Di Trippi
Si sa, più sono grosse le dimensioni e il numero di dipendenti dell’azienda per la quale si lavora più hanno luogo due dinamiche!!
1 lo scarica barile;
2 il parassitismo.
Dinamica 1
Per quanto riguarda la prima tipologia mi è capitata l’altro ieri una e-mail della mia amica Chica Mala sul tema e oggi una telefonata che me l’ha ricordata da vicino. Chiama un’impiegata comunale, riconosco la voce di una persona anziana che mi domanda il numero di fax dell’azienda. Le chiedo che cosa debba spedire e per che scopo, mi spiega che vorrebbe inoltrare via fax una risposta che ha spedito via posta a fine aprile (siamo ai primi di giugno) per la quale non ha ancora ricevuto nessun riscontro. Mi faccio dire per quale motivo abbia spedito questa lettera e le levo con le pinze queste parole di bocca “Ho ricevuto una dichiarazione di inizio attività dalla vostra azienda, mancano alcuni documenti, ma siccome nella carta intestata viene riportato solo questo numero e questo indirizzo, non c’è una firma o un referente io a questo punto passo, ho fatto il mio, non posso mica inseguire la gente!”. A questo punto anche io ho fatto il mio e ho ricordato alla signora che ci sono oltre mille dipendenti sparsi su tutto il territorio nazionale ed è un po’ difficile che la sua lettera sia finita nelle mani del giusto destinatario. Dopo aver provato a rintracciare inutilmente le persone competenti e averle chiesto vanamente i suoi dati e recapiti non ho potuto fare altro che invitarla a richiamare. Dubito che la signora lo faccia, mi dispiace per chi avrebbe dovuto aprire l’attività in un comune del veronese, ma d’altra parte è la giusta punizione per l’azienda per la quale lavoro, maestra in magheggi e vagheggi, specializzata in rimpalli e spiazzamento del cliente, laureata in evanescenza e irrintracciabilità per i fornitori che battono cassa o chiedono chiarimenti su fatture errate e/o approssimative! Come dice giustamente l’impiegata comunale, siete voi ad aver bisogno dell’autorizzazione, siete stati voi ad aver mandato una documentazione incompleta und approssimativa e oltre tutto mi date pure recapiti non diretti, “perché mai dovrei fare io l’investigatore e completare quello che non vi siete presi la briga di fare voi?”. Lasciamo perdere la marginalità del comune in questione, ma dai oggi, dai domani, un fornitore di servizi che non ha rivenditori dei propri servizi a che serve?
Dinamica 2
Quella dei furbetti che si fanno trascinare dal lavoratore di turno salvo poi accaparrarsi meriti e scaricare demeriti al momento opportuno è un passaggio obbligato nel settore radiotelevisivo e dell’editoria in genere, non vi dico poi in ambito universitario, dove fior di professori si limitano a apporre la firma in calce al lavoro dei galoppini di turno. Chiamateli sgobboni convinti di essere in carriera (ma in realtà fanno la corriera che trasporta tutti i parassiti che gli stanno sopra a livello gerarchico) oppure: giovani autori, stageur, allievi, cultori della materia, appassionati e stakanovisti. Alla fine vale più di mille concetti quello utilizzato da un mio vecchio responsabile che soffriva di paranoia al quadrato e aveva una lunga lista di manie ossessivo-compulsive (si accorgeva se qualcuno gli spostava gli oggetti sulla scrivania, manco li avesse localizzati con una x o un gprs!): “A me l’anello al naso non me lo mette nessuno!”.
Che dire, primitivo ma incisivo.
Era arrivato in quella che è una delle reti nazionali da ragazzino, come fattorino, quando aveva iniziato a lavorare per il canale era così giovane da indossare ancora i pantaloni corti!! Un bergamasco cocciuto e ostinato che poi era diventato il mastino di uno dei capi. Spariti e avvicendatisi i dirigenti e le proprietà nella rete, lui era rimasto, instancabile, guardingo e parte dell’arredamento, usava spesso la frase “per non sapere ne leggere ne scrivere” e nel suo caso era quanto mai vero! Non dico i numeri ogni volta che doveva produrre un qualche documento, i turni o non ne parliamo, un accredito! La sua paranoia per quanto ne sappia non è migliorata, so che a un certo punto si doveva fare accompagnare al lavoro o in trasferta dal cognato, tanto era sbarellato. Sono sicura di una cosa però, sarà vero che era un re degli ignoranti, ed è certo che non aveva l’anello al naso, fattostà che quando sono arrivata non era neanche direttore di produzione, quando sono andata via era ormai diventato il produttore esecutivo!
Meditate gente, meditate!
Si sa, più sono grosse le dimensioni e il numero di dipendenti dell’azienda per la quale si lavora più hanno luogo due dinamiche!!
1 lo scarica barile;
2 il parassitismo.
Dinamica 1
Per quanto riguarda la prima tipologia mi è capitata l’altro ieri una e-mail della mia amica Chica Mala sul tema e oggi una telefonata che me l’ha ricordata da vicino. Chiama un’impiegata comunale, riconosco la voce di una persona anziana che mi domanda il numero di fax dell’azienda. Le chiedo che cosa debba spedire e per che scopo, mi spiega che vorrebbe inoltrare via fax una risposta che ha spedito via posta a fine aprile (siamo ai primi di giugno) per la quale non ha ancora ricevuto nessun riscontro. Mi faccio dire per quale motivo abbia spedito questa lettera e le levo con le pinze queste parole di bocca “Ho ricevuto una dichiarazione di inizio attività dalla vostra azienda, mancano alcuni documenti, ma siccome nella carta intestata viene riportato solo questo numero e questo indirizzo, non c’è una firma o un referente io a questo punto passo, ho fatto il mio, non posso mica inseguire la gente!”. A questo punto anche io ho fatto il mio e ho ricordato alla signora che ci sono oltre mille dipendenti sparsi su tutto il territorio nazionale ed è un po’ difficile che la sua lettera sia finita nelle mani del giusto destinatario. Dopo aver provato a rintracciare inutilmente le persone competenti e averle chiesto vanamente i suoi dati e recapiti non ho potuto fare altro che invitarla a richiamare. Dubito che la signora lo faccia, mi dispiace per chi avrebbe dovuto aprire l’attività in un comune del veronese, ma d’altra parte è la giusta punizione per l’azienda per la quale lavoro, maestra in magheggi e vagheggi, specializzata in rimpalli e spiazzamento del cliente, laureata in evanescenza e irrintracciabilità per i fornitori che battono cassa o chiedono chiarimenti su fatture errate e/o approssimative! Come dice giustamente l’impiegata comunale, siete voi ad aver bisogno dell’autorizzazione, siete stati voi ad aver mandato una documentazione incompleta und approssimativa e oltre tutto mi date pure recapiti non diretti, “perché mai dovrei fare io l’investigatore e completare quello che non vi siete presi la briga di fare voi?”. Lasciamo perdere la marginalità del comune in questione, ma dai oggi, dai domani, un fornitore di servizi che non ha rivenditori dei propri servizi a che serve?
Dinamica 2
Quella dei furbetti che si fanno trascinare dal lavoratore di turno salvo poi accaparrarsi meriti e scaricare demeriti al momento opportuno è un passaggio obbligato nel settore radiotelevisivo e dell’editoria in genere, non vi dico poi in ambito universitario, dove fior di professori si limitano a apporre la firma in calce al lavoro dei galoppini di turno. Chiamateli sgobboni convinti di essere in carriera (ma in realtà fanno la corriera che trasporta tutti i parassiti che gli stanno sopra a livello gerarchico) oppure: giovani autori, stageur, allievi, cultori della materia, appassionati e stakanovisti. Alla fine vale più di mille concetti quello utilizzato da un mio vecchio responsabile che soffriva di paranoia al quadrato e aveva una lunga lista di manie ossessivo-compulsive (si accorgeva se qualcuno gli spostava gli oggetti sulla scrivania, manco li avesse localizzati con una x o un gprs!): “A me l’anello al naso non me lo mette nessuno!”.
Che dire, primitivo ma incisivo.
Era arrivato in quella che è una delle reti nazionali da ragazzino, come fattorino, quando aveva iniziato a lavorare per il canale era così giovane da indossare ancora i pantaloni corti!! Un bergamasco cocciuto e ostinato che poi era diventato il mastino di uno dei capi. Spariti e avvicendatisi i dirigenti e le proprietà nella rete, lui era rimasto, instancabile, guardingo e parte dell’arredamento, usava spesso la frase “per non sapere ne leggere ne scrivere” e nel suo caso era quanto mai vero! Non dico i numeri ogni volta che doveva produrre un qualche documento, i turni o non ne parliamo, un accredito! La sua paranoia per quanto ne sappia non è migliorata, so che a un certo punto si doveva fare accompagnare al lavoro o in trasferta dal cognato, tanto era sbarellato. Sono sicura di una cosa però, sarà vero che era un re degli ignoranti, ed è certo che non aveva l’anello al naso, fattostà che quando sono arrivata non era neanche direttore di produzione, quando sono andata via era ormai diventato il produttore esecutivo!
Meditate gente, meditate!
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