fonte storia:
www.controlacrisi.orgla condizione di precario, alquanto frustrante ma ormai ben radicata nel nostro sistema economico, porta a scelte drastiche, alle volte disperate.
Mi ha incuriosito la
storia del ragazzo lucano, laureato in lettere e filosofia che ha colto l'occasione di diventare una cavia umana presso una clinica Svizzera.
In pratica il 34enne vende il suo corpo alle case farmaceutiche per testare nuovi medicinali e molecole in fase sperimentale. Lo fa ormai dal 2006, per quindici giorni l'anno, in barba alla salute e alle possibili conseguenze. In fondo pagano bene: dai 250 ai 600 Euro al giorno, si è quindi detto "perchè non approfittare".
Spero gli vada sempre bene...
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4 commenti:
Chica: mi venne proposto da un collega dell'università soprannominato "il cinghiale" quando i soldi erano una necessità continua. Saremmo dovuti partire per un soggiorno farmaceutico in Schfizzera per 500 mila lire di allora per testare un farmaco equivalente alla Tacpirina. Vedo che gli stipendi non sono cambiati, anche perchè, complice la crisi, forse ci sono più persone disponibili..
Anch'io spero vada sempre tutto bene, per Lui.
Quello che non va è tutto il resto, mi sa.
Dan
Anch'io spero vada sempre tutto bene, per Lui.
Quello che non va è tutto il resto, mi sa.
Dan
Trippi: meno male che non lo hai fatto!
Dan: ormai non va più niente... se ci si riduce a questo
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