E' di oggi la notizia che la Cassazione ha confermato una sentenza della Suprema Corte Militare di Napoli condannando a 4 mesi di reclusione un appuntato dei Carabinieri. Motivazione: insubordinazione, con minaccia e ingiuria, ai danni del comandante della stazione presso cui prestava servizio.
L'imputato aveva definito 'bugiardo, infame e ladro' il luogotenente, suo superiore e lo aveva minacciato di rovesciargli addosso una scrivania, perché gli era stato chiesto di troncare una relazione adulterina che l'appuntato, coniugato, intratteneva con una donna del luogo, anch'essa sposata.
Anche se il Giudice di primo grado aveva prosciolto il militare perchè il fatto non era da ritenersi pertinente con l'espletamento del lavoro, in ultimo grado di giudizio è stato stabilito che "l'intervento del luogotenetente era pertinente al servizio, consistendo nell'osservanza della disciplina militare, che prescrive di tenere in ogni circostanza una condotta esemplare, a salvaguardia del prestigio delle Forze armate, mentre la relazione extraconiugale dell'imputato, di pubblico dominio nel territorio della stazione, arrecava evidente disonore all'Arma benemerita".
Anche se il tradimento non è nelle mie corde e non approvo, questa sentenza mi lascia perplessa; va bene un consiglio, un suggerimento da parte del superiore, va bene salvaguardare il buon nome dell'Arma, ma la vita privata è privata, e basta!
D'accordo sulla grave insubordinazione per avere usato un comportamento violento e irrispettoso, ma sindacare sulle relazioni extraconiugali mi sembra un'ingerenza troppo forte.
2 commenti:
siamo sempre alla solite, con la falsa moralità:
extra-coniugale sì,
ma non così risaputo dalle piazze!
si...bigottismo...
Posta un commento