Un paio di mesi fa, venne da Roma il grande capo per una serie di ispezioni.
Non trovò granchè da contestare; il servizio che coordino tutto sommato non necessitava di grosse correzioni. Le operazioni di routine venivano eseguite secondo le procedure e i regolamenti, le divise dei ragazzi erano in ordine, la committenza si dichiarava moderatamente soddisfatta.
Tirai un sospiro di sollievo, il capo dei capi tornò nella capitale e la cosa per me si concluse con soddisfazione ma… il giorno dopo…
Ricevo, di prima mattina la telefonata del boss, l’oggetto della chiamata è una contestazione relativa alle scarpe di una delle ragazze, anziché indossare delle decolleté scure, come il regolamento aziendale prevede, ne aveva un paio bianche. Insomma, mezz’ora di cazziatone per il colore delle scarpe.
Gli rispondo “hai ragione” ma devo puntualizzare che l’azienda non fornisce in dotazione le calzature, quindi se una persona non ne ha disposizione del colore imposto non può essere motivo di contestazione. L’illuminato capitano ribatte: “beh che se ne comprasse un paio nere o blu” e io “ma non si può obbligare la gente a spendere i propri soldi per queste cose e poi potrebbe non averli i soldi” ma lui, di coccio insiste: “allora che mettesse via un Euro al giorno, così a fine mese se le può comprare”.
Io credo non ci siano parole per descrivere lo sdegno che provo, sono passati due mesi e questa conversazione ancora mi frulla in testa e mi infastidisce.
E’ vero, ci sono argomenti ben più spinosi, come gli incidenti sul lavoro, la sicurezza, la precarietà, gli stipendi da fame ma nella mia personale TOP TEN, tra le piaghe del sistema lavorativo di questo paese ci sono anche i capi IDIOTI!!!!!
Non trovò granchè da contestare; il servizio che coordino tutto sommato non necessitava di grosse correzioni. Le operazioni di routine venivano eseguite secondo le procedure e i regolamenti, le divise dei ragazzi erano in ordine, la committenza si dichiarava moderatamente soddisfatta.
Tirai un sospiro di sollievo, il capo dei capi tornò nella capitale e la cosa per me si concluse con soddisfazione ma… il giorno dopo…
Ricevo, di prima mattina la telefonata del boss, l’oggetto della chiamata è una contestazione relativa alle scarpe di una delle ragazze, anziché indossare delle decolleté scure, come il regolamento aziendale prevede, ne aveva un paio bianche. Insomma, mezz’ora di cazziatone per il colore delle scarpe.
Gli rispondo “hai ragione” ma devo puntualizzare che l’azienda non fornisce in dotazione le calzature, quindi se una persona non ne ha disposizione del colore imposto non può essere motivo di contestazione. L’illuminato capitano ribatte: “beh che se ne comprasse un paio nere o blu” e io “ma non si può obbligare la gente a spendere i propri soldi per queste cose e poi potrebbe non averli i soldi” ma lui, di coccio insiste: “allora che mettesse via un Euro al giorno, così a fine mese se le può comprare”.
Io credo non ci siano parole per descrivere lo sdegno che provo, sono passati due mesi e questa conversazione ancora mi frulla in testa e mi infastidisce.
E’ vero, ci sono argomenti ben più spinosi, come gli incidenti sul lavoro, la sicurezza, la precarietà, gli stipendi da fame ma nella mia personale TOP TEN, tra le piaghe del sistema lavorativo di questo paese ci sono anche i capi IDIOTI!!!!!
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3 commenti:
Ma a questi, invece di importare come un dipendente svolga il proprio lavoro, stuzzica solamente il colore delle scarpe? alla faccia della responsabilità dei capi.. forse hai trovato il problema alla base dell'economia italiana ;-)
fosse vero!!!!!
evvai! ttui con le scarpe nere contro il caro-petrolio!
io purtroppo appoggio: sono una commessa e vivo lo stress dell'abbigliamento imposto. è fastidioso dover spendere soldi per qualcosa che non scegli tu di comprare. ed è bello vedere che anche i "responsabili" subiscono lo stesso stress, pur non potendo fare nulla. ;)
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