sono un dirigente dell`Industria Elettromeccanica di 50 anni, che ha grandi difficoltà a ricollocarsi nel Tessuto Industriale Italiano, dopo il fallimento dell`Azienda per la quale prestavo il mio operato.
Stante la situazione ricerco un impiego anche in profili bassi, quali: logista, pr, autista, fattorino, magazziniere, mulettista, sorveglianza non armata diurna/notturna, impiegato commerciale, impiegato amministrativo, data entry, responsabile magazziniere, responsabile ribalte,responsabile impianti, responsabile acquisti, responsabile logistica, avendone comunque esperienza piu`che decennale. Comunque genuinamente aperto a nuove sfide in altri comparti industriali e commerciali. Disponibile a trasferte ed a trasferimenti sul territorio Italiano ed Estero.
Attualmente sono impiegato come magazziniere in una filiale di una catena della Gdo. Copio ed in collo il mio cv come mera lista delle mie esperienze professionali. In attesa di un Vostro cenno di riscontro.
Cordialmente
R***** D* L** Via *****, 4
2****** C***** Mi
Oggi all'apertura della posta elettronica ho trovato questa "autocandidatura". L'ennesima. Mentre in questo paese anormale i calciatori scioperano la crisi sociale avanza, in attesa di diventare guerra.
due settimane fa ci è stato comunicato che l'azienda è stata posta in liquidazione. E già la notizia non era buona, ma mi consolavo pensando alla generosità con cui l'azienda ci concedeva 4 mensilità ulteriori, dopo la chiusura, a metà settembre. Avevo fatto i calcoli di incassare quei soldi e fare domanda per la disoccupazione ordinaria all'INPS, di cui non ho mai usufruito. Oggi ho scoperto che lo scivolo aziendale e l'indennità di disoccupazione non saranno cumulabili. O concilio con l'azienza e prendo il primo (4 mensilità + MBO) o non concilio e prendo il secondo (6 mensilità al 60% degli ultimi 3 stipendi). Ovviamente se poi trovo il lavoro prima dei 6 mesi il secondo non lo prendo più. Spero di trovare il lavoro prima, ecco magari anche subito.... Ma se poi non trovo? Insomma meglio una gallina oggi o l'uovo domani?
Storia della mia gente racconta dell’illusione perduta del benessere diffuso in Italia. Di come sia potuto accadere che i successi della nostra vitalissima piccola industria di provincia, pur capitanata da personaggi incolti e ruspanti sempre sbeffeggiati dal miglior cinema e dalla miglior letteratura, appaiano oggi poco più di un ricordo lontano. Oggi che, sullo sfondo di una decadenza economica forse ormai inevitabile, ai posti di comando si agitano mezze figure d’economisti ispirate solo dall’arroganza intellettuale e politici tremebondi di ogni schieramento, poco più che aspiranti stregoni alle prese con l’immane tornado della globalizzazione. Edoardo Nesi torna con un libro avvincente e appassionato, a metà tra il romanzo e il saggio, l’autobiografia e il trattato economico, e ci racconta, dal centro dell’uragano globale, la sua Prato invasa dai cinesi, cosa si prova a diventare parte della prima generazione di italiani che, da secoli, si ritroveranno a essere più poveri dei propri genitori. Fonte Bompiani
“Il rumore di una tessitura
ti fa socchiudere gli occhi e sorridere,
come quando si corre mentre nevica.
Il rumore della tessitura
non si ferma mai,
ed è il canto
più antico della nostra città,
e ai bambini pratesi
fa da ninna nanna.”
“Questa è la mia gente.
La mia gente che in tutta la vita
non ha fatto altro che lavorare.”
«Dedico il premio a Prato e a chi oggi ha perso il lavoro. Non si può nascondere il fatto che la mia storia sia quella di una sconfitta (...) ma non è accaduto tutto per colpa nostra. È la storia di un'azienda tessile a Prato sconfitta non dai cinesi di Prato ma dai cinesi della Cina. È un libro di resistenza, sono orgoglioso di avere raccontato questa vicenda».
Sento particolarmente la dedica e visto che domani compio 39 anni penso che me lo regalerò. Non è esattamente una lettura da spiaggia. Ma quando mai ci sono piaciute le letture da spiaggia?
Si fa un gran parlare in questi giorni, delle dichiarazioni di Brunetta, anche in queste pagine. Dei suoi attacchi gratuiti ai precari e delle inutili battute sui disoccupati vomitate da Stracquadanio.
Ora però mi domando, chi, di centro destra, di centro sinistra, di centro e basta o di qualsivoglia associazione sindacale può permettersi di gridare allo scandalo, chi può volere che muoia Sansone (Brunetta) insieme a tutti i filistei (berluscones)?
Parto da una riflessione vaga per arrivare a un punto specifico:
ormai da mesi seguo su facebook le vicende di un manipolo di persone licenziate dalla CGIL, che attraverso il loro blog - lavoratori licenziati dalla CGIL - raccontano la loro esperienza, fatta di contratti parasubordinati, mobbing, lettere di dimissioni imposte, accuse di malversazione; fungono inoltre da rassegna stampa raccogliendo quanto pubblicato dalle testate giornalistiche (principalmente minori) in merito all'argomento.
Sulla loro bacheca di facebook hanno postato un articolo che mi ha fatto fermare a pensare, pensare che persino chi dovrebbe essere il baluardo dei lavoratori, la roccaforte di impiegati e operai vessati farebbe meglio a star zitto/a e a guardare in casa propria, prima di imbracciare le armi e scagliarsi contro l'indegno nanerottolo.
Certe dichiarazioni del Segretario Camusso poi, sanno tanto di diplomazia della peggiore realpolitik, specialmente quando dice, riferendosi alle cause intentate dai licenziati - Sarà la magistratura a decidere-.
Forse ai più, certe notizie non arrivano, perchè i maggiori organi di informazione non le ritengono abbastanza appetitose ma è sufficiente farsi un giro in rete e tutto salta fuori.
Questo non è un attacco al sindacato al quale ho pagato la tessera fino a quando ho lavorato, ovviamente con contratti a termine, è seplicemente l'amara considerazione di una cittadina che come tanti altri non sa più a che santo votarsi.
E ci credo che vogliano aumentare l'età pensionabile, se già adesso l'INPS pur di raccattare soldi eroga multe a vecchine ultracentenarie! Screenshot Messaggero Veneto
Mentre il governo che non aumenta le tasse ma tutto il resto ci aumenta l'età pensionabile (a 65 anni anche le donne dal 2018), l'INPS cerca di raccattare soldi alla disperata. Altro che legge dei grandi numeri, altro che cartelle pazze, qui la pazzia è la notifica a una pensionata di 106 anni di 13 mila euro di multa, pagabili in un centinaio di comode rate da 125 euro per i prossimi 9 anni. Verrebbe da dire che più che l'ottimismo a profumare la vita della vecchina ci pensa il fisco!
La signora e i suoi figli hanno incaricato uno studio di consulenti del lavoro per difendere la propria posizione, in tutta onesta, a 105 anni, non mi sarei data neanche la pena di rispondere e, per citare mio padre, mi sarei limitata ad emettere una cambiale, un bel pagherò al 31 febbraio 2020!
Tanto tuonò che piovve!
Caterina Asaro e Franco Grosso, proprietari della Immobilcasa (attuale proprietaria della Katia Arredamenti) sono finiti in prigione senza passare dal via per bancarotta fraudolenta. L'accusa è arrivata dopo i fallimenti delle due società "Il mattone" e "D.W. & Company" dei due imprenditori. Grazie a una serie di operazioni commerciali, al passaggio di merci, quote e rami d'azienda, degno del gioco delle tre carte, a società collegate a loro, hanno distratto dai creditori almeno 4 milioni di euro.
A ottobre 2010 avevamo pubblicato la storia di una cliente della Katia Arredamenti che, dopo aver acquistato i mobili con una finianziaria, ha visto arrivare le rate puntualmente, ma dei mobili neanche l'ombra.
Era una delle tante, ma a differenza di altri aveva trovato la classica "cassa di risonanza". Immediatamente dopo la pubblicazione del post che potete leggere qui sotto, è stata riconosciuta e contattata dalla Katia Arredamenti, la quale, in cambio del ritito dell'articolo le ha consegnato tutti i mobili più qualche extra.
Ora con le indagini in corso e l'autorizzazione alla pubblicazione da parte della ex cliente vi riproponiamo il pezzo e auguriamo buon lavoro alla Guardia di Finanza.
Post del 26/10/2011
Si sa in tempi di crisi chi cerca il risparmio spesso finisce con il pentirsi di aver cercato l'affare perchè finisce con l'imbattersi in persone che vedono i propri clienti come massa, come incapaci di poter reagire a inadempienze, ritardi, mancanza di risposte e vera e propria maleducazione. Il ragionamento è che se uno compra da loro, probabilmente non avrà poi i soldi per far valere le proprie ragioni in tribunale, anche perchè l'avvocato verrebbe a costare più dell'acquisto in se.
Per farla breve chi ne fa le spese è spesso proprio chi, cercando il risparmio dell'acquisto in blocco, si ritrova in un odissea.
E' il caso di A***** che ha contattato l'Articolo uno con la speranza che possa fare da cassa di risonanza per chi come lei è finita nella tela ingarbugliatissima e collaudatissima di ragni inossidabili, che persa una zampa, ne vedono rispuntare subito un'altra.
Vi incollo di seguito la sua storia, così come è arrivata via posta elettronica. Direi che non c'è bisogno di aggiungere altro. Ma se avete ancora dei dubbi date un'occhiata alle reazioni inviperite dei clienti frustrati in questo forum, in queso post sui ritardi nelle consegne. Neanche a dirlo, i problemi con l'azienda di arredamenti e le risposte secche non sono una novità, basta leggere queste testimonianze del 2008.
Se qualcuno tra voi si trova in una situazione simile e pretende oltre che i pezzi pagati alla Katia Arredamenti anche le risposte dovute può commentare cliccando nell'area apposita in fondo all'articolo o fare una e-mail a l'articolo1(chiocciola)gmail.com. Quanto all'Articolo uno non può far altro che suggerirvi ancora una volta di creare il maggior rumore possibile intorno al caso con segnalazioni alla Guardia di Finanza (per inadempienza contrattuale), segnalazioni alle trasmissioni tv e una class action con una o più associazioni dei consumatori.
In data 30/01/2010 stipulo un contratto con Katiarredamenti per la fornitura di un arredamento completo.
La consegna era prevista per i primi di Maggio, ma dopo innumerevoli telefonate effettuate da parte mia, mi comunicano che erano in ritardo per problemi loro interni con il fornitore, assicurandomi che per la fine di Maggio avrei avuto tutto il mio arredamento completo.
Verso la metà del mese di Maggio, non avendo ricevuto nessuna comunicazione, chiamo la sede di Trezzano (P.V. presso il quale abbiamo acquistato i mobili), i quali mi dicono che i mobili arriveranno entro la fine di Maggio.
Anche in questo caso, non avendo avuto nessun tipo di contatto per fornirmi la data di consegna, chiamo la sede di Carnate e chiedo un incontro con il titolare; egli mi assicura che i mobili verranno consegnati entro fine Giugno (2 mesi di ritardo).
(Il 29 di Maggio mi consegnano la cucina...risultato?!! top da 4cm al posto che da 6cm, alzatina il plastica panna e non in acciaio e 2 antine predisposte per essere montate da un lato, che ovviamente non era quello giusto. Segno tutto sulla bolla e aspetto fiduciosa la sotituzione di quanto arrvivato sbagliato...)
A fine Giugno mi metto sempre in contatto io con la sede e mi comunicano finalmente la data di consegna: 02 luglio 2010. Penso:"evviva ce l'ho fatta!!!"...ed invece NO..Martedì 29 Giugno 2010, contatto nuovamente la sede semplicemente per avere conferma sulla consegna prevista di li a 3 giorni, e mi comunicano che per un errore del fornitore la merce non verrà consegnata nella data prevista, ipotizzandomi la fine del mese come data definitiva.
A questo punto cominciano tutte le mie verifiche e scopro che:
- Ogni anno e 1/2, massimo 2 anni, i signori cambiano denominazione sociale facendo liquidare l'azienda in essere al momento, mantenedo però il marchio (così nessuno si accorge di nulla!!!).
- I loro problemi con i fornitori non erano veritieri; contattatto il direttore di uno di questi (F*****) e spiegando la mia situazione (Katia arredamenti diceva che il fornitore aveva problemi economici ed aveva i dipendenti in cassa integrazione,cosa assolutamente non vera!), mi comunica che l'unico problema era che i nostri signori non pagavano i fornitori da un sacco di tempo e che quindi questi avevano giustamente bloccato le consegne!!!!
cmq, torniamo a noi..
A fine Giugno mi contattano per comunicarmi che il divano che avevo scelto (a Gennaio) non mi sarebbe mai stato consegnato(sempre per problemi con il fornitore)..e mi mandano alla sede di Villa Santa per progettarne uno nuovo e assicurandomi che sarebbe arrivato entro fine Luglio (ovviamente del divano, per quel periodo, neanche l'ombra!).
Tutta questa pappardella per dirti che domenica 24 ottobre mi hanno consegnato parte della parte mancante, ma la beffa deve ancora venire...mi consegnano un divano che non è quello che ho scelto e progettato!!!!! mi arriva il modello base (non modificato con le mie richieste) del primo divano che mi avevano proposto ma di un tessuto che non ho scelto, con cuscini a righe che non avevo chiesto, di un colore deciso da loro e lungo 3 metri e senza modifiche (mi entra in cucina, dato che è un ambiente unico con la sala!!!!), e dopo che li contatto mi dicono che mi sbaglio IO!!!!!! ma siamo fuori di testa????!!!
Oltre a tutto questo "cinema" avuto con i mobili, ho avuto grossi problemi con il pagamento...
quando abbiamo stipulato il contratto, mi hanno proposto di fare un finaziamento che poi avremmo estinto di li a 5 mesi (prima quindi che partisse la prima rata e dopo la consegna prevista per i mobili) senza penali; la cosa era allettante ed abbiamo deciso così di dare un acconto e fare il finanziamento.
Risultato????
a luglio partiva la prima rata e, ma avendo ancora tutti i mobili non volevamo pagare!(non potevamo però bloccare il RID, perchè saremmo andati nell'elenco dei cattivi pagatori) veniamo però rassicurati da loro dicendoci che potevamo estinguere il tutto senza penali anche 2 gg prima della prima rata, dato che il problema non era nostro! questo sai come????? facendo un assegno circolare intestato a IMMOBILCASA SRL!!!..qui ci sono venuti i dubbi..contratto con Katiarredamenti, finanziamento con F******* e assegno per saldare a Immobilcasa??!!!...un po' strano direi...chiamo allora la finanziaria che ovviamente è all'oscuro di tutto...Risultato...ho dovuto estinguere il finanziamento con F*******, pagare la penale e la prima rata dei mobili, perchè disdetto sotto data!!!
Io non so più cosa fare e come muovermi...
Qualcuno per caso si sta muovendo in qualche direzione???
Brunetta evita di rispondere alle domande dei precari della P.a. mi chiedo che ne sia stato del censimento dei Precari del 2009. Che ne è stato di quel 30% (13mila) di chi avrebbe diritto di accedere a quei posti e quei 6/7000 vincitori di concorso in lista d'attesa, definite da Brunetta le "vittime" di questa situazione?
«Brunetta è indegno del suo ruolo. L’ignobile offesa fatta ieri ad alcuni precari, che volevano semplicemente conferire con lui, è vergognosa e inqualificabile: si dovrebbe dimettere, chiedere scusa a chi lavora e paga il suo stipendio e andare a nascondersi. Non è un ministro all’altezza», afferma il portavoce dell’idv Leoluca Orlando (fonte La Stampa, grossetto mio)
Lo so che non si fa della facile ironia sui "deficit" di chicchessia, ma visto che sono formato tascabile posso permettermelo!
In questo video i buoni propositi di Brunetta nel 2009, quando prometteva una risposta a tutti.
Qui invece la "risposta" di ieri alla "peggiore Italia"
Trova le differenze!
Premetto che secondo me ha esagerato. L'avranno spintonato un po' perchè non voleva andarsene e dev'essere scivolato picchiando il naso. Succede.
Ma la succulenta notizia di Borghezio malmenato, più che suscitare indignazione o pietas, credo abbia solleticato l'immaginario di milioni di italiani che gliene darebbero tante...ma tante...
viene in mente il vecchio detto a pensare al responso della corte di Cassazione per il quesito relativo al referendum sul nucleare. Il referendum si farà, è stata accolta la richiesta del Pd che chiede di trasferire il quesito sulle modifiche introdotte dal recente decreto (la cosidetta moratoria art 5 comma 1- 8) dunque le schede referendarie dovranno essere ristampate e si porrà il problema del voto già espresso all'estero nel caso di raggiungimento del quorum.
Si prospetta una corsa contro il tempo, un nuovo inutile esborso di soldi, e una gran folla che correrà a votare per il SI.
Mi auguro che ne venga fuori una sonora lezione per questi politicanti cialtroni
che hanno pensato di modificare con cavilli alla azzeccacarbugli dell'ultimo minuto una questione particolarmente sentita.
A quanto pare anche dalla stessa Cassazione, che ha votato a larga maggioranza.
Come ho già spiegato in altre occasioni in linea di massima non sono contraria al nucleare, quello che mi fa votare si al prossimo referendum è la consapevolezza dell'incapacità tutta italiana di gestire in modo trasparente appalti e rifiuti. Se nel mio paese non si riesce a far sparire la monnezza da Napoli e Palermo, se non si sono ancora smaltite le scorie delle vecchie centrali, quelle smantellate in seguito al referendum del 1987, come si può pensare di installarne di nuove?
il titolare dell'azienda è impossibilitato a riscuotere assegni e a firmare richieste di cessazione delle linee telefoniche in quanto irrimediabilmente e irrevocabilmente deceduto.
Attendiamo vs Feedback, grazie.
Surreale, ma reale, il fax qui sotto è stato inviato in risposta alla lettera con cui Telecom Italia rifiutava la richiesta di cessazione della seconda linea telefonica dell'azienda di mio padre (perchè mancava la firma del titolare dell'azienda, deceduto, o del legale rappresentante della stessa, cessata). Premetto che per la prima linea è bastata una richiesta identica a quella inoltrata per la seconda linea. Per la cronaca, alla richiesta di informazioni sul perchè le due linee fossero state trattate con diverse procedure e per quale motivo gli eredi non erano stati informati del mancato accoglimento delle richieste, l'addetta del servizio clienti ha messo giù il telefono. Viva l'Italia!
Eredi Trippi S*********
Via******, **
****** O****** (NU)
FAX
A: TELECOM ITALIA
Da: M***** B******* S********** Fax: 800 000 191 Pag.: 4 (compresa la presente)
Data: 26/05/2011
Oggetto: cessazione linea telefonica 0*******1 e rimborso anticipo conversazioni
Rif Pratica 2*******
Buongiorno,
con la presente intendiamo sporgere reclamo per la gestione della pratica in oggetto, in particolare contestiamo che ci sia stata comunicata la mancanza di documenti fino al 04/05/2011, data in cui abbiamo chiamato il servizio clienti per avere contezza dello stato della pratica e per la comunicazione del 19/05/2011 con la quale Telecom contesta la mancanza della sottoscrizione da parte del titolare o legale rappresentante della linea.
Reclamiamo formalmente, inoltre, per l’aggressività del vostro operatore di customer care **325 che, in data odierna durante la conversazione telefonica effettuata alle 11.06, si è rifiutato di fornire tutte le informazioni richieste e ha riattaccato prima del termine della conversazione. In particolare si è rifiutato di rispondere alla richiesta di delucidazioni in merito a una chiamata con la quale in Customer Care riferisce di aver notificato telefonicamente la mancanza di documentazione a un tale Trippi Gino. Ora noi vorremmo sapere quando e da chi sarebbe stata fatta questa comunicazione e a che numero. Perché non esiste nessun Trippi Gino e il numero 0********1 non è utilizzato ne per chiamare ne per ricevere.
La Ditta Trippi ********, cui fa capo questa numerazione aveva 2 linee telefoniche. La prima linea (0*******6) è stata cessata in seguito a nostra raccomandata del 30 novembre 2010 con la quale si comunicava il decesso e la contestuale cessazione dell’azienda. Alla raccomandata non era allegato ne il certificato di morte di Trippi S********* N*****, ne alcun documento di identità degli eredi. Non era presente, infine, alcuna firma.
Telecom non ha sollevato alcuna obiezione, non ha richiesto documenti integrativi, e ha inviato un assegno a saldo dello storno delle cifre dovute e l’anticipo conversazioni (intestato a Trippi S********, deceduto e impossibilitato a riscuoterlo).
Dalla data in cui (lo scorso 16 marzo) è stata inviata una raccomandata con la richiesta di cessazione della linea in oggetto e storno delle fatture gli eredi non hanno ricevuto alcuna comunicazione sulla incompletezza della documentazione. Lo scorso 04/05/2011 in seguito a una telefonata (effettuata dai figli di S******** Trippi) al servizio clienti viene comunicato che la pratica non è stata chiusa per mancanza di documentazione e viene fornito un numero fax cui inviare documento di identità e certificato di morte. Nello stesso giorno si è provveduto a inviare un fax con la documentazione richiesta, il certificato di morte di Trippi S******* N***** con documento di identità di ****** B******* S*******.
Il 13/05/2011 h 15.19 viene effettuata una nuova chiamata informativa al servizio clienti in cui si chiede lo stato della richiesta. L’operatore spiega che la documentazione è pervenuta ed è completa, non viene fatto alcun cenno alla mancanza di sottoscrizione della richiesta del 04/05/2011.
Nella lettera del 19/05/2011 inviata da Telecom a S***** Trippi la richiesta viene respinta perché manca la firma del legale rappresentante (deceduto) o titolare dell’azienda (cessata).
Ora si può anche accettare tanto zelo per la reiterata mancata accettazione della richiesta della cessazione della linea che fa capo a un defunto. Si può anche accettare la mancanza di sensibilità da parte dell’operatore del servizio clienti, quello che è difficile capire è per quale motivo alla raccomandata del 16 marzo non ha fatto seguito una comunicazione scritta con la quale Telecom contesta l’incompletezza della richiesta e per quale motivo le due numerazioni sono state gestite in modo completamente diverso da Telecom.
Alleghiamo nuovamente il certificato di decesso e documento di identità del richiedente la cessazione del numero 0********1 relativo alla Ditta Trippi ******** per il decesso del titolare avvenuto il **/**/2010 e contestuale cessazione dell’attività.
Chiediamo inoltre che vengano stornati i costi dell’abbonamento relativi a periodi successivi.
In particolare chiediamo l’annullamento e lo storno delle fatture n 8R******* del **/**/***** e la fattura n 8R********, oltre il rimborso della fattura n 8R********.
In attesa di un Vs cortese feedback porgiamo
cordiali saluti
In nome e per conto degli
Eredi di Trippi S******* N*******
ormai serve la bella presenza persino per fare i gelati! Inserzione da Subito.it
Beh, visto che le ragazze dell'Olgettina ormai sono disoccupate e possiedono i requisiti fondamentali, potrebbero ricollocarsi!
L'Antitrust annuncia di aver avviato un'istruttoria per verificare se dietro agli aumenti dei traghetti per la Sardegna, con punte del 110%, ci sia un'intesa tra i principali operatori restrittiva della concorrenza - REUTERS.
Purtroppo ho già fatto il biglietto per la Sardegna, pagando il 70% in più rispetto allo scorso anno e senza cuccetta! Vabbè che i ricordi sull'ultimo viaggio non sono esattamente dei più gradevoli, ma qui al danno si aggiunge la beffa. Per chi non ha ancora fatto i biglietti, invece, buone notizie sul fronte di origine, probabilmente, propagandistico elettorale, visto che anche nella regione in cui abita la mia famiglia si vota. Sulla carta era stato annunciato che valeva la pena aspettare metà maggio per fare i biglietti, grazie a un accordo tra la regione e la Saremar su due tratte (Olbia Civitavecchia e Genova Porto Torres) si sarebbero potuti acquistare i biglietti a tariffa agevolata. I partiti sardi, trasversalmente, hanno fantasticato di una flotta sarda operativa dal 15 giugno al 15 settembre. Ma a oggi niente non c'è niente di nuovo sul fronte isolano e mancano i traghetti!
Mi auguro che la situazione si sblocchi al più presto, che la flotta sarda diventi finalmente realtà e che si metta una bella croce sopra i carri bestiame della Tirrenia( solo negli ultimi giorni siamo a quota 2 guasti con tanto di passeggeri "sequestrati" e dirottati su porti diversi), sui cartelli tra le compagnie e sulle cordate.
Se non scrivo è perchè temo che ormai non ci sia più nulla di dire. Mentre le aziende tagliano i posti di lavori, mentre le aziende chiudono soffocate dai debiti con banche e equitalia, mentre noi persone normali ci sentiamo disperate, arrabbiate e senza via di scampo, in parlamento fanno il teatrino della spartizione delle poltrone.
Mentre vediamo che i tagli alla pubblica amministrazione si risolvono sempre sulla pelle dei precari e della scuola, come se non esistesse tutta una classe dirigente parassitaria che ha un peso economico ben differente sul bilancio statale, come se non fossero appena stati nominati una pletora di sottosegretari inutili alla società, ma essenziali nella compravendita del potere.
Ecco perchè non c'è più niente da dire. Forse resta davvero solo il forcone, come dichiarato ieri durante la puntata di Anno Zero dai miei conterranei (01:19:00).
Mia nonna era di Iglesias, proveniva da quel Sulcis Iglesiente di cui si parla adesso solo in termini di provincia pià povera d'Italia, come giustamente ricordato da Antonello, l'operaio "incazzato" sentito dopo 45 minuti di trasmissione. Ieri per un attimo sono stata sollevata che mio padre sia morto lo scorso settembre, in modo da non vivere lo stesso dramma di Natalino Nassitti che per comprarsi il ristorante aveva ipotecato la casa (01:02.50) Perchè è normale se "vengono dei pensieri brutti che non dovrebbero venire a un cristiano, però vengono io cerco di scacciarli ma vengono. Si ripresentano poi con forze maggiori".
Il Sulcis, Porto Torres, ma anche Bitti e la mia Barbagia.
Un'economia fondata su sgobboni che non si sono mai risparmiati, che hanno basato il proprio bilancio familiare e il futuro dei propri figli sulla dignità del lavoro e non sulle clientele mafiose.
Petrolchimico e miniera, pastorizia e artigianato più che il turismo che ha sempre portato più soldi a "sos istranzos", persone che venivano da fuori, piuttosto che ai sardi. Su questi pilastri si basava la vita e la morte nella mia terrra (per leucemie e tumori, per silicosi, ma anche faide e suicidi).
Tutto polverizzato dall'incapacità del sistema di riavviare un motore ingolfato dalle sue stesse inefficienze: lo stato ha smesso di mungere contributi alla chimica, il disastro delle quote latte e di una pastorizia non tutelata a differenza di quanto accade al nord da una partito politico che se ne frega delle regole, il blackout provocato da un effetto domino che ripercuote la crisi operaia a tutto il resto del sistema economico lavorativo. Una crisi che ormai sta diventando emergenza sociale.
La tua casa, i frutti del sacrificio di una vita, la tua dignità di lavoratore vengono messe all'asta, svendute per 28 mila euro o poco più. Mi raccontava mia madre che spesso sono lavoratori della stessa Equitalia a comprarsi le case per due soldi. Che vie d'uscita puoi trovare quando lo stato, che dovrebbe tutelarti, autorizza una società di riscossione delle imposte ad applicare interessi e strumenti da strozzino? Se Equitalia Esatri SPA può far lievitare interessi usurai con cartelle esattoriali che spesso sono solo specchietti per le allodole, in cui il debito mostrato (per essere sicuri di riscuotere) è solo una minima parte di quello reale (che non sarai MAI in grado di pagare). Se per pagare l'Equitalia devi chiedere un prestito alla banca, che ha interessi più bassi, vuol dire che lo stato è morto! Se la tua casa viene pignorata per 6mila euro vuol dire che non c'è più speranza per la gente normale.
La crisi della Sardegna va avanti ormai da anni, siamo giunti al punto di non ritorno, mi chiedo quanto impiegherà lo stesso blocco a incrinare gli ingranaggi qui al nord. L'azienda del mio compagno, acquistata da una multinazionale francese 3 anni fa, ha annunciato due giorni fa l'esubero di 300 dipendenti. 300 persone che non torneranno al lavoro dopo le ferie di agosto. Ma quali sono le prospettive per chi sfugge alla mannaia di settembre se non ci sono piani di rilancio dell'economia?
Io invece, contratto commercio, vedo tagliato il mio diritto di malattia retribuita. Sono giovane e godo di buona salute, l'anno scorso sono rimasta a casa solo un giorno, ma l'idea che confcommercio e sindacati abbiano deciso a tavolino che non potrò ammalarmi mi manda il sangue al cervello, soprattutto quando penso alle pensioni milionarie per 2 mandati in parlamento pagate a certi pidocchi che hanno osato sedere in parlamento.
Sono decisamente in ritardo ma solo oggi ho avuto bisogno di una SOS ricarica. Ero senza credito quindi ho chiamato il 42010, il servizio ricariche di Vodafone ed ecco la sorpresa, non più 2 Euro di traffico telefonico ma 3. Siccome non mi è sembrato che la voce guida indicasse i costi del servizio e nell'SMS non si fa alcun accenno ai costi ho pensato - evvai, finalmente Vodafone ha eliminato quell'Euro a fondo perso.
Ora però, con calma, ho fatto un giro nel Vodafone lab e scopro che la prossima volta che ricaricherò il cellulare mi decurteranno ben 4,50 Euro, praticamente mi è stato concesso un prestito e dovrò restituire il 50% in più.
Questa a casa mia si chiama strozzinaggio e a quanto pare non la penso cosi' solo io visto che quattro associazioni di consumatori hanno diffidato Vodafone ma anche TIM, chiedendo di sospendere il servizio che palesemente supera le soglie legali del tasso di usura.
Staremo a vedere cos'hanno da dire i principali gestori telefonici del nostro paese in merito. Per il momento, tutto tace.
Stamattina ho letto della rabbia degli spagnoli per la pretesa dei propri eurodeputati di volare solo in Business Class, più tardi ho visto le foto della vacanza low cost del Premier britannico Cameron che si smalloppa la sala d'attesa in aeroporto come tutte le persone normali.
"te l'avevo detto che avresti dovuto pagare l'imbarco prioritario!" - fonte The Sun
Certo che il confronto con i "nostri" politici è immediato, da quello che tiene aperto l'aeroporto di Albenga (che usa solo lui) vicino casa, giusto per non dover fare troppa strada in auto, a quello che usa i voli delle forze armate come se fossero a sua disposizione, o quelli che usano voli di stato per andare alle partite.
Ma il low profile non è per tutti e così mentre noi comuni mortali quando viaggiamo ci sentiamo come Wil Coyote qualcun altro viaggia comodo a spese nostre!
Così è anche se non ci pare!
Il lunedi mi chiama Vodafone, il martedì è il turno di Fastweb, il mercoledì Telecom ha un'offerta imperdibile, il giovedì TeleTU mi informa della convenienza dei suoi abbonamenti, il venerdì anche Tiscali ha da dirmi la sua.
Bene la settimana è finita, ho detto a tutti che non sono interessata al cambio del mio gestore telefonico/ADSL, finalmente avrò un po' di pace. Invece no. Comincia una nuova settimana e il balletto del telemarketing o teleselling che dir si voglia riparte da capo, giorno dopo giorno, operatore telefonico dopo operatore telefonico.
La mia risposta è standard: - senti Peppino/Ambrogio/Savatore/Francesca/Mohamed, rispetto il tuo lavoro ma non voglio farti perdere tempo, non sono interessata, sto bene come sto e non mi importa risparmiare, grazie e buona continuazione, ti auguro di fare tante attivazioni oggi....click -.
Vorrei che smettessero, davvero. Il giorno che vorrò cambiare compagnia mi farò sentire io, lo prometto. Adesso so come fare; dal 1 febbraio 2011 è entrata un vigore una nuove legge (DPR 178/2010) che regolamenta il telemarketing, per evitare di essere chiamati basta contattare il numero verde 800265265, dal proprio numero fisso e si viene inseriti nel registro delle opposizioni.
Questa è la lista dei documenti da presentare al CAF inviatami dalla CGIL. Attenzione contiene qualche errore! Cliccare sopra per ingrandire
ho iniziato a mettere da parte i documenti da presentare al CAF il prossimo 28 aprile per il solito appuntamento con le tasse.
Scontrini dei farmaci, ricevute delle visite specialistiche, niente assicurazione auto perchè lo scorso dicembre ho rottamato la mia audina, non ho ben capito cosa devo fare con il contratto d'affitto, visto che da oggi è entrata in vigore la cedolare secca e il mio contratto è stato registrato solo nel febbraio scorso (nonostante abiti in quella casa dal 2008), e a me di fare le porcate alla padrona di casa non va giù. La delazione la lascio ad altri. Tra le voci defalcabili che potete vedere nella lista del CAF (cliccate sopra per ingrandire) compaiono anche i i premi per le assicurazioni sulla vita (bisogna portare una copia del contratto) e i contributi per la previdenza complementare. Sinceramente non ho ancora capito per quale motivo nonostante io paghi di più per il mio fondo pensione e l'assicurazione sulla vita rispetto al mio compagno, nel documento che mi è stato inviato dall'assicurazione il suo premio per la premorienza sia più alto! Mah! Ora mi chiedo per quale motivo mi viene il magone all'idea di cercare informazioni per il contratto d'affitto, chiamare l'assicuratore per chiarirmi il dubbio su cosa posso scaricare e last but not least mettermi a fotocopiare tutte le cartacce?
Sul posto di lavoro cosa si fa solitamente? Si lavora.
A montecitorio no, si dorme, si legge il giornale, qualcuno si scaccola anche.....
Adesso però la tecnologia ci fa andare oltre, tra una votazione e l'altra per salvare dai processi il nostro amatissimo Premier e altri migliaia di farabutti, non c'è niente di meglio di una bella partitina a solitario con l'I-Pad, o commentare con il collega Guarda Sigilli la nuova app per I-Phone. Una bella lettera di richiamo no? Un bel licenziamento per giusta causa a questi mangiapaneatradimento no?
Per il momento c'è solo da segnalare che la buonuscita, dopo un anno di attività in Generali ha fruttato al grande vecchio la sommetta di 16,65 milioni di euro. Insomma sarà anche rimasto senza poltrona ma c'è di che consolarsi in base al calcolo de Il sole 24 ore sono 48mila euro al giorno!
Il 19 aprile sarà davvero un Big Day per la Catena Mac Donald's. Il colosso mondiale della ristorazione ha infatti annunciato che in un solo giorno, il 19 aprile appunto, assumerà in blocco 50.000 dipendenti per i suoi ristoranti sparsi su tutto in territorio statunitense. La paga non è granchè, dicono, poco più del minimo sindacale, non sono certo il mlione di posti di lavoro promessi in tempi non sospetti dal nostro premier, ma è sicuramente qualcosa di concreto per la dissetata economia americana.
questa è la lettera con cui Sam, 6 anni e una grande passione per i treni, il 26 luglio 2009 candida alla Direzione del Museo Nazionale delle ferrovie. Nel suo CV si definisce adatto al ruolo perchè ha un suo percorso di treni elettrici e ne sa guidare 2 alla volta!
Voi che avreste fatto?
Gli avreste negato l'opportunità? No?
Neanche il museo, che gli ha offerto la direzione dell'area divertimenti, creata apposta per lui!
Ed eccolo al lavoro nelle foto che sono state pubblicate dalla stampa inglese il 22 agosto del 2009, quando il piccino venne assunto. Sul sito della BBC c'è anche un video con Sam al lavoro.
Ma allora che ci fanno queste foto, oggi, sul sito di Repubblica?
Probabilmente qualche procacciatore di notizie sul web ha visto la notizia ripresa ieri, 4 aprile 2011 da Letters of note correspondence deserving a wider audience in cui appunto vengono riprese notizie che non hanno goduto, a parere loro della risonanza che meritano. Nell'articolo, però viene spiegato che la notizia ha 2 anni, ma il sito internet di La Repubblica omette. Errore di traduzione? Oppure la fonte è questo blog in cui non compare nessuna data?
Mi chiedo cosa faccia adesso Sam, avrà conservato il suo posto di lavoro? E la sua passione per i trenini elettrici?
Proprio una bella faccia tosta quella del Ministro della Funzione Pubblica, sempre in ballo a tagliare spese, ridurre organici, punire chi è improduttivo. Il paladino del risparmio di stato, il terrore degli spreconi, dei fannulloni e dei bamboccioni, gira a nostre spese su un auto extralusso.
Non è così che si da il buon esempio inoltre in passato non aveva parlato di ridurre i costi di gestione derivanti dalle troppe auto blu? Non era quello del car sharing e del "tutti in giro in Panda?"
Sarebbe questo il costo del Ct della nazionale inglese Capello se si divide il suo compenso per 100, lo scarno numero di parole inglesi che dichiara di conoscere.
Sarà anche vero che noi italiani siamo poco portati per le lingue straniere, ma dichiarare che "bastano 100 parole per comunicare con la squadra" avrebbe irritato anche me! Anche perchè il Sig. Capello è stato ingaggiato dalla nazionale nel 2007 e ha esordito il 6 febbraio 2008, ben 3 anni fa. Un lasso di tempo sufficiente a imparare un pò più di un centinaio di vocaboli. E non fatemi il paragone con Shumacher, per quanto il tedesco non sia un campione di simpatia e abbia iniziato a parlare italiano nelle interviste solo dopo aver lasciato la Ferrari, parlava correntemente l'inglese, oltre la sua lingua madre, il tedesco.
Guardavo poco fa il TG1 Economia, giusto il tempo di apprendere che il comune più ricco d'Italia, con un reddito pro capite di circa 51.000 Euro, è Basiglio, in provincia di Milano.
Hanno dimenticato di dire che questo ridente comune ormai da 30 anni è diventato MILANO 3, uno dei Miracoli Italiani del Cavaliere, quando era solo un palazzinaro.
Un mega complesso residenziale, dove avere un appartamento è roba davvero da pochi. Mi ricordo, quando ero ragazzina che Milano 3 era una delle mete per le passeggiate domenicali, l'affacciarsi in un mondo per pochi, semplicemente mangiando un gelato davanti al laghetto dei cigni. Immagino che vi abitino diversi vip della televisione, ovviamente mediaset e anche caciatori ed ex calciatori del milan, tutte persone che guadagnano cifre a sei zeri. Niente è per caso.
Leggevo poco fa che Amazon, la libreria on line più famosa del mondo, sbarcata qualche mese fa in Italia, cerca collaboratori.
Forte della grande espansione, avvenuta in così poco tempo, sta cercando una location nel Nord Italia per il suo quartier generale e, cosa più importante, ha aperto le selezioni per varie posizioni, dal manager all'addetto allo smistamento merci.
Il candidato ideale deve essere motivato, spinto da grande passione per il suo lavoro e soprattutto ambizioso.
E allora connazionali alla perenne ricerca di un impiego, fate un giro in Amazon.it e candidatevi! Fusse cà fusse la volta bbona!
Nella Novara leghista guai a parlare di festa nazionale. Loro in municipio non festeggeranno, sono chiusi per ferie!
Insomma il 17 marzo proprio non gli va giù alle amministrazioni leghiste, così ogni occasione è buona per remare contro figuriamoci poi in questo caso in cui il vuoto normativ oin effetti c'è.
Ed ecco che gli 800 dipendenti del comune di Novara hanno saputo da una circolare che si, resteranno a casa per la festa per i 150 anni dell'unità d'Italia, ma in ferie e non per chiusura. Per loro, gli eredi del capitano Alberto da Giussano, festeggiare il tricolore è una spada nel cuore.
Sinceramente trovo queste piccinerie ridicole e capisco bene che questa festa non la possano proprio digerire, ma attaccarsi a "motivazioni economiche" o allo "scambio con il 4 novembre". Anche perchè poi gli stessi integralisti leghisti, che gridano alla necessità di lavorare il 17 (o di prendere le ferie per non farlo), pretendono fanno il bis con la festa del carroccio il prossimo 29 maggio.
Viva la coerenza.
In tutto questo le sparate di Bersani sullo spiedino mi sembrano il contraltare ideale, piccineria su piccineria, e poi non si dica che la politica non è tutta livellate. Che poi non vi dico cosa ci farei io con lo spiedino...
ed ecco puntuale il rapporto Istat su gennaio a confermare il passo negativo della nostra economia agonizzante.
A gennaio gli occupati sono 22.831 mila unità, in diminuzione dello 0,4% (-83 mila unità) rispetto a dicembre 2010. Nel confronto con l’anno precedente l’occupazione è in calo dello 0,5% (-110 mila unità). La diminuzione registrata nel mese è dovuta sia alla componente maschile sia a quella femminile.
Il tasso di occupazione è pari al 56,7%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a dicembre e di 0,4 punti rispetto a gennaio 2010.
Il numero dei disoccupati, pari a 2.145 mila, registra una crescita dello 0,1% (+2 mila unità) rispetto a dicembre. Il risultato è sintesi della crescita della disoccupazione femminile e della flessione di quella maschile. Su base annua la crescita del numero di disoccupati è del 2,8% (+58 mila unità).
Per il terzo mese consecutivo il tasso di disoccupazione si attesta all’8,6% con una crescita di 0,2 punti percentuali su base annua. Prosegue la crescita del tasso di disoccupazione giovanile, che raggiunge il 29,4%.
Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumentano dello 0,5% (80 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività è pari al 37,8%, dopo tre mesi in cui risultava stabile al 37,6%. (fonte comunicato ISTAT, neretto mio)
Neanche a dirlo, aumenta la disoccupazione femminile e giovanile, segnando il passo rispetto all'eurozona. Meglio non fare il confronto con la germania poi, dove il tasso di disoccupazione è sceso ai minimi dal 1992.
Altro che scossa, qui serve l'elettrochoc.
domani si svolgerà la seconda edizione dello sciopero dei migranti. L'anno scorso parteciparono 300mila persone.
Come sarà quest'anno? Che impatto avranno le ribellioni di piazza del nord Africa?
Dopo essersi colorate di bianco è ora che le piazze tornino a colorarsi di giallo per sensibilizzare sul diritto di cittadinanza di chi nasce e cresce in questa nazione, ma anche di chi contrinuisce alla sua crescita con il proprio lavoro, come sancito dall'articolo uno della nostra costituzione!
E sarebbe anche ora di dare loro il diritto di voto (amministrativo dicono gli organizzatori), ma anche politico (dico io) perchè continuo a pensare che sia imprescindibile diritto di chi vive e contrinuisce con il pagamento delle tasse, chi vive la città e la nazione. Non di chi, pur di non pagare le tasse, prende residenza all'estero conservando i propri affari e intrallazzi nel belpaese. Non di chi perchè costretto o per scelta vive stabilmente all'estero e non contribuisce in alcun modo ad aumentare il benessere di questo stato.
Buona giornata dei migranti a tutti!
Nel blog PrimoMarzo e nella pagina facebook, tutte le informazioni sulle manifestazioni.
L'indagine è stata disposta a partire dalle testimonianze di due ex militari che hanno lavorato nella base come addetti al magazzino per oltre due anni. Entrambi si sono ammalati di linfoma non Hodgkin.
PERDASDEFOGU.L'inchiesta a Quirra va avanti con sviluppi clamorosi. Ieri ispezioni in due magazzini: nella base del poligono interforze (Pisq) a Perdasdefogu e nel distaccamento a mare di Capo San Lorenzo. Nella base militare a terra sono state messe sotto sequestro cinque cassette metalliche (40 per 50 centimetri ciascuna) con un livello di radioattività oltremodo superiore alla norma. Erano custodite in un magazzino dove tanti potevano accedere. Nei depositi pare venisse stipato, senza cartelli di pericolo in evidenza, munizionamento e altro materiale. Per quanto riguarda le cassette con livelli di radioattività molto superiori al limite, non è stato chiarito se contengano proiettili o altro. Si sa solamente che si trovavano nell'area della base interforze. (fonte La nuova Sardegna)
Sulla base delle testimonianze oggi proseguono le ispezioni a Capo San Lorenzo, nel faticoso tentativo di risalire la catena delle responsabilità e dei responsabili.
Che attorno all'area militare sia stato identificato un forte rapporto (65%) tra persone/animali che vivono nella zona e malattie è stato confermato da un monitoraggio di medici della zona, ora la palla passa a scienziati specializzati nell'individuazione di nanoparticelle e risalire da queste all'origine delle patologie.
Chissà che la tecnologia arrivi dove non riesce la magistratura, sia che si tratti di uranio sia che si tratti di altro inquinamento bellico dovuto alle attività locali. Perchè è giusto gli abitanti di Quirra capiscano per quale motivo stanno morendo.
Vi ricordate l'Isola dei Cassintegrati?
I partecipanti non sono tornati a casa con un gettone di presenza e un pò di notorietà. Complice la crisi, l'indifferenza e un calendario a dir poco fluido per gli accordi sull'acquisto della Vinyls.
I partecipanti sono ancora li, in attesa di leggere la parola fine nel loro format in cui ci si gioca il proprio futuro e quello dei propri cari.
logo Sony a tutto schermo nel video musicale “Hold It Against Me”, Britney Spears - cfr 2'40''
Non avevo ancora visto il video dell'ultima fatica di Britney Spears, “Hold It Against Me” anche perchè non è che sia un'appassionata del genere. Dunque non avrei mai notato, probabilmente, la tendenza rilevata dall'autore di questo pezzo, il posizionamento di prodotti tecnologici all'interno di video musicali, ed ecco che nel video i tv Sony e il relativo logo compaiono quanto la celebre biondina americana.
Qui sotto il video!
Lo sappiamo tutti, l'abbiamo provato più volte, in occasione degli scioperi dei camionisti, ricordate?
Queste le conseguenze di una scelta fatta anni fa, privilegiando il trasporto su gomma a quello su rotaia, in favore di una casa automoblistica cruccio e vanto del pelpaese!
Ci ritroviamo così, dopo anni di finanziamenti a pioggia, a parlare e polemizzare sul fatto che l'azienda di cui sopra, quella che ha condizionato corpo, anima e ossatura delle infrastrutture italiane, voglia, ora che le cose le vanno bene, modificare la struttura e l'anima del welfare nostrano e soprattutto levare le tende. E così tra un lancio di dichiarazioni macigno e mani che si nascondono, le idee a poco a poco passano, nel bradipismo mentale della nazione narcotizzata da altri imprenditori. E si perchè dagli oggi, dagli domani, un giorno dico e un giorno nego, la gente si abitua, si assuefà e trova normale il passaggio dalla dichiarazione allo stato di fatto. E in c**** lo stato di diritto, soprattutto il nostro di stato, che sulla carta, quella principale su cui si fonda, vede nel lavoro il proprio caposaldo.
Ma ormai di saldo non c'è niente, solo un paese allo sbando, in cui si cerca di salvaguardare il proprio senza un minimo di lungimiranza, di pensiero non dico a medio termine, ma neanche prossimo venturo.
Così mi viene da piangere quando leggo il dossier di Repubblica sui camionisti, sui tour de force (mai termine fu più calzante) degli autotrasportatori per la consegna in tempi accettabili dalla filiera che tiene sotto scacco e ricatto i propri dipendenti. In tempo di crisi il "padrone" diventa più forte in tutti i settori, può agitare l'arma del licenziamento anche in settori fortemente sindacalizzati come questo. "Se non ti piace vattene", "la porta è quella!", "fuori c'è la fila". La competizione tra lavoratori diventa estenuante, per la disponibilità di persone che hanno appena perso il lavoro in altri settori, persone che, non avendo niente da perdere si svendono e abbassano le "quotazioni". Così, sotto la minaccia della perdita di lavoro, i turni massacranti, viaggi senza soste se non per minime pause caffè, l'uso di "aiutini" che tengano svegli, diventano la norma.
Le conseguenze sono devastanti, non solo per i lavoratori, ma poichè queste persone usano le stesse strade destinate al pubblico, gli incidenti mortali aumentano, prevedibilmente.
Ci vorrebbe lungimiranza, certo, in tempi in cui si blocca il traffico delle città per il superamento della soglia dei PM 10, i cui danni vengono subiti, ironia, proprio da chi fa uso di mezzi pubblici, di chi sta fermo nelle attività ai bordi dei marciapiedi, gli ecoincentivi non riguardano le auto GPL o Metano, ma la sostituzione di vecchie auto a benzina con nuove auto a benzina. Lungimiranza, sembra quasi una parolaccia, un termine incomprensibile, ignoto, fattostà che non mi viene in mente un sinonimo.
Mentre rifletto sui danni dello stop dell'auto trasporto, lo stop del paese, mi chiedo quanto tempo impiegherà per completare il suo ciclo di involuzione, di autodistruzione.