranno solo gli imprenditori.
Controlleremo attentamente da giugno in poi e giudicheremo l'operato del nostro nuovo governo.
mercoledì 21 maggio 2008
Paradossi italiani: la disfatta del fannullone e la vittoria del bravo dirigente
Chi ha paura della tassa sul lusso?
Ebbene si, ho aperto la posta del mio ex, non è corrispondenza privata ma una sorta di vademecum con aggiornamenti della "ambasciata di Sardegna" non sto qui a spiegarvi la rava e la fava, sulle mie vicissitudini personali di cui parlo e ho parlato abbastanza sul blog da cui è nato questo!
Comunque visto che ricevo ancora la posta e lo spam del mio precedente convivente, che questa carta puntualmente finisce nella spazzatura e che non sto andando a ficcare il naso in nessuna questione privata o simili.. mi permetto di spulciare un paio di articoli che mi interessano e su uno aggiorno anche voi!
Se leggete un sito sul lavoro come questo, tenuto da bassa manovalanza quali la sottoscritta e le sue socie di blog Chica e Pytta, sinceramente dubito che voi navighiate nell'oro o abbiate corso minimamente il rischio di dover pagare la famigerata tassa voluta dal fondatore di tiscali (nonchè oibò presidente della Regione Sardegna). Se invece questo è un vostro problema e avete un'azienda o soldi che non sapete come spendere, noi siamo alla perenne ricerca di nuove offerte di lavoro che ci aprano meravigliose sorti e progressive (con stipendi confacenti al ruolo please, che la fame è brutta), perciò fatevi avanti e noi vaglieremo volentieri!
Al fine di ridurre al minimo gli adempimenti per il contribuente è stata
prevista una procedura automatica di rimborso, pertanto il Tesoriere Regionale
provvederà a inviare gli avvisi con cui si inviteranno i contribuenti a recarsi
presso lo sportello bancario indicato per ritirare la somma spettante. In tale
sede il contribuente sottoscriverà un modulo di istanza che varrà anche come
quietanza. La procedura si concluderà presumibilmente entro 6 mesi. Chi, trascorso tale periodo, non dovesse ricevere alcun avviso è pregato di mettersi in contatto direttamente con la scrivente Agenzia a mezzo fax (n.070/6068017) o posta elettronica (all’indirizzo agenziaentrate@regione.sardegna.it) Resta inteso che per importi superiori a 10000 € si dovranno attuare le normali procedure di rimborso, per le quali si indicheranno a breve le modalità.
martedì 20 maggio 2008
Donne, più di cuori che di denari!
di Trippi
Non è di certo una scoperta che tra femmine e soldi non sia proprio un connubbio facile, che ci sia qualche problema di orientamento nella gestione di conti e comprensione degli arcani maggiori del tasso fisso e variabile del mutuo e che ci prenda il panico persino all'idea di chiedere un aumento. Amettiamolo pure abbiamo difficoltà di comprensione non dico dell'estratto conto, ma anche della busta paga (e infatti son qui, mani tra i capelli a cercare di interpretare il busillis!).
Ma ora esce in edicola un libro sul tema, un manuale che dovrebbe smaliziarci e insegnarci a pretendere quel 30% di stipendio che percepiamo in meno rispetto ai nostri colleghi uomini, che ci apra gli occhi su maternità, lavoro domestico, assistenza economica per casalinghe (non per forza disperate), tutele in caso di separazione o un male tipico femminile lo shopping compulsivo!
Siccome siamo finanziariamente analfabete e non tutte possiamo permetterci fior fiore di commercialista che ci levi dalle sabbie mobili di dichiarazioni dei redditi, detrazioni spread ed euribor, che non sono parolaccie, ma concetti che con un minimo di impegno possiamo e dobbiamo essere in grado di capire e interpretare!
Care ragazze la verità è che il rischio di diventare poveri per le donne, è doppio rispetto a quello degli uomini, e se non l'avete ancora capito ditemi dove vivete che ci vengo pure io. L'autrice del libro è il direttore della rivista altroconsumo e spiega che
"il mercato finanziario è una giungla in cui si fa fatica a orientarsi e piena
di insidie, rappresentate da consiglieri in conflitto di interesse e da veri e
propri approfittatori della vostra sprovvedutezza".Allora ragazze, svegliamoci, e se può servire allo scopo investiamo pure 15 euro per avere una bussola che ci guidi in questo can can!! non dico che siamo destinate a diventare delle nuove emma Marcegaglia, e neanche che miracolosamente si diraderanno tutti i fumi e le nebbie. Ma hai visto mai, con la paura che hanno gli uomini delle donne che capiscono di numeri e cifre, non dovranno aspettare il due di picche solo dalla donna di cuori, ma anche dalla regina di denari!
lunedì 19 maggio 2008
Gerontocrazia e lauree che valgono 120 euro al mese
Che la laurea non paghi, sono testimonianza vivente. Che il titolo di studio paghi solo se la carica è particolarmente alta, il ruolo prestigioso, sai che novità. Però qualche dato che mi sorprende lo trovo pure io nelmare magnum della forbice italiana tra i compensi di platino dei manager d'oro (pensate agli stipendi di chi trascina la baracca Telecom) e la palude degli stipendi di latta dei poeti laurati & Co (che ci fa sempre distinguere in modo poco gradevole dagli altri paesei europei). I numeri di questo panorama desolante e vergognoso, vengono forniti da Unioncamere nel suo rapporto relativo al 2008:
Ecco la lista degli stipendi annui lordi in base al ruolo:
Dirigenti 92.240
Professionisti 40.490
Professione tecniche 28.770
Conduttori di impianti 22.950
Impiegati 22.750
Professionisti qualificate commercio-servizi 21.630
Operai specializzati 21.620
Professioni non qualificate 21.170
Il gap tra le retribuzioni di un dipendente non qualificato (€21.170) a quella di un impiegato, anche laureato (€ 22.750) in cui si colloca il 55% dei diplomati e il 15% dei laureati ammonta a 1600 euro!
In pratica l'ammontare medio di una retta universitaria annuale degli anni 90!
Per ammortizzare i costi degli studi basta fare una progressione geometrica e il pareggio di bilancio lo si può ottenere in un decennio. Ah si, rimane la prospettiva di crescita o di carriera che per un lavoratore con titolo di studio dovrebbe essere maggiore rispetto a un coetaneo che non ha studiato, ma è nel mercato del lavoro da più tempo, ha maturato maggiore esperienza, e pelo sullo stomaco, sul campo!
Ma da cosa dipende questo appiattimento verso il basso?
Secondo il presidente di Unioncamere Andrea Mondello, udite udite, sarebbe
il sintomo più evidente della scarsa attenzione al merito che caratterizza il mercato del lavoro italiano e segnala un paese disattento al valore dello studio e delle competenze, che rischia di mortificare le migliori risorse su cui può contare per rilanciarsi
Ma andiamo a vedere ancora più in dettaglio, mentre a quanto pare la tipologia del titolo di studio non è una discriminate per il peso della busta paga, il sesso femminile in Italia si conferma debolissimo, tra uomini e donne la differenza ammonta al 16 per cento!
Il management poi è decisamente stagionato: il 44 % degli amministratori ha superato i 50 e addirittura gli over 70 hanno visto aumentare le assunzioni del 50% negli ultimi 5 anni (guardate pure la tabellina li in alto)!
Beh qual'è il problema? devo aspettare solo dai 15 ai 35 anni per poter aspirare a un posto decente! Giusto per stare a tema, cito un grande vecchio: "Allegria!!!!"
Sul tema leggi anche:
Questo non è un paese per... giovani
Mondo giovani, mondo lavoro
domenica 11 maggio 2008
La spagna priemia i super-precari
Il gruppo comunista Izquierda Unida ha ideato un concorso per premiare i precari che hanno avuto il maggior numero di contratti in un anno e quelli che hanno avuto l'ingaggio più breve.
Il primato è di due anonimi:
un trentacinquenne ha avuto un contratto di un'ora e mezza.
un ventitreenne è riuscito a firmare ben dodici contratti in un anno.
I due preferiscono non svelare la loro identità perchè sarebbe umiliante e potrebbe precludere le poche opportunità di lavoro che offre loro il mercato.
con grande ironia si dice in terra iberica:
In Spagna è meno traumatizzante confessarsi omosessuali che precari.
Fonte
abolizione ICI - chi paga?
Mentre il governo lavora su un Decreto Legge per la totale abolizione dell' ICI (imposta comunale sugli immobili) sulla prima casa e, a quanto pare sembra cosa ormai scontata, l' ANCI (associazione che unisce i comuni italiani) svela le sue perplessità.
Leonardo Domenici, presidente dell'associazione e sindaco di Firenze, in un intervista rilasciata a Repubblica del 10 maggio dice: "il Governo deve garantirci 2,5 milardi di Euro"; questo è lo stanziamento che dovrebbe essere fatto a copertura.
Ma questa sarebbe una misura transitoria perchè l'interruzione del gettito fiscale generato dall'ICI dovrebbe poi essere compensato da un ritorno di trasferimenti erariali dalle casse dello stato (o delle regioni) a quelle dei comuni (paradossale visto che si parla di federalismo fiscale).
Ma dove li troverà lo stato questi soldi? li chiederà a me che la casa di proprietà non ce l'ho? inventandosi qualche tassa o qualche imposta, che ne so, sugli affitti?
Ah già! Tremonti pensa di far detassare gli straordinari, quindi quei quattro soldi che guadagnerei in più potrei destinarli al mio "povero" Comune di residenza.
sabato 10 maggio 2008
luce e gas sempre più cari
venerdì 2 maggio 2008
caro benzina e pompe bianche
il codacons, nel suo sito pubblica un elenco aggiornato con 150 distributori di benzina che fanno prezzi relativamente scontati, traducibili in un risparmio annuo di circa 100 euro ad automobilista (con una media di 2 pieni al mese).
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giovedì 1 maggio 2008
il reddito del tuo vicino di casa? Cercalo in Internet
Il passaparola è stato fulmineo nella comunità web e in men che non si dica il sito è stato letteralmente intasato.
Secondo quello che leggo su Corriere.it accedere ai dati era molto semplice e il codice di sicurezza necessario per la consultazione veniva fornito direttamente sulla pagina.
Il Garante della Privacy ha dato nel giro di poco lo stop, ma per qualche ora è stato possibile vedere quanto guadagnano VIP, imprenditori e gente comune.
La privacy del cittadino è innegabile, è un diritto fondamentale ma, vedere che ad esempio Beppe Grillo, che si è auto proclamato paladino dei "precari", ha un reddito di quattromilionidieuri l'anno (meritatamente guadagnati, non lo metto in dubbio), insomma, un pò te le fa girare..
Saper poi che Luciano Benetton dichiara poco più di un milione di euro...ma ci credete? E la Ferilli? è possibile che guadagni 600.000 Euro meno della Littizzetto?
Io ho sentito la notizia stanotte, in radio, mente tornavo a casa da una serata in discoteca; ad averlo saputo per tempo magari sarei andata a curiosare per vedere quanto dichiara:
- Il mio capo;
- l'AD della società presso la quale lavoro nonchè tutti i dirigenti;
- l'AD della società cliente presso la quale sono dislocata. nonchè tutti i dirigenti;
- Qualche ex-pseudo-fidanzato;
- Qualche corteggiatore per testarne la solidità economica.
...Perchè si sa - LA CURIOSITA' UCCIDE IL GATTO- e alla faccia dei principi morali, chi non si sarebbe fatto un giro avendone modo?
Comunque, per dovere di cronaca, il reddito diiarato da Chica Mala è di Euro 17.220 e non mi sembra ci sia da stare allegri, per niente!